Sappiamo quanto è stata dura e difficile la vita di Benedetta, specialmente nell'ultimo anno quando tutti i sensi in lei si sono spenti, come dice lei stessa: "Nella notte buia dei miei faticosi giorni" (22.4.1963). Sappiamo anche come la sua fede e la sua preghiera proprio in questa grande prova hanno raggiunto vette straordinarie. Mi sembra che una caratteristica della sua preghiera, del suo colloquio con il Signore, sia stata un nuovo e spirituale uso dei sensi: quello che le era impossibile fisicamente l'ha fatto nella fede e nello Spirito.
A circa 400 km da Campo Grande, capitale del Mato Grosso, sorge Tres Lagoas, una cittadina di oltre 70.000 abitanti. Il suo nome nasce dalla presenza di tre laghetti che rendono più bello il luogo.
ASPIRAZIONI SPIRITUALI DI UNA MADRE DI QUATTRO FIGLI
Una conferma che il mondo non è ancora così allo sfascio, come tendenziosamente vogliono insinuare i mass media. Leggete e tenete conto che il meglio si è dovuto lasciarlo inedito, per riservatezza. Prendo carta e penna e comincio a scrivere, perché se aspetto il tempo per avere un po' di spazio tutto mio, questo tempo non arriverà mai. Sinceramente non riesco tanto bene a mettere in ordine le idee, per rendere il più chiaro possibile il mio stato.
Venne da Gesù un lebbroso che lo supplicava in ginocchio
PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO
Il Messia, fin dallinizio della sua vita pubblica, ha cura e premura particolare per i diseredati, i bisognosi. Compie prodigi, miracoli, come prova inconfutabile della Sua divinità.
In quel tempo la malattia incurabile era la lebbra, considerata come impurità legale. Mosè (Lev. 13,45-46) aveva stabilito: il lebbroso colpito dalla lebbra, porterà vesti strappate e il capo coperto, si coprirà la barba e andrà gridando: immondo!, immondo!
Sarà immondo fino a che avrà la piaga; e, immondo, se ne starà solo, abiterà fuori dellaccampamento.
A circa 400 km da Campo Grande, capitale del Mato Grosso, sorge Tres Lagoas, una cittadina di oltre 70.000 abitanti. Il suo nome nasce dalla presenza di tre laghetti che rendono più bello il luogo.
Latteso tra le genti è nato. Il Redentore è tra noi. Abbiamo un modello di vita da osservare e da seguire: Lui, solo Lui, lAmore, lo specchio della vita, lancora di salvezza nel giorno della morte. Guardiamo questa Donna umile e pia, rispondere serenamente allinvito dellAngelo: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con Te Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, Lo darai alla luce e Lo chiamerai Gesù» (Lc 1,28-31). Gesù, il Salvatore, venne a noi da una Madre, vergine e umile, per insegnarci che la verginità è la strada del Suo passaggio in mezzo a noi. «O beata virginitas!».
Caro Don Lucio,
"Basta. Mollo tutto. Non ne posso proprio più. Non ce la faccio ad andare avanti in questa maniera!". Sa quante volte questi pensieri mi sono venuti alla mente! Ma per fortuna interveniva sempre qualcosa, un gesto, una parola, uno sguardo affettuoso della sposa, e subito tornava il sole a risplendere anche in una giornata di pioggia. Il pessimismo svaniva.
LA NOSTRA PASTORALE PREFERISCE ANCORA I FANCIULLI AGLI ADULTI
LA NOSTRA PASTORALE PREFERISCE ANCORA I FANCIULLI AGLI ADULTI
Vale proprio la pena di affondare il bisturi su questa specie di piaga dell'assenza non solo dei giovani, ma anche degli adulti dalla pratica religiosa, e molto più dal sentire con la Chiesa nei problemi più importanti della nostra epoca. La istituzioni parrocchiali sono impegnate quasi totalmente nelle iniziative riguardanti la formazione religiosa dei fanciulli. Ottima cosa, indubbiamente, quando si sa che figure di apostoli moderni come don Bosco, don Orione e altri, si sono mostrati convinti della necessità di lavorar su questo terreno vergine, prima che il mondo e i vizi entrino a pestare e profanare tutto.
Fra tanti motivi di questa preferenza, tutti nobilissimi, ce n'è qualcuno che non lo è altrettanto.Ed è che con essi il lavoro si presenta più semplice ed immediato. Difatti
quasi tutto si riduce a dar loro le prime nozioni di una vita orientata
verso Gesù, con giochi innocenti, canti sereni incontri gioviali,
scenette graziose. E poi le preghierine del cristiano; e poi
qualche formuletta del catechismo, da mandar a memoria. Più in là non è
possibile. Né si osa d'inoltrarsi.
