
3 domande X 3 risposte
con Padre Bernardino Bordo
D. Vedo spesso dei giovani papà più teneri e comprensivi delle loro mogli, con i figli. Le sembra positivo questo modo di educare i figli alla vita e alla vita cristiana?
R. Francamente, no. Non s'intende di approvare la durezza dei nostri padri di una volta (anche se vanno scusati per motivi ovvi). Ma qualsiasi esame psicologico-ormonale porta a dedurre che il contatto diretto con i figli che crescono tocca a colei che li ha portati in grembo. Al papà spetta il compito di collaborarvi, cioè di dare una mano, di sostenere questo compito estremamente complesso, delicato e insostituibile. Non di supplire! Lei conferma che sta accadendo proprio così; anzi che sta diventando una cosa normale. Se ne vedono le conseguenze! Dallo spirito spartano dei papà di altri tempi poteva derivarne qualche effetto non buono; del dolce eccessivo di oggi paghiamo le spese tutti: figli, famiglie, società. La dolcezza del Padre celeste è diversa...
D. Mi pare di aver saputo che una norma ecclesiastica di pochi anni fa, ha limitato a 9 anni il servizio di un parroco nella chiesa locale affidatagli. Eppure ne vedo alcuni che son presenti da 20 anni e oltre.
R. Lasciamo alla comprensione dei nostri vescovi di decidere su questo punto. Difatti tutto è rimesso alla loro discrezione e bontà paterna. In verità, possono intervenire diversi fattori umani che consigliano una giusta comprensione dell'insieme. Tutto considerato, il clero diocesano ha dato, in larga misura, un saggio edificante di disponibilità, su di un punto della disciplina ecclesiastica rimasta in vigore per secoli e secoli.