Il culto delle immagini
nelle cappelle votive
Il Cristianesimo, al contrario dell'ebraismo, ha sempre accettato la venerazione per le sacre immagini.
Nel Vecchio Testamento fu vietato, nella maniera più assoluta, di fabbricarsi immagini, o statue di Dio, o di personaggi insigni: era incombente il rischio dell' idolatria, e chi vi cadeva veniva punito molto duramente. Nel Nuovo Testamento, questa paura cominciò a scomparire con l'ingresso nella Chiesa di ampie aree del mondo greco-romano. Ma la cosa non andò così liscia. Per questo, non abbiamo alcuna reliquia autentica della persona stessa del Salvatore, di sua Madre, Maria, o degli apostoli: ancora predominavano i giudeo cristiani, particolarmente avversi a questo tipo di religiosità.
La stessa iconografia cristiana scende molto in basso nel tempo, e, teniamo bene in mente, compare solo in contesto romano. o ellenistico.
Comunque, la cosa andò; il Cristianesimo poco alla volta non vide nessun pericolo di idolatria nella giusta venerazione delle immagini.
Una forte tempesta, su questo, ci fu nella Chiesa Orientale, fra i secoli VIII e X, ad opera dei cosiddetti Iconoclasti distruttori di immagini: ma non la spuntarono.
I Protestanti accusarono la Chiesa romana di fomentare un culto idolatrico di esse, ma si sbagliarono: si fermarono alle esagerazioni.
Lungo i secoli sono sorte nella comunità cristiana, quale espressioni di amore verso la Vergine Maria, varie espressioni di pietà.
Una testimonianza di fede popolare lhanno lasciata i nostri avi con il proliferare in prossimità dei centri urbani o in aperta campagna di piccole cappelle votive con limmagine, in particolare, della Vergine Maria.
La pietà cristiana la invoca con una lunga serie di litanie e in particolare con il titolo di Addolorata.
Il passante aveva sempre un gesto di riverenza e soffermandosi la invocava: Addolorata, o Madre, stai in pianto verso la croce da cui pende tuo Figlio .
Luomo moderno, con la sua mentalità tecnicistica, lascia spesso deperire queste cappelle votive, per lui, ormai, quasi prive di senso.
Una iniziativa lodevole l'hanno presa i ragazzi dello Istituto comprensivo " Paolo III "- Canino, nella Tuscia Viterbese.
Guidati dai loro insegnanti, fanno ricerche storiche sulle cappelle votive, sparse nella loro terra etrusca.
Hanno individuato una piccola cappella votiva dedicata alla Madonna Addolorata, lungo la strada del Fosso (oggi Statale 312); hanno fatto ricerche storiche e si sono impegnati in proprio per ripristino e restauro.
Sono i loro antenati che passano il testimone a questi giovani discendenti diretti degli etruschi, per una testimonianza di fede da tramandare nel tempo.
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