Il rammarico per la
distrazione nella preghiera
Fai penitenza per la debolezza del tuo spirito,
perché i sensi lo deviano lontano da se stesso.
Quando una persona prova rammarico perché
è distratta nella preghiera, la bontà divina la
conduce a un rinnovamento interiore,
così che nessun avversario si metta
sulla sua strada.
Abbà Isaia,Asketikon 16, 33-34; CSCO 293, p. 258, 343
La mente umana, dicono i Padri, è stata creata per vedere Dio in tutto. Per questo lo spirito maligno la distrae continuamente. Secondo Giovanni Cassiano poi l'uomo assomiglia a un dormiente che non sa quando è sveglio e quando dorme. Non appena apre gli occhi, già si addormenta di nuovo e lo spaventano sogni insensati.
Questo succede particolarmente quando si prega. Recita un salmo, l'attenzione inizia a vagare tra un verso e l'altro, non percepisce ciò che recita la bocca. Invece del conforto, inoltre, riceve dalla preghiera soltanto stanchezza e avversione. Come dobbiamo difenderci da questo? Cassiano pensa che spesso ciò derivi dal fatto che noi stessi ci riempiamo la mente di molte apprensioni inutili prima di andare a pregare. È impensabile che si possa concentrare chi si distrae consapevolmente da solo.
Le regole monastiche perciò erano molto severe in questo senso e lo sono ancor oggi. Per esempio si proibiva di leggere il giornale, di guardare dalla finestra e così via. In un monastero di clausura il bibliotecario esponeva anche le riviste spirituali in ritardo, in modo che le notizie che avrebbero potuto essere troppo interessanti fossero ormai vecchie. Nella società odierna dei telefonici, di Internet e della televisione, simili norme ci appaiono non solo ridicole, ma anche irrealizzabili. Ma anche in questo caso vale ciò che oggi vale in tutti gli altri campi. La società non protegge e non proteggerà la nostra interiorità con le regole e con il controllo esterno, ma siamo noi che dobbiamo imparare a proteggere noi stessi. La psicologia può aiutare, ma è molto più pratica l'esperienza personale, perché ognuno ha una diversa occupazione e una diversa struttura spirituale.
L'osservazione più interessante su questo problema è di Sant' Efrem. Fa presente l'importanza dell'amore. La mente umana è attratta e affascinata maggiormente da ciò che piace alla persona. Per ciò che amiamo veramente dimentichiamo tutto il resto. Lo stesso autore lo spiega con un paragone popolare. Nella minestra cadono le mosche quando è fredda, non quando è bollente. Lo stesso accade con il cuore che arde d'amore per Dio.
Le distrazioni non vi trovano posto. Se a qualcuno questo insegnamento sembra troppo religioso, lo si può dire in maniera anche più laica: se siamo sinceramente interessati a un buon lavoro perdiamo interesse per ciò che non vi rientra. Ma il cristiano sa che la preghiera rientra nel buon lavoro e perciò si concentra più facilmente anche su di essa.
VIDEO CORRELATO
PANE DI VITA NUOVA ( MARCO FRISINA )