II 14 Maggio 1978 mi presentarono, davanti al fonte battesimale, una bambina di appena 50 giorni. lo, Don Lucio, chiesi ai genitori: "Che nome date a vostra figlia?". Emanuela mi dissero. Spiegai l'etimologia del nome "Emanuela" che significa Dio con noi. E non potevamo nemmeno ipotizzare che la piccola Emanuela un giorno si sarebbe consacrata a Dio nella via del dolore.
Emanuela: all'inizio della mia esistenza mi fu appeso al collo sul petto un viapass, per aprire il cancello d'ingresso, con scritto: battezzata, figlia di Dio. I primi anni li ho passati quasi sempre in braccio alla mia mamma, pensavo solamente a dormire e mangiare. All'età di sei anni ho trovato un grande cancello con la scritta "PERCORSO DELLA VITA". C'era un parcheggio immenso pieno di motorini, delle più svariate marche che io non conoscevo: amore - carità - fraternità - sacrificio - malattia - dolore ecc... Ho messo il mio viapass e mi è toccato in sorte il motorino marca "sofferenza".
Li ho visti nei vari turni di mensa dentro il Centro Giovanile Gesù Adolescente come consumano il pasto: lo trangugiano, lo gustano come una festa alla domenica, dopo la S. Messa il Mestre Armando dà un panino con la mortadella e una bibita; tutti in fila come leoni, piccoli, giovani, genitori per questo pasto festivo.
In questa prima domenica di Luglio, XIV^ del tempo ordinario, la Liturgia ci propone un aspetto particolare del Messia; il suo sconfinato amore per gli uomini ed il suo sublime colloquio con il Padre.
Ti rendo lode, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Si, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio verrà rivelato.
A circa 400 km da Campo Grande, capitale del Mato Grosso, sorge Tres Lagoas, una cittadina di oltre 70.000 abitanti. Il suo nome nasce dalla presenza di tre laghetti che rendono più bello il luogo.
Ci sono dei momenti di verità delle persone, momenti nei quali tutto il senso di una vita si capisce. Benedetta Bianchi Porro, qualche ora prima di morire, chiede alla madre: Ricordi la leggenda?.
Il titolo ha indubbiamente il taglio provocatorio, che vuole polarizzare l'attenzione del lettore. Tutti sappiamo che il libro di Matteo è uno solo. Dunque si vuole alludere al fatto che la sua composizione, già presentata dall'articolo . precedente come risultante di due partì più un prologo, e una specie conclusione, può anche ripartirsi in qualcosa come 5 libri_ intendendo per libro una trattazione completa, a sé stante.
Appare subito ad un lettore preparato che ciascuno
dei 5 libri ha, sì, un taglio da racconto completo in se stesso,
risultante dal modo con cui lo scrittore ha impostato tutta
l'intelaiatura del suo materiale; ma non si può misconoscere, nel
contempo, che ciascuno sfocia. cioè trova il suo prosieguo, nell'altro
che segue, con una tendenza ben riscontrabile nel dettato., a far
convergere l'insieme della narrazione sull'epilogo ignominioso e
glorioso del Golgothta.
Anche per il vangelo di Matteo,
comunque, vale il giudizio dato da tutti gli esegeti sugli altri
vangeli; che il nucleo centrale e più esteso di tutta la composizione è
rappresentato dal racconto della passione di Cristo, tanto che il resto
ne costituisce come il preambolo naturale. Forse in Marco è ancora più
evidente, per la concisione, guai esasperante, con cui ha portato avanti
la sua composizione.
Premesso tutto questo e tenendo presente quanto
abbiamo cercato di chiarire nell'articolo precedente, ecco lo schema
dei .5 libri di cui risulterebbe composta la narrazione matteana:
*Libro 1: dalI' inizio, o prologo, fino al discorso della montagna.
* Libro 2: Fino alla preparazione e invio degli apostoli alla prima missione.
* Libro 3: fino alla presentazione delle parabole
*Libro 4, tutto il seguito, Fino al discorso escatologico, alla vigilia della passione.
*Libro 5: racconto della passione, morte e risurrezione di Cristo.
Servitevi
di questo schema, per verificarlo sul testo evangelico, quando avrete
un po' di tempo, e vedrete in che misura corrisponde e come vi aiuterà a
valorizzare con maggiore attenzione il materiale narrativo che ciascun
"libro'' raggruppa. Vi sarà sicuramente assai utile, almeno al momento
in cui seguite la proclamazione di Matteo nella liturgia eucaristica (
senza distrarvi troppo...). Fate attenzione al numero e versetti del
capitolo dal quale deriva il brano che vi viene presentato, per
orientarvi meglio a cogliere con maggiore esattezza il senso del
messaggio che ne deriva.
Non possiamo essere "cristiani credibili" se non siamo uniti
E facile predicare la comunione, ma è quasi impossibile vivere la comunione. La comunità è ancora identificata con la propria parrocchia; da qui la faziosità, il settarismo, o giudizi spesso impietosi che i sedicenti cristiani praticanti esprimiamo gli uni contro gli altri, i personalismi e i protagonismi.
Una riflessione- a cura del Dott. Alberto Rossini( Brasil ) nostro collaboratore
La missione degli angeli custodi é condurci al cielo e alla salvezza eterna. Ma come possiamo noi relazionarci con loro giorno per giorno ? Prima di tutto gli angeli custodi di ognuno di noi sono nostri veri amici e non esiste segreto fra noi e loro. Loro sanno tutto quello che facciamo e al contrario dei demoni che non vedono Dio faccia a faccia sanno anche quello che pensiamo quando Dio gli comunica. Il minimo a fare in relazione a loro é salutarli e invocarli sempre e ricordare anche gli angeli dei nostri fratelli e sorelle che necessitano di un aiuto spirituale o temporale.
Riflessione a cura del Dott. Alberto Rossini, nostro collaboratore dal Brasile
"Questi avvolti in veste bianca, chi sono e da dove sono venuti?" E lui mi disse: "Questi sono coloro che arrivano dalla grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti e le hanno fatte bianche con il sangue dell'Agnello...(Ap. 7.13 ss). I Santi hanno vinto, grazie al sangue dell'Agnello, per la testimonianza che hanno dato di Lui.É questo l'atteggiamento spirituale che dobbiamo vivere in questa grande solennitá della Chiesa. Un atteggiamento di speranza.
La Vergine accoglie il Messaggero celeste mentre è intanta a meditare le Sacre Scritture, raf?gurate solitamente da un libro che Maria tiene in mano, 0 in grembo, o sopra un leggìo. È questa anche l'immagine della Chiesa offerta dal Concilio stesso, nella Costituzione Dei Vørbum «In religioso ascolto della Parola di Dio... (n. 1). Preghiamo perché, come Maria, la Chiesa sia docile ancella della divina Parola e la proclami sempre con ferma fiducia. così che «« il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami (ibid.). Angelus, 6.11.05
Anche nel suo caso, la vita di fede rifluiva spontaneamente nella speranza, sullorizzonte dellesperienza personale.La chiesa insegna che anche questa virtù, infusa in noi nel battesimo, lo era in lei fin dagli inizi della sua vita, in una misura che richiamava sempre, e da vicino, lalto compito al quale era stata preordianta ab aeterno. L'azione dello Spirito Santo ne avrebbe favorito in modo altrettanto singolare lo sviluppo; ma anche il suo impegno personale vi avrebbe svolto un ruolo importante. Maria, già in apertura di Vangelo, mostra tutti i segni dell' anima dotata di una fiducia in Dio, che può, in certi momenti, chiedere lumi sufficienti a rendersi sempre più consapevole di quanto le si domanda; poi, però, si accontenta di quel che ha potuto ottenerne e per il resto lo rimette con esemplare abbandono a lui.
Facci capire che la tavola non sazia
se il cuore è vuoto di verità
Santa Maria, donna del pane, chi sa quante volte all'interno della casa di Nazareth hai sperimentato pure tu la povertà della mensa, che avresti voluto meno indegna del Figlio di Dio. E, come tutte le madri della terra preoccupate di preservare dagli stenti l'adolescenza delle proprie creature, ti sei adattata alle fatiche più pesanti perché a Gesù non mancasse, sulla tavola, una scodella di legumi e, nelle sacche della sua tunica, un pugno di fichi. Pane di sudore, il tuo. Di sudore, e non di rendita. Come anche quello di Giuseppe, del resto.
A verdadeira tristeza não é quando, de tarde, voce não é esperado por ninguèm ao retornar em tua casa, mas quando voce já não espera mais nada da vida. A solidão mais negra voce a sofre não quando encontra a lareira apagaga, mas quando voce não a quer mais acender. Quando, enfim, pensa que a musica acabou. Agora, os jogos terminaram. A vida, então, corre plana para um epílogo, que não chega nunca. Maria é a mais santa das criaturas logo porque a sua vida parece cadenciada de ritmos jubilosos como o de quem espera alguèm. Já o inverso inicial que o pincel de Lucas a identifica é carregado de esperanças: "prometida em casamento a um homen da casa de David" Noiva que era. À ninguém foge a tal messe de esperanças e batidos de coração faça alusão àquela palavra que experimenta de misteriosas ternuras.Mesmo antes que no Evangelho venha pronunciado seu nome, de Maria se diz que era noiva. Virgem que espera.