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"Vi lascio la pace, vi do la mia pace..."

Siamo già alla VI^ domenica di Pasqua.
Durante l’anno liturgico, la prima lettura per l’ascolto della parola di Dio è presa dai libri del Vecchio Testamento, e, le poche righi proposte, non sempre, per noi digiuni, sono di facile collocazione e interpretazione.
In questo periodo post-pasquale la liturgia attinge dagli Atti degli Apostoli, il libro presumibilmente scritto da Luca nei primi mesi del 64, dove l’evangelista espone all’ottimo Teofilo, i fatti avvenuti mentre egli era presente.

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Nel brano di questa domenica emergono le difficoltà e i problemi che gli apostoli incontrano, fin dall’inizio del loro ministero. Ci sono contrasti, diversità di interpretazioni; non decidono mai autonomamente; si radunano, discutono, e prendono decisioni condivise.
Oggi, i moderni, al termine di un incontro fanno la conferenza stampa: misurano le parole, sono sibillini, e difficilmente di riesce a percepire la vera volontà.

Senti quanto diverso il linguaggio degli apostoli: “Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie….”.
Quanto fanno tenerezza  le parole di Gesù: ”Amatevi gli uni gli altri.. vi lascio la pace, vi do la mia pace…”
Quando oggi si parla della concreta difficoltà di ogni tipo di convivenza, è perché abbiamo messo come base la convenienza, il profitto, la soddisfazione, il piacere… e non sappiamo più conoscere il valore  portante della vera amicizia.


Io penso che anche per gli apostoli, ognuno con il loro carattere, con il loro modo di esprimersi e di comunicare, con l’anelito (più volte espresso in varie circostanze) di primeggiare l’uno sull’altro, sarebbe stato difficile convivere se Gesù non li avesse formati gradualmente alla vera amicizia.
E siccome accettavano il principio della fraternità, ma con molti, troppi, distinguo, il maestro sarà categorico quando dice loro:
.. ”voi siete miei amici se farete quello che io vi comando..”
Quelli di Gesù non sono fervorini, buoni consigli, pii desideri, ma è categorico: ”.. questo vi comando; amatevi gli uni gli altri…”
La stessa cosa dice a me, a ciascuno di noi!  Non possiamo  continuare a distinguere e scegliere le persone verso le quali abbiamo sentimenti di amicizia.
Il Cristo non ammette distinzioni verso l’antipatico, il cattivo, il presuntuoso, l’indisponente, il disonesto, l’approfittatore…. Mi dice “te lo comando, amali come tuoi fratelli..”
Signore, ma perché sei così perentorio?
“Perché voglio che tu abbia la vera felicità; per questo ti voglio bene…”

VIDEO CORRELATO

ALTO E GLORIOSO DIO

 

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AS VIAS DO ESPIRITO

21° Domingo do Tempo Comum

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21° Domingo do Tempo Comum
24 Agosto 2014
Uma reflexão

No centro da reflexão que a liturgia desse domingo nos propoe estão dois temas à volta dos quais se constroe e se estrutura toda a existência cristã: Cristo e a Igreja.
O Evangelho convida os discipulos a aderirem à Jesus e a acolher-Lo como Messias, Filho de Deus. Desta adesão nasce a Igreja como unidade de discipulos de Jesus convocada e organizada à volta de Pedro.  A missão da Igreja é dar testemunho da proposta de salvação que Jesus veio trazer.
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Codice shinistaT

THE WAYS OF THE SPIRIT

Pilate and the Sