Questa curiosa domanda è venuta di moda da qualche decennio. Un credente di altri tempi si sarebbe scandalizzato, al semplice sentirsela in mente. Oggi si vuole essere razionali, o più chiaramente, ragionevoli, e mi sta bene. Ma quando si parla di Fede Cristiana, bisogna ricordare sempre che le verità rivelate non sono il prodotto della nostra mente, bensì della rivelazione di Dio, in persona di Gesù Cristo. Se si dimentica questo, tutto può apparire incredibile.
Mi sono lasciato prendere totalmente dalle persone, dai fatti e dai movimenti e stavo per tralasciare di comunicare con voi lontani, ma sempre vicini.E cose ed eventi da scrivere ne ho una montagna!
Oltre le novità nel Centro Giovanile ne ho anche trovate rilevanti nel bairo (quartiere) Vila Piloto. I problemi, la miseria, le malattie sono sempre tantissimi, ma trovo qualche abitazione piú decente, un pó di ordine in piú e una certa vita di quartiere. La presenza del Centro e della Scuola hanno contribuito moltissimo ai cambiamenti.
DON TONINO BELLO: NON UN MITO, MA... UN MITE ( Il Vescovo don)
Sono cresciuto in Parrocchia con le tue canzoni in mezzo alla mia gente e ai miei ragazzi. Le ho suonate sempre con la fisarmonica. Verresti a un mercoledì di Quaresima che faccio con i giovani della Diocesi nella Cattedrale di Molfetta? Fu questo il mio primo incontro telefonico con il Vescovo don. Dissi di sì e partii, allora, con la mia chitarra prendendo un aereo per Bari. Arrivato a Molfetta, mi venne ad aprire un bambino. Non era o meglio era uno dei piccoli figli che il Vescovo don ospitava nella sua casa Vescovile: famiglie senza casa o disagiate.
Le leggi ecclesiastiche non sono mai state repressive. La richiesta del digiuno quaresimale era osservata, nei tempi antichi, fino all'estremo.
E la Chiesa, per non pregiudicare la salute dei fedeli, stabilì a metà Quaresima (la domenica "laetare") una sospensione completa di un giorno, di ogni forma di digiuno.
Siamo, con la IV^ domenica di Quaresima, in pieno tempo favorevole, di conversione.
Sono cresciuto in Parrocchia con le tue canzoni in mezzo alla mia gente e ai miei ragazzi. Le ho suonate sempre con la fisarmonica. Verresti a un mercoledì di Quaresima che faccio con i giovani della Diocesi nella Cattedrale di Molfetta?. Fu questo il mio primo incontro telefonico con il Vescovo don. Dissi di sì e partii, allora, con la mia chitarra prendendo un aereo per Bari.
Non vi è disgrazia, non vi sono catastrofi, non vi sono dolori, per quanto inauditi siano, che, quando si soffrono per amor di Dio, non si trasformino in corona di gloria e di speranza.
A cosa servono belle strade e aeroporti, begli edifici di tanti piani, se vengono costruiti con il sangue dei poveri, che non ne beneficeranno?
Ateo non è solo il marxismo, ateo pratico è anche il capitalismo. Questo divinizzare il denaro, questo idolatrare il potere, questo porre falsi idoli da sostituire al vero Dio. Viviamo tristemente in una società atea.
La speranza di Lucia scaturiva dalla sua carità, virtù che essa praticò fin dalla sua fanciullezza, quando comprese il significato dell'esistenza cristiana: come "Servizio di Dio". Questa elezione del Bene Supremo trovò conferma nel contatto con il suo direttore spirituale, S. Paolo della Croce e fu nel secondo incontro che si sentì affascinata dall'amor di Dio: "Ero fuori di me e nè so spiegarlo...".
La chiesa cattolica e ortodossa celebra da tantissimi anni la Trasfigurazione di Gesú sul monte Tabor. Gesú scelse di prendere con sè alcuni discepoli per salire sul monte Tabor per pregare. Sei giorni prima aveva detto ai suoi discepli:" vi sono alcuni fra voi che non muoiono finché non vedranno il Figlio dell'Uomo venire nel suo regno!( Mt-16.28) Pietro, Giacomo e Giovanni furono scelti per assistere all'ineffabile.
Cristo apparve a loro nel suo corpo glorioso. Infatti, mentre pregava
il suo volto cambió di aspetto e la sua veste venne candida e
sfolgorante e due uomini anch'essi apparvero nella loro gloria e
parlavano di Lui sul compimento in Gerusalemme del suo sacrificio:erano
Mosé e Elia che rappresentavano la legge e i profeti.
La liturgia
romana leggeva il brano evangelico riferito all'episodio della
trasfigurazione durante la quaresima mettendo cosí una relazione al
mistero della passione. C'é in questo episodio una netta
contrapposizione sull'agonia dell'orto di Getsemani. La trasfigurazione
che fa parte del mistero della salvezza é ben degna della sua
celebrazione liturgica che la chiesa, sia in occidente che oriente, ha
comumque celebrato in vari modi e in date differenti finché il Papa
Callisto III nel 1457 elevó di grado la festa estendendola alla chiesa
universale.