Intanto a catechisti e
interessati alla pastorale infantile appare un impegno prioritario che
ripaga di ogni sforzo, del tempo impiegato, attraverso l'innocenza in
fiore, sotto lo sguardo di Dio. Con gli adolescenti, e molto più con i giovani, il quadro cambia radicalmente. Questi studiano, hannoper
maestri e professori individui che si dichiarano presuntuosamente atei,
anticlericali, che irridono al papa e a tutte le iniziative della
Chiesa. Questi girano per vacanze a largo raggio, navigano su internet,
prendendo contatto con gente di ogni estrazione, con giovani già rotti
alla droga, al parassitarismo e ad ogni genere di vita
antropo-zoologica...
Con gli adulti, non solo uomini, ma donne
(anzi, oggi, più con queste che con quelli), se si dà il caso che li
accosti un prete, un missionario, è già molto che non si alzino e se ne
vadano, con un sorriso da autosufficienza sprezzante.. Nel caso
si riesca a stabilire un minimo di contatto, in cinque minuti sono in
grado di sfornare decine e decine di quesiti e dubbi che vanno
dall'esistenza dello spirito alla storicità dei Vangeli,
dall'omosessualità alle coppie allargate, dalle teorie evoluzionistiche
di Lamark e Darwin sulla creazione alla teoria del big-bang di Lemaire.
E, allora, la discussione si allarga, si accalora, di modo che un operatore della pastorale si avvede subito di partire squalificato dalla sua stessa professione di evangelizzatore. - Si sa, anche il prete ha un
suo mestiere...(.) I quesiti s'infittiscono da impedire di prenderne in
esame uno alla volta; i dubbi si affastellano in una confusione
intenzionale, sicché mantenersi in una calma indispensabile resta un
vero problema.
Tuttavia, se uno riesce a mantenersi virtuosamente in
questa calma e serenità interiore, la conver¬sazione può partire anche
in direzione utile a chiarire i punti più oscuri, dare una
interpretazione equilibrata a fatti incresciosi e a vere colpe di gente
di chiesa, concedendo all'interlocutore la sensazione positiva di non
avere tutti i torni, ma nemmeno tutte le ragioni. Meno che mai la
giustificazione di una distacco sfiduciato dalla Chiesa e al Vangelo.
Un giorno venne un povero alla porta, Tendeva la sua mano per il pane, La via che percorrevo era contorta: Lo ricacciai deciso, come un cane!
Poi un giorno che tirava forte il vento, Lui ritornò sicuro col sorriso, Ed io che in cuor mi dissi: Non mi pento! Il mio mantello strinsi più deciso.
Passavan le stagioni ed io ribelle, Vagavo per il mondo senza fede, E sempre le mie azioni erano quelle, Eppure Dio Signore tutto vede!
" .....e il Verbo si fece carne e venne abitare in mezzo a noi." (Gv. 1.14)
Oggi brilla una luce per noi, è nato il Nostro Signore e Salvatore ! Proprio come il sole sorge ogni mattina per illuminare e dare la vita al mondo cosí Gesú viene a illuminare tutta la famiglia umana. Dopo Maria e Giuseppe, furono questi pastori del Vangelo i primi a essere stati illuminati dalla presenza di Gesú Bambino, questi pastori che erano considerati gli ultimi della societá. Anche noi dobbiamo essere come questi pastori per accogliere il bambino ed essere consapevoli del nostro nulla. Che Gesú é la luce non ci puó lasciare indifferenti.
ABBIAMO BISOGNO DELLO SPIRITO SANTO UNA RIFLESSIONE
Quando parliamo dello Spirito Santo non dobbiamo dimenticare che Lui é la Terza Persona della Santissima Trinità e con il Padre e il Figlio é adorato ugualmente. Per questo proclamiamo nella nostra fede in un Dio, Uno e Trino, e questo vuol dire, un unico Dio nelle tre persone. Quando proclamiamo la nostra fede nel Credo diciamo: " Credo in Dio tutto poderoso.....in Gesú Cristo suo unico figlio, che é stato concepito per il potere dello Spirito Santo......."
Già solo nel porsi davanti ad un problema complesso come questo, è d'obbligo procedere ad occhi bene aperti, non lasciandosi guidare da postulati istologici, o morfologici, per non cadere su di un terreno più magico sacrale che evangelico. Per i romani, eredi degli etruschi, parlare di verginità voleva, dire interessarsi alla condizione delle vestali, consacrate alla custodia del fuoco sacro, segno della perennità dell' Impero di Roma, e per questo, astrette alla rinuncia ad ogni attività sessuale, per tutto il tempo del loro servizio. Una prospettiva assolutamente pratica, che dalla sacralità sfociava su un contesto socio-politico.
In effetti, la prima domanda che uno si pone, davanti ad un'antica icona bizantina della Dormizione, quando vede uscire dal corpo disteso sul letto, la figura di Lei in direzione obliqua verso il cielo, è questa. Si tratta della sua anima che esce a quel modo, o è tutta lei, anima e corpo, che il monaco del monte Athos vuole rappresentare con moduli così poco convincenti?
From a letter of Publius Lentulus to Tiberius (31 d.C.)
Letter from Publius Lentulus, governor of Judah, to the Emperor about Jesus Christs features. Lentulus was a contemporary with Christ. This document is of great historical value and it is very truthful.