LA NOSTRA PASTORALE
PREFERISCE
ANCORA I FANCIULLI
AGLI ADULTI
Ottima cosa, indubbiamente, quando si sa che figure di apostoli moderni come don Bosco, don Orione e altri, si sono mostrati convinti della necessità di lavorar su questo terreno vergine, prima che il mondo e i vizi entrino a pestare e profanare tutto.
Difatti quasi tutto si riduce a dar loro le prime nozioni di una vita orientata verso Gesù, con giochi innocenti, canti sereni incontri gioviali, scenette graziose. E poi le preghierine del cristiano; e poi qualche formuletta del catechismo, da mandar a memoria. Più in là non è possibile. Né si osa d'inoltrarsi.
E, allora, la discussione si allarga, si accalora, di modo che un operatore della pastorale si avvede subito di partire squalificato dalla sua stessa professione di evangelizzatore. - Si sa, anche il prete ha un suo mestiere...(.) I quesiti s'infittiscono da impedire di prenderne in esame uno alla volta; i dubbi si affastellano in una confusione intenzionale, sicché mantenersi in una calma indispensabile resta un vero problema.
Tuttavia, se uno riesce a mantenersi virtuosamente in questa calma e serenità interiore, la conver¬sazione può partire anche in direzione utile a chiarire i punti più oscuri, dare una interpretazione equilibrata a fatti incresciosi e a vere colpe di gente di chiesa, concedendo all'interlocutore la sensazione positiva di non avere tutti i torni, ma nemmeno tutte le ragioni. Meno che mai la giustificazione di una distacco sfiduciato dalla Chiesa e al Vangelo.