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Ascensione del Signore

Siamo al quarantesimo giorno della Risurrezione. Ormai la Missione terrena di Gesù si conclude. E' finito il tempo della incarnazione e deve congedarsi dai suoi amici.

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Nella prima lettura della liturgia dell'Ascensione , è ancora Luca che con il suo scritto “Atti degli Apostoli”, racconta al suo carissimo amico Teofilo  come Gesù ... "si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre, quella, disse, che voi avete udito da me...".
Poi condusse gli apostoli fuori della città , e li portò in cima al monte oliveto facendo, il cammino che aveva percorso con loro esattamente sei settimane addietro, la sera del giovedì santo. Stesso ambiente ma spirito completamente diverso.
Allora andava con loro verso la notte della agonia, ora verso il giorno del trionfo.
Sulla cima alzò un’ ultima volta le mani a benedire i suoi apostoli, poi i piedi forati si staccarono da terra ed elevandosi in alto, partì da loro.
Tutti tenevano il volto rivolto in su, guardando Lui che emanava abbagliantissima luce, finché, una nube lo avvolse e lo tolse alla loro vista.
Cristo ormai era nella gloria del Padre, seduta alla sua destra. Gli apostoli, come bambini, rimangono ancora estasiati a guardare lassù nel cielo, ma non vedranno più niente.
Quante volte forse è venuta spontanea, anche a noi, questa considerazione: ... magari avessimo potuto anche noi vederlo con i nostri occhi toccarlo con le mani, ascoltarlo con le nostre orecchie... Se così fosse avvenuto la nostra fede non avrebbe avuto più merito, e il nostro amore sarebbe stato prevalentemente sensibile..
E' indispensabile, invece, che i nostri pensieri e desideri siano rivolti al mondo invisibile.
S. Paolo quando scrive agli abitanti di Corinto (II Cor. IV) dice:.."le cose visibili sono temporanee, mentre le invisibili sono eterne...".
E per darci la certezza e garanzia dell'eternità Gesù disse per ognuno di noi la frase che io considero la più consolante per ogni uomo...."Ora io ritorno al Padre… e lì preparo un posto per ciascuno di voi...".
Grazie Signore di questo ennesimo atto di tenerezza e di amore per noi.
Non hai detto "prima facciamo i conti e poi vedremo se te lo meriti...”  E' troppo grande l'amore che hai per me, nonostante il mio carattere , i miei difetti , le mie debolezze .. Nella tua misericordia infinita il posto me lo hai già preparato. Aiutami, Signore, ad essere meno indegno, ogni giorno della mia esistenza terrena, della bontà senza limiti, che continui ad avere per me...

VIDEO CORRELATO
IL PARADISO

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Don Lucio Luzzi

THE WAYS OF THE SPIRIT

The Confession

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How to
confess well

Under the title of “How to confess well” the Cardinal Angelo Comastri has placed a path for the examination of conscience, that takes into consideration the life in the modern world. Let’s run to the source of Misericordy! The Holy Father has pointed out three spiritual goals to be reached for an authentic and genuine Christian life. Let’s see them! 1. The sacramental confession, as a sign of conversion; 2. The fidelity to the Sunday, Day of the Lord and of the Man; 3. The solidarity towards our brothers, especially with deeds of charity towards those in need.



 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

JESÚS PASTOR

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JESÚS PASTOR
¡Qué gozo tan grande saber que el que entra en nuestra interioridad nos conoce y entiende! Su presencia genera confianza. Con su presencia nos nace dentro una fuente de amor.
Las ovejas atienden su voz. Camina delante y las ovejas lo siguen.
Nuestros ojos están fijos en Él, en nuestro corazón está grabado su rostro.
Nadie pone tanta paz en el alma. Así oramos. Tú eres nuestro pastor. Repártenos tu cuerpo y el gozo irá alejando toda oscuridad.



WEGE DES GEISTES

Passi difficili N.T."Essi non compresero le sue parole"

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Passi difficili
del Nuovo Testamento
«Essi (Giuseppe e Maria) non compresero
le sue parole» (Lc, 2, 50)


Questa espressione con la quale Luca chiude il racconto di Gesù fanciullo, ritrovato in ascolto dei Dottori della Legge, al tempio di Gerusalemme può disturbare l'immagine che il devoto si è formato della Madre del Salvatore.  Se fosse stata attribuita a Giuseppe, forse non gli avrebbe creato troppi problemi; riferita a Maria sì. Peggio per chi si soffermasse - come raramente può accadere líe11'ascolto del Vangelo della S. Messa - sulla frase che la precede immediatamente: lì dove Gesù dice a tutt'e due: «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» No: visto come si erano regolati nel ricercarlo, si evince che non lo sapevano... A parte il tono di rimprovero che è facile escludere da quelle parole di Gesù, il richiamo a questa sua autonomia in favore degli interessi del Padre suo c'era.Purtroppo le idee che hanno alimentato certa devozione mariana sono assai vicine a quelle di una specie di mitizzazione: Maria doveva saper tutto, preveder tutto, poter tutto. Ma questo è un discorso arbitrario. alienante, che la Vergine, per prima sconfesserebbe.

Preghiere

PERCHÉ E COME PREGARE ? Un pensiero

PERCHÉ  E  COME   PREGARE  ?
          Un pensiero


La preghiera come dialogo com Dio é un bene sommo, essendo una vera intimitá con Lui stesso. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono schiariti cosí anche l'anima che é tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Non deve essere frattanto una preghiera fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore e non deve essere circonscritta a determinati tempi e ore ma fiorire continuamente notte e giorno. Non bisogna innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che anche quando siamo occupati in altre faccende sia nella cura verso i poveri sia in altre attivitá inpreziosite magari dalla generositá verso il prossimo, abbiamo il  desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall'amore divino come da sale, tutto diventi cibo gostosissimo al Signore dell'universo. Possiamo godere continuamente di questo vantaggio, anzi, per tutta la vita se a questo tipo di preghiera dedichiamo il piú possibile del nostro tempo. La preghiera é la luce dell'anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l'uomo. L'anima elevata per mezzo suo in alto fino al cielo abbraccia il Signore con amplessi ineffabili.  La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio  e allo stesso tempo rende felice l'anima perché appaga le sue aspirazioni, dovendo essere una preghiera autentica e non sole parole meccaniche.   Essa é um desiderio di Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini ma prodotto di una grazia divina. Di essa l'Apostolo dice: " non sappiamo pregare come conviene, ma lo spirito santo intercede per noi con gemiti inesprimibili."( Rom. 8.26b)  Se il  Signore da a qualcuno tale modo di pregare é una richezza da valorizare  e un cibo celeste che sazia l'anima. S elo ha gustato si accende il desiderio celeste per il Signore come un fuoco ardente che infiamma l'anima. Dobbiamo abbellire la nostra casa di modestia e umiltá mediante la pratica della preghiera e rendere splendida la nostra abitazione con la luce della giustizia e ornare le pareti con opere buone come una patina di oro puro e al posto dei muri e delle pietre preziose collocare la fede e la magnimitá ponendo ogni cosa in alto sul fastigio la preghiera e decoro di tutte le cose.  Solo cosí prepariamo al Signore una degna demora e cosí lo accoglieremo  in splendida reggia e  cosí trasformerai la tua anima in un tempio della sua presenza...........