Le ultime news di Don Gigi
prima della sua partenza dalla
missione salesiana in Brasile
Questa sera (24 maggio) con Raffaele e Nabia in autobus ci sará la partenza per San Paolo, il giorno successivo il volo per Monaco e poi quello per Ancona. Vivo due sentimenti contrastanti: il dolore di dover partire e la gioia di voler tornare. È una dura lotta interiore!
La prima volta ti marchia in fondo all'anima: vomiti, ti accartocci, ti si spacca il petto eppure, in quello stesso istante, ti sembra di stare in paradiso.
La droga uccide le emozioni, cancella l'ansia, gli affanni, il dolore. Non senti fame, freddo, solitudine. Poi l'effetto svanisce e ti resta questa cosa nella testa, questo posto dove vuoi tornare.
Ci pensi e ci ripensi e se la cerchi ancora sei spacciato. Ti rifai e sei di nuovo in mezzo agli angeli.
Ma dura meno.
Dura troppo poco e ti ritrovi d'un botto sulla terra, con tutti i tuoi problemi che ti aspettano e questo chiodo già fisso nella testa. La cerchi ancora... ancora... ancora.
Se andrai in Brasile, ed io te lo auguro di tutto cuore, farai una esperienza dolcissima al contatto con la gente, ma soprattutto con i bambini e ragazzi.
Quando giro tra le casette baracche attraverso stradine polverose o fangose incontro la festa, la gioia.
Sulla cattedra di Mosè ci sono gli scribi e i farisei
PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
In questa ultima domenica di ottobre la Liturgia ci presenta ancora Gesù che nella sua catechesi stigmatizza lipocrisia degli scribi e dei farisei, perché non danno esempio di coerenza tra quello che insegnano e quello che fanno. legano pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini, allargano i loro filatteri e allungano le frange, amano posti donore nei conviti,i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare rabbì dalla gente . Oltre 700 anni prima di Cristo, il profeta Michea, contemporaneo di Isaia, rimproverava i sacerdoti del tempio perché ... vi siete allontanati dalla retta via e siete stati di inciampo a molti con il vostro insegnamento...".
San Giuseppe continua sua missione nella Chiesa per mezzo della sua poderosa intercessione in cielo. Con la sua grande dignitá e ammirabili esempi di virtú continua vivo e attuante. La gloria estraordinaria che gode nel cielo é proporsionale ai suoi meriti e generosa gratitudine del Suo Figlio Gesú che, secondo l'intensitá del grande amore del Santo, Gli dá una misura piena e superiore nel Suo Renho.
Attaccatissimo alla sua terra, Oies, Val Badia, in Alto Adige, lascia tutto e tutti e parte per Shantung, una provincia cinese con 12 milioni di abitanti, e solo 158 cristiani.
Non sa parlare cinese, ma Lui dice: la lingua che tutti comprendono è lamore.
Incontra persecuzioni, torture, prigionia, ma è tanto lamore per questo suo popolo pagano, che nella lettera inviata ad un amico il 9 Febbraio 1892 dice:
"In quanto a me amo sempre i miei cari cinesi e non ho altro desiderio, se non di vivere e morire con loro Io sono ormai più cinese che tirolese e voglio restare cinese ancora in paradiso .
La prima volta ti marchia in fondo all'anima: vomiti, ti accartocci, ti si spacca il petto eppure, in quello stesso istante, ti sembra di stare in paradiso.
La droga uccide le emozioni, cancella l'ansia, gli affanni, il dolore. Non senti fame, freddo, solitudine. Poi l'effetto svanisce e ti resta questa cosa nella testa, questo posto dove vuoi tornare.
Ci pensi e ci ripensi e se la cerchi ancora sei spacciato. Ti rifai e sei di nuovo in mezzo agli angeli.
Ma dura meno.
Dura troppo poco e ti ritrovi d'un botto sulla terra, con tutti i tuoi problemi che ti aspettano e questo chiodo già fisso nella testa. La cerchi ancora... ancora... ancora.
L'evangelista San Giovanni fa un riassunto del perché i giudei rigettarono Gesú spiegando i motivi della incredulitá di molti di loro,anche se erano testimoni visivi dei suoi miracoli e delle sue parole. San Giovanni cita due profezie di Isaia: dalla prima ( Is. 53.1 ) deduce che la fede é un dono di Dio che non possiamo meritare con le nostre opere e neppure con la ragione: questo non vuol dire che i motivi in cui si appoggia, miracoli, profezie ecc. non siano chiari o che la dottrina della fede sarebbe contraria alla ragione.
Ma, oltre questo, é necessario che liberamente e
volontariamente cooperiamo con questo dono di Dio. Così insegna il
magistero della chiesa: anche se il consenso della fede non sia un
movimento cieco dell'anima, nessuno puó aderire alla dottrina
evangelica, come é necessario per salvarsi, senza la luce e
l'inspirazione dello Spirito Santo che dá a tutti suavitá di consentire e
credere nella veritá.
Per questo la fede é in se stessa anche se non si
attua nella caritá (Gl 5.6) cosí che l'uomo presta a Dio obbedienza
libera, consentita e cooperando con la sua Grazia alla quale potrebbe
resistere.
Con la seconda profezia San Giovanni spiega che l'incredulitá
dei Giudei, scandalo per i primi cristiani,giá era prevista e
annunciata. Alcuni mormoravano e anche oggi mormorano dicendo: che
fecero i giudei e che colpa ebbero se era necessario che si compissero
le profezie di Isaia ? Sarebbe da rispondere che il Signore,che
conosceva il futuro,predisse per il profeta la infedeltá dei giudei,
predisse ma non fu colpevole di loro, come Dio non obbliga nessuno a
pregare perché conosce i peccati futuri degli uomini.
Peccarono, poi,i
giudei senza essere forzati per Colui che odia il peccato e allo stesso
tempo a Colui che niente Gli rimane occulto. Se volessero agire bene non
sarebbero stati impediti di farlo. Dio conosce l'intimo di ognuno, nel
profondo del nostro cuore, e ci ha lasciati liberi di agire, tocca a noi
scegliere perché davanti a noi c é l'acqua e il fuoco.............
Luomo è impotente di fronte a questa realtà sconcertante: la morte! E il grande interrogativo dinanzi al quale luomo non ha una risposta. Il poeta Torquato Tasso, nella sua Gerusalemme liberata dice: "Muoiono le città, crollano i regni e luomo desser mortal par che si sdegni.... Soltanto il Cristo è riuscito a sconfiggere la morte.
BEATO IL GREMBO CHE TI HA PORTATO
( Lc 11,27)
Venendo, ora, a Luca, troviamo il suo racconto
caratterizzato da una tale densità di contenuti, che vale la pena disuddividerlo in due brevissime sezioni:
quella dove viene riferita lespressione enfatica della donna e laltra, dove
il divino maestro le risponde.
15 Agosto ASSUNÇÃO DE NOSSA SENHORA ASSUNTA AO CÉU
Oh, Virgem Imaculada, Mãe de Deus e dos homens. Cremos com todo fervor de nossa fé em Tua triunfante Assunção em alma e corpo ao céu, onde és aclamada Rainha por todos os coros dos anjos e por todos os santos, e a eles nos unimos para louvar e bendizer o Senhor que Te exaltou sobre todas as demais criaturas, para oferecer-Te à veemência de nossa devoção e de nosso amor.
Five centuries before the coming of Christ, the King of Babylon ( today Bagdad) invaded Israel and deported ali the population to Mesopotamia.The voice of the Prophet lsaiah,walking among the people encouraging them: " Do not be afraid,for behold your God will come to save you ... And you Bethlehem are not the smallest of the villages of Israel, from you a Savior will be born.
Finally, after a long waiting, the Salvation Game.
Es misterio Es sacramento Es sacrificio Como misterio, se cree Como sacramento, se recibe Como sacrificio, se ofrece. Se propone al entendimiento como misterio.
MISERICORDIA, SEÑOR (Por Javier Leoz) Ante las heridas que se abren en el cuerpo de la humanidad seamos bálsamo que se haga presente donde las carnes sangran y los corazones odian y ya no aman
PREGHIERA AL SANTO PADRE PIO Preghiera al Santo Padre Pio di S. Em.za Card. Angelo Comastri
Padre Pio, tu sei vissuto nel secolo dell'orgoglio: e sei stato umile. Padre Pio, tu sei passato tra noi nell'epoca delle ricchezze sognate, giocate e adorate: e sei rimasto povero.