"Va, vendi tutto quello
che hai e dallo ai poveri"
PENSIERO DELLA DOMENICA
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Gesù e gli apostoli, usciti di casa, riprendono il viaggio verso Gerusalemme.
Un giovane gli corse incontro e, gettatosi in ginocchio davanti a Lui, gli domandò: "Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?.
Dopo l'incontro con i bambini, questo con il giovane ricco, crea un suggestivo contrasto ammonitore. I bambini avevano cercato Gesù in casa, il giovane lo attende per le vie del mondo.
Gesù gli disse: "Tu conosci i comandamenti: non uccidere, non rubare, non commettere adulterio, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre...".
Marco dice che Gesù guardò il giovane con occhio amoroso.
Sono i particolari dell'evangelista che più volte ha fatto rilievi sullo sguardo di Gesù.
Evidentemente sono particolari appresi da Pietro (suo informatore) che tra l'altro sperimentò tale sguardo su di sé , dopo il tradimento.
Il giovane dice: "Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza. Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: "Una cosa sola ti manca: va, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo".
Ma egli rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni...
Non ha avuto coraggio, il giovane, di seguire le indicazioni del Messia, fino in fondo.
Anche i discepoli sono rimasti perplessi, ma Gesù rincara la dose: "Figlioli, come è difficile entrare nel Regno di Dio....
E per l'ennesima volta viene fuori Pietro: "Anche noi - dice - abbiamo lasciato famiglia, casa, lavoro, tempo libero... e poi non ci salveremo?".
Gesù, anche se è categorico nei principi, usa sempre tanta benevolenza e comprensione.
Ogni volta che parla Pietro, ci sembra a noi, di rifletterci su lui, come in uno specchio.
Sentirci dire: "Se vuoi essere perfetto, lascia tutti ì tuoi beni terreni..." rimaniamo, come gli apostoli, perplessi, poi giustifichiamo il nostro rifiuto, con una serie di motivazioni e giustificazioni.
Cristo, conoscendo i nostri limiti, non pretenderà mai da noi il gesto eroico (per noi pazzesco) di lasciare tutto.
Però, proprio nella liturgia di oggi, ci fa presente che l'attaccamento alla ricchezza, può diventare un ostacolo alla nostra salvezza.
In parole povere, oggi, il Cristo ci sbatte in faccia il principio inderogabile della povertà cristiana e della solidarietà con i nostri fratelli più bisognosi. E' questo spirito che dobbiamo avere!
Non rimaniamo ancorati, nell'esercizio della carità fraterna, con il dare appena una piccola parte del superfluo.
Provoca la Provvidenza!
Non temere di dare dieci, Lui ha garantito che ti darà cento volte tanto. Ci vuole fede! Provaci una volta; constaterai con mano come poi la Provvidenza entra inaspettatamente e abbondantemente in casa tua.
Don Lucio Luzzi
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"Eccomi"
tratto dal Salmo 39
(elaborazione musicale di Mons. Frisina).