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Cedro del Libano

LE  “  VIE   ROMANE   DEL  MARE  “

 A cura di Maria Luisa De Gasperis

La  “ Via del Mare “  era considerata dai Romani  quella che seguiva parallelamente la costa ma fu chiamata così anche  quella più interna costruita da Traiano. Cominciava ad Alessandria d’Egitto e dopo avere seguito tutto l’arco costiero del Mediterraneo  dove si affacciavano la Palestina e il Libano, proseguiva per Antiochia toccando le coste dell’Anatolia per concludersi sull’Ellesponto. Sulle coste del Libano nei pressi del territorio irrigato dei fiumi dell’Antilibano, sorgeva Tiro, che fu scelta per la sua posizione e per la sua opulenza come punto di arrivo e di partenza di importanti traffici commerciali. Questo paese si distingueva in maniera particolare per  i suoi legni pregiati come  il famoso“ Cedro del libano “ e per la “ Porpora” ricavata dalle ghiandole di  molluschi quali il  “ Murex Trunculus e il Murex Brandaris ” dalle quale si estraggono delle gocce di liquido che a contatto con l’aria diventa rosso vermiglio.

Mileto- teatro romano

Nel “ Paese della porpora “ così era chiamato Tiro, arrivavano come scambio, l’argento, il ferro e lo zinco dalla Cornovaglia, il frutto medicinale della  “ cassia” da Damasco e grandi quantità di cammelli,  pecore e vino. Quando fu completata dai Romani l’ammissione dell’Asia con l’edificazione di queste strade, si incrementò tantissimo anche  il commercio ma anche timori e paure per la moralità ed il rilassamento dei costumi severe  rigidi romani tanto che Plinio il Vecchio  così scrisse: …”…l’annessione dell’Asia inferse un grave colpo alla nostra moralità…il lusso si diffuse da noi…insieme con il gusto dei vizi e la possibilità di appagarli…”. Le merci di cui parlava Plinio erano infatti quelle che arrivavano dall’Asia; l’oro dai monti dell’interno, lo zinco e l’argento dalle regioni della Triade, le lane finemente intessute da Mileto, le tappezzerie di Samo e Chio, i gioielli  tanto desiderati dalle matrone romane da Sardi, le famose pergamene   da Pergamo  ma anche animali esotici e selvaggi degli altopiani di quelle favolose regioni dell’oriente.Alcuni  “ Miliarii “ ricordano la costruzione di queste vie come quelle messe in opera in età repubblicana dal Console M.Aquilio e dal governatore Cornutus Aquila inviato da Augusto nel 6 a.C. La via Augusta o Sebastea  avrebbe dovuto collegare i territori interni con il Mar Nero e l’Egeo; la strada costiera che circondava l’Anatolia era il proseguimento della “ Via del mare “ così chiamata da Strabone e lungo essa si sono trovate molte epigrafe che ricordano diversi imperatori da Augusto fino alla caduta dell’impero.Da Adana le carovane attraversavano  Tiro e si inoltravano in una via che intersecava la via Augustea permettendo di preseguire verso Selinunte, Cibura, Side famosa per i suoi mercati di schiavi, Aspendos e Perge famosa anche per il passaggio di San Paolo che la usava per i suoi lunghi viaggi.Da questa via si poteva raggiungere Mileto il porto principale  della Lega Ionica e quindi Efeso che fu definita come la città più ricca e abbagliante di tutto questo territorio.

Mileto- resti archelogici

LE  VIE  ROMANE  DEL  MARE  - II^

       A cura di Maria Luisa De Gasperis


Una delle vie più importanti tra le strade romane era quella che i viandanti, commercianti ed intere carovane seguivano passando davanti al Tempio di  Traiano e al Tempio di Adriano ad Efeso. Per raggiungere  l’agorà  si doveva attraversare una porta a tre archi dedicata nel 3 a.C. ad Augusto. Superato il Teatro si raggiungeva la strada colonnata, molto larga che era stata chiamata Arcadiana per ricordare l’imperatore che l’aveva fatta costruire a proprie spese prima di essere assassinato  nel 460; da essa si poteva raggiungere il porto di Efeso da dove la via carovaniera poteva proseguire per mare. Efeso si era sviluppata intorno al Tempio di Artemide ed era stata considerata un’altra delle  meraviglie del mondo, aveva una cinta muraria di circa otto chilometri,  templi, agorà, teatri ginnasi e biblioteche,  tutti rigorosamente romani tanto che le fonti riferiscono: “…una città incredibilmte bella,… piena di bellezze….”.  Proseguendo verso Nord  si incrociava nei dintorni di Smirne la strada che attraversando il cuore dell’Asia partiva da Susa in Babilonia; dove si intersecavano queste vie, avvenivano tutti gli scambi commerciali delle merci che provenivano dall’Estremo Oriente, dall’interno dell’Asia e dalle città dell’Anatolia, Germa, Colonia, Gordio e  Ancyra l’ attuale Ankara che produceva lana pregiata, pere, gatti e miele. Sulla “Tabula Peutingeriana”  questa città è raffigurata con sei Torri. Ad Ankara, inoltre  si trovano i resti del Tempio di Augusto  sul quale si potevano leggere le parole del lunghissimo testo delle “ Res Gestae” ovvero l’Apologia di Augusto, la storia delle sue gesta e delle sue imprese. Si legge inoltre che  grazie alle strade costruite dai Romani e da lui stesso “..aveva costretto i Parti a restituire  a Roma le spoglie e gli stendardi dei tre eserciti romani…..”

.Erano diverse decine le strade costruite dai Romani nella Turchia centrale ma tre erano considerate le più importanti: quella che cominciava sul Bosforo, giungeva a Ponto, toccava Sinope per arrivare in Armenia e raggiungere il mar Caspio. Da Ponto infatti giungevano le merci preferite dai Romani: schiavi, cera, miele, pesce, l’ “amomum” profumato, l’assenzio, l’elleboro, le lane morbidissime e moltissime altre prezione merci. Queste strade oltre permettere il transito di mercanzie erano arterie di difesa contro i Parti  che per Roma, soprattutto in epoca repubblicana fino alla caduta dell’impero, erano diventati un problema molto serio e pericoloso.Un’altra strada importantissima era quella  che incominciava a Nicomedia, tagliava le città di Claudianopolis, Flaviopolis e Hadrianopolis sulle riva dell’Amnias e si incrociava in Armenia con la strada strategica Nord-Sud dal Mediterraneo al Mar Nero.

a cura della
Professoressa universitaria
MARIA LUISA DE GASPERIS









AS VIAS DO ESPIRITO

Imitação......3.13 DA OBEDIÊNCIA HUMILDE, A EXEMPLO DE JESUS CRISTO.

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Imitação......3.13
 
DA OBEDIÊNCIA HUMILDE,
A EXEMPLO DE JESUS CRISTO.

 
Filho, quem procura fugir à obediência, afasta-se também da graça: quem busca os bens particulares, perde os comúns. Quem não se submete, voluntaria e espontaneamente ao seu superior, mostra que a sua carne ainda não lhe obedece perfeitamente, mas resiste e murmura muitas vezes.
Aprende, pois, a subordinar-te ao teu superior, se queres domar a tua carne.
Porquanto muito mais depressa será vencido o inimigo exterior, se o homem interior estiver desordinado. Não há inimigo da alma pior e mais nocivo que tu mesmo, quando não obedeces ao espirito.


THE WAYS OF THE SPIRIT

To Mary, a model of Faith

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To Mary, a model of Faith

Written by H.E. Cardinal
Angelo Comastri

Virgin Mary,
The lantern of Your faith has always been lighted;
You are the Advocate! Put oil in our poor lanterns
so that the light of our life enlightens “the Holy Face of Jesus”.



Virgin Mary, we are people of little faith;
A single sign of difficulty scares us;
A single doubt dampens our enthusiasm.



LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Domingo tercero de Pascua -

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Domingo tercero de Pascua  -
 Evangelio Lucas 24,35-48

“Mientras hablaban, se presentó Jesús en medio de sus discípulos y les dijo: ‘Paz a vosotros’”. La presencia de Jesús en medio de nosotros rompe nuestras lógicas, va más allá de nuestras fuerzas. Nos cuesta entender tanto don, y tan gratuito. Tiene que ayudarnos a entenderle y a entendernos a nosotros de otra manera. La Palabra de Jesús cura nuestra tristeza, nos da la paz, nos hace nuevos. Como los de Emaús, cierta parte de nuestra sociedad, se encuentra agobiada y hastiada. Hay muchas esperanzas, sobre todo las superficiales, que hicieron aguas. Y, esa decepción, se ha convertido en duda sistemática de todo y sobre todo.

WEGE DES GEISTES

Il regalo più bello

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Per te anziano, infermo,
al tramonto della vita

Vorrei vestirmi  da Babbo Natale, e stare vicino a te, come se fossimo amici da sempre. Se pensi alla tua infanzia, certamente il Natale aveva  un sapore ed un calore particolare! Tu eri felice nella gioiosa speranza che Babbo Natale portasse qualche regalo per rendere, almeno per un  po’ di giorni meno amara la tua vita che, con tanta dignità, percorrevi nella  miseria.

Preghiere

Preghiera dell'ateo

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Preghiera dell'ateo 

Sono un ateo.
Per me Dio è un sogno o una poesia.


E' chiaro che non posso pregare, perché non saprei a chi rivolgermi.