Vangelo -  Le Beatitudini
Un pensiero


Il discorso della montagna (Beatitudini) fa parte del discorso inaugurale del ministero pubblico di Gesú che incontriamo nei capitoli 5 e 7 di San Matteo. Dopo aver pregato nelle sinagoghe della Galilea, accompagnato da una grande moltitudine, Gesú va su un monte per pregare e sceglie dodici apostoli.  In questo posto si mette a sedere e tutta la moltitudine si avvicina a Lui; allora comincia a insegnare  con tutti i presenti veramente attenti ad ascoltare e dice a loro: " beati i poveri in spirito perché di loro sará il Regno dei Celi........."  Gesú poi dice: " ... non pensate che sia venuto per abolire la legge o i suoi profeti, non sono venuto per cancellarla, ma elevarla alla perfezione."   Elevare alla perfezione é come dire: realizzare pienamente.



C'é chi vede nella persona di Gesú un nuovo Mosé che sorge come Maestro, non solo per Israele ma per tutti gli uomini chiamati alla vocazione universale di essere discepoli di Cristo per l'ascolto e il vivere la sua parola: " Non saranno tutti quelli che dicono : “Signore, Signore”,che entreranno nel Regno dei Celi, ma  coloro  che fanno la volontá di mio Padre che sta in Cielo ( Mt7.24) E ancora dice a loro: " Colui che ascolta le mie parole e le mette in pratica é come un uomo prudente che ha edificato la sua casa su una roccia."



É necessario intendere che non si tratta di abbandonare la Torhá data sul Sinai. É risaputo che il primo vangelo é stato scritto per una comunitá di cristiani di origine giudaica, familiarizzata con la legge di Mosé che continuava a essere valorizzata e praticata. La preoccupazione dell'evangelista era mostrare che, senza abolire niente di quello che Mosé aveva lasciato, Cristo con la sua azione, la supera e la eleva alla perfezione come solo Lui puó farlo, assolutamente meglio di qualsiasi altro profeta.Quello che San Matteo ci presenta é l'annuncio di un nuovo cielo e di una nuova terra dove un giorno dovremo abitare.



L'attitudine dei figli del Regno si traduce in una nuova relazione con le ricchezze materiali, con il proprio corpo, con le cose del mondo e con Dio, che noi ci dirigiamo come nostro Padre e per il cui Regno dobbiamo procurare la giustizia, prima di tutto. Non si puó dire di amare Dio se non si amano i nostri fratelli nella necessità. L'epilogo delle Beatitudini fa una ricapitolazione e un grande appello a non soltanto ascoltare la Parola, ma a metterla in pratica in forma cosciente  e deliberata.



ll regno di Dio stá dentro di ognuno di  noi e si realizza pienamente nel dominio di Dio sopra tutte le sue creature e nell’ accettare in modo gioioso questo regno per le proprie creature, a cominciare dall'uomo, come primizia della sua creazione, creato alla sua immagine e somiglianza.
Il discorso della montagna (beatitudini) deve essere per noi, allora, un autentico programma di vita cristiana che deve essere praticato tutti i giorni del nostro esistere, poi comprende l'annuncio di un nuovo cielo  e di una nuova terra dove andremo ad abitare.............
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DOTT ALBERTO ROSSINI
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