Occorre portare la Croce
per essere suoi discepoli
PENSIERO DELLA DOMENICA
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Ed usa, come al solito, frasi forti, per inculcare bene la verità.
E' categorico, come sempre, tassativo. Seguire Lui, comporta rinunce e sacrificio; chiede il distacco, almeno interiore, da qualsiasi cosa propria, dovendo tutto subordinare all'adesione a Cristo. Tale rinunzia interiore a qualsiasi cosa suppone però, in chiunque, l'animo disposto alla rinunzia anche attuale ed esteriore, quando, tutto considerato, la cosa risulti di ostacolo alla adesione a Cristo.
Molti della folla, sotto spinta emotiva, si dichiaravano pronti a seguire Cristo, ma poi si tiravano indietro. Quando Pietro farà catechesi, anche lui si troverà con i suoi interlocutori che non hanno coraggio e si arrendono; scriverà nella sua seconda lettera (2,21) "...era meglio... non conoscere la via della giustizia che, dopo averla conosciuta, ritirarsi indietro...".
"Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi non può essere mio discepolo" dice Gesù.
Questa rinunzia non può ammettere evidentemente alcuna eccezione quanto al distacco interiore; quanto invece al distacco esteriore, dipende da speciale invito del Signore.
Ancora, per l'ennesima volta, grande insegnamento per noi: non pretende da noi il Signore le scelte di Francesco d'Assisi o di Madre Teresa di Calcutta, ma ci chiede di non essere troppo morbosamente attaccati ai beni terreni, perché, come conseguenza inevitabile, si va verso l'egoismo.
A parole siamo prodighi dì considerazioni caritative verso il prossimo che soffre; ma in pratica non diamo generosamente che una piccolissima parte del superfluo! E questo attaccamento smodato ai beni terreni, provoca una catena di delusioni e risentimenti, soprattutto quando l'eredità paterna non ci sembra divisa in parti eque; e non riusciamo a godere anche del poco che abbiamo, perché vittime, secondo noi, di ingiustizie.
Ci pensi quanto è assurdo il nostro comportamento! Passiamo il tempo in rivendicazioni,a volte azioni legali, come se la nostra vita terrena fosse senza fine, senza minimamente pensare che da un momento all'altro può terminare. Signore, mi vergogno quando anche io sono così attaccato al denaro.
Mi voglio giustificare, dicendo che non mi basta mai e mi ostino a non tesaurizzare per la vita eterna, privandomi di qualcosa anche utile. Se avessi la sapienza di tenere presente che se io do uno, riceverò da Te cento, avrei serenità, tranquillità nei miei glomi terreni e certezza di ricompensa nei giorni senza fine.
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