Santo Agostino, a rispetto della trasfigurazione, spiega
che i vestiti di Gesú sono la chiesa. Á tale visione Pietro esprime
sentimenti soltanto umani senza pensieri soprannaturali
dicendo:"Maestro, é bello per noi stare qui, facciamo tre tende una per
te, una per Mosé e una per Elia" e a questo punto l'evangelista Luca
precisa:" Egli non sapeva quel che diceva: Pietro, la pietra sulla quale
Cristo avrebbe edificato la sua chiesa seppure di fronte alla
bellezza della maestá del Salvatore utilizza canoni di carattere
terreno. Di fronte a Cristo glorioso Pietro aveva trovato la felicitá e
non avrebbe piú voluto muoversi da quel luogo e senti una voce:"Questo é
il figlio mio, diletto,ascoltateLo" la stessa voce che si era udita
quando Giovannni Battista aveva battezzato Gesú alle rive del Giordano:"
Tu sei il figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto"( Mc1- 19.11
)
La trasfigurazione é stata una delle tantissime manifestazioni della
divinitá del Nostro Signore, rappresentando che Lui é il centro del
Vecchio e Nuovo Testamento. Per la sua trasfigurazione Gesú ha
dimostrato di aver ricevuto dal Padre tutta e qualsiasi autoritá, sia in
cielo che in terra (Mt-28.18) e merita il nostro amore, rispetto,
adorazione e obbedienza a tutto quanto ci ha raccomandato, poi é il Re
dell'intero universo e fuori di Lui non c' é nessuna speranza di
salvezza e neppure benefici di carattere spirituale e temporale.......
«Io questo film l'ho già visto. Somiglia tanto a quel film, secondo Dio, che si chiama Buona Notizia. Le tappe della storia sono quelle. Sei nato, hai aperto gli occhi in questo mondo e hai trovato i migliori genitori - secondo Lui, secondo te - che ti stavano a contemplare e adorare. Stessa scena di Betlemme. E tu come Lui "ci stavate" a farvi coccolare. Quei due. Maria e Giuseppe, anzi no!, scusa, L. e S., ti hanno "spallozzato" qua e là, insie¬me a una famosa nonna, agli zii e al vicinato. E tu, bello e incosciente, non so quanto ti sarai reso conto dei viaggi da Nazareth a Betlemme passando da Gerusalemme.
La regolare attività di Vie dello Spirito con i nuovi video e testi riprenderà a partire dal mese di settembre. Stesso discorso anche per il commento alla Parola di Dio di Don Lucio Luzzi attraverso la sezione "Pensiero della Domenica". Con l'occasione lo staff di Vie dello Spirito oltre ad augurare a tutti un sereno periodo di riposo propone a tutti il video "Riposatevi un poco" creato da Don Lucio Luzzi in riferimento alle parole che Gesù rivolse ai suoi discepoli. Gesù quando vede gli apostoli stanchi li porta in un luogo solitario e lì fanno le loro ferie. Lo ripete a ciascuno di noi, stressati dalla vita moderna...
Il modello della misericordia che Gesú ci propone é il proprio Dio. Dice San Paolo:" Benedetto sia il Padre del Nostro Signore Gesú Cristo, il Padre della Misericordia e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola nelle nostre tribulazioni."( 2 Cor.1-3,4 )
La prima eccellenza che ha questa virtú é tornare gli uomini simili a Dio e simili nelle cose piú gloriose che esistono in Lui. É certo che la maggiore perfezione che puó avere una creatura é essere simile al suo Creatore, e quanto piú ne ha tanto piú perfetta lo sará.
Maria, Madre di Dio o semplicemente Madre di Gesù?
Non si può negare che dire Madre di Gesù è il titolo usato dal Vangelo. Dire Madre di Dio obbliga a distinguere: Madre di Dio cioè della seconda Persona della Trinità, che è Dio.Affidiamoci ad un'analogia, cara alla teologia cattolica, per veder di comprenderne quanto è possibile alla nostra mente. La donna che ci ha dato alla luce la chiamiamo col dolce nome di madre, pur avendo generato e partorito il nostro corpo, non l'anima, creata direttamente da Dio. Potrei, forse, chiamarla madre del mio corpo? Chi è nato da lei non è un corpo, ma una persona: sono nato io.Quindi ho diritto di dire che è mia madre.
In effetti, la prima domanda che uno si pone, davanti ad un'antica icona bizantina della Dormizione, quando vede uscire dal corpo disteso sul letto, la figura di Lei in direzione obliqua verso il cielo, è questa. Si tratta della sua anima che esce a quel modo, o è tutta lei, anima e corpo, che il monaco del monte Athos vuole rappresentare con moduli così poco convincenti?