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"Il Figlio dell'Uomo è venuto
per servire e dare la propria vita"

PENSIERO DELLA DOMENICA
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Perchè la Parola di Dio germogli nella nostra anima, è indispensabile il raccoglimento.

Quando l'ascoltiamo senza la necessaria predisposizione, subentra la nostra fantasia che inavvertitamente ci fa vagare per luoghi e situazioni più disparate ed è impossibile che la Parola di Dio possa attecchire.

Non prendere come alibi, comune a molti di noi, che le poche righe che ci vengono proposte sono quasi incomprensibili, perchè incapaci noi di contestuarle!

L'humus adatto per l'attecchimento della Parola di Dio è lo spirito di fede e il massimo raccoglimento (prova a stare anche ad occhi socchiusi).

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Per la domenica XXIX del tempo ordinario, è il profeta Isaia che oltre 700 anni prima di Cristo, preannuncia che un giorno il Cristo si addosserà i peccati delle moltitudini per "condurle alla salvezza". 

E di fronte a questa realtà sconcertante diremo in coro nel salmo responsoriale: "Donaci, Signore, il tuo amore: in Te speriamo". 

Nella seconda lettura è Paolo che scrive agli ebrei e li invita a professare la loro fede, perchè Gesù, con le sue sofferenze, è diventato il grande intermediario fra Dio e gli uomini.

Ci alzeremo poi in piedi per l'ascolto diretto della Parola di Dio.

Fa sempre tenerezza l'atteggiamento di Gesù verso i suoi discepoli, la comprensione, la pazienza verso la loro ottusità.

<Si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: "Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo". E disse loro: "Cosa volete che io faccia per voi?". Gli risposero: "Concedici di sedere nella tua gloria uno alla destra e uno alla sinistra">.

Quanta pazienza in Gesù! Lo hanno seguito convinti di risolvere in meglio la loro posizione sociale e Giacomo e Giovanni si prenotano per essere vicepresidenti o ministri nel suo Regno!

E con tanta amarezza ma immutato affetto dice loro: "Voi non sapete ciò che domandate... coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuole essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. II Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatti per molti...".

Deve essere stata per gli apostoli l'ennesima doccia fredda sentirsi dire che anche loro dovranno passare attraverso l'esperienza della morte e bere il calice della sofferenza, per partecipare poi, un giorno, alla gloria della risurrezione. E questa proposta è rivolta anche a ciascuno di noi. Inutile continuare a proporre al Cristo, come praticamente facciamo nella nostra quotidianità, di farci star bene, senza problemi, di godere...

Perchè il Cristo anche con noi è così drastico?

Perchè sa benissimo che la vera felicità non può essere quella terrena, effimera ed illusoria; ma la vera felicità, senza fine, è quella eterna...

Signore mio, quanto anche io mi ostino a voler trovare uno spazio di godimento nei mio cammino terreno! A volte, di fronte a problemi e guai di ogni genere, mi sono quasi ribellato contro di Te, perchè sei sordo alle mie richieste...

Dammi la forza di dirti sempre grazie in ogni evenienza anche negativa; perchè è proprio nel momento del dolore che Tu mi dai la prova del tuo amore verso di me, che mi vuoi un giorno a far parte della felicità senza fine. Mi sento tua creatura!

Aiutami a saperti dire sempre "Grazie, sia fatta la tua volontà".

Don Lucio Luzzi
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"Ti saluto o Croce Santa".  


 

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AS VIAS DO ESPIRITO

Vangelo - Le Beatitudini Un pensiero





Vangelo -  Le Beatitudini
Un pensiero


Il discorso della montagna (Beatitudini) fa parte del discorso inaugurale del ministero pubblico di Gesú che incontriamo nei capitoli 5 e 7 di San Matteo. Dopo aver pregato nelle sinagoghe della Galilea, accompagnato da una grande moltitudine, Gesú va su un monte per pregare e sceglie dodici apostoli.  In questo posto si mette a sedere e tutta la moltitudine si avvicina a Lui; allora comincia a insegnare  con tutti i presenti veramente attenti ad ascoltare e dice a loro: " beati i poveri in spirito perché di loro sará il Regno dei Celi........."  Gesú poi dice: " ... non pensate che sia venuto per abolire la legge o i suoi profeti, non sono venuto per cancellarla, ma elevarla alla perfezione."   Elevare alla perfezione é come dire: realizzare pienamente.

THE WAYS OF THE SPIRIT

RINGRAZIARE DIO SEMPRE

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RINGRAZIARE DIO SEMPRE

Una riflessione

Dobbiamo ringraziare sempre Dio di ogni cosa che ci dona, San Paolo ce lo esorta sempre.  Tutto ci é stato donato e noi consideriamo poco il fatto che ogni cosa é un dono. Diamo troppo per scontata ogni cosa e purtroppo l'abitudine cancella in noi la tendenza a riconoscere e ringraziare Dio, l'artefice di tutto.  Questa tendenza al ringraziamento trasformerebbe i nostri cuori nella vera pace che solo il Signore ci puó dare. Avere un cuore pieno di riconoscenza per il Creatore Padre sarebbe un buon principio di conversione, ma difficilmente riusciamo a capirlo.

 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Te diré mi amor, Rey mío,

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Te diré mi amor, Rey mío,
en la quietud de la tarde,
cuando se cierran los ojos
y los corazones se abren.
Te diré mi amor, Rey mío,
con una mirada suave,
te lo diré contemplando
tu cuerpo que en pajas yace.



WEGE DES GEISTES

IL PRETE " PROSSIMO AL TEMPO"

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IL PRETE " PROSSIMO AL TEMPO"

Questa qualifica, nel gergo dell' inchiesta autorizzata dall'episcopato tedesco, significa l'uomo di Chiesa, che manifesta, nel suo stile di vita, uno spiccato senso di professionalità.

lmmaginatevi un parroco che s'impegna seriamente nel suo lavoro, di cui ha una consapevolezza notevolissima, che assume questi impegni con ferma decisione, ma sa prenderne anche le distanze, in modo da non lasciarsene sopraffare totalmente. Uno di essi, intervistato in Germania, ha saputo esprimere questo concetto in termini assai espliciti:

Quando ho il mio giorno libero, vado via dalla mia parrocchia e, almeno perquella giornata, mi spoglio degli abiti e anche del modo di fare del prete tradizionale.

Preghiere

SIGNORE!

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SIGNORE!

I dubbi sulla mia misericordia e sulla Tua provvidenza verso tutti gli uomini, mi assillano, non mi concedono né tregua né pace;
il mio “io” è sempre aggressivo, prevaricante, invasivo, totalitario;
la mia voglia di “profitto” è incalzante;