Non sei
semplicemente
"uomo"
Il tuo evangelista Giovanni poteva dire semplicemente che ti sei fatto uomo.
No: ha preferito calcare la tinta, per mettere in evidenza che delluomo hai assunto anche la limitatezza e la miseria, eccetto il peccato.
Noi, invece, per desiderio, in sé legittimo, di non dimenticare mai che sei anche Dio, abbiamo ridotto quanto più possibile la dimensione umana della tua incarnazione.
Celebrazioni annuali delle feste Natalizie, non riescono sempre e del tutto a convincerci del ruolo insostituibile della tua umanità, per accostarci alla tua divinità.
Così continuiamo a parlare di virtù evangeliche, a guardare con sospetto qualsiasi partecipazione umana alla vita spirituale, per una specie di demonizzazione dellumano, derivata da un certo manicheismo inconfessato.
Di conseguenza abbiamo preso a modello di virtù più i nostri santi che te, perché tu sei Dio e noi uomini.
Abbiamo, dunque, dimenticando che sei nato, sei vissuto, quindi hai mangiato, bevuto, dormito,camminato, faticato, sofferto. amato, sei morto come uomo, non come Dio.
E noi dobbiamo vivere, mangiare, bere, dormire, lavorare, soffrire, amare, morire come uomini e non come Dio.
Quanti sforzi inutili mi sembra di aver affrontato, Maestro mio, nel mettermi in testa di poter essere povero ed umile come S. Francesco. puro come S. Luigi. fervido apostolo come S. Paolo della Croce!...
Se avessi approfondito meglio, sul Vangelo, le tue virtù, mi sarei accorto che solo tu puoi riprodurti perfettamente in me, a gloria del Padre.
Le tue virtù non sono solo a misura d'uomo", ma a misura mia. sommamente adatte alle mie esigenze personali e alla mia missione. Insegnami a farlo almeno ora. con maggiore impegno e piena fiducia nella tua grazia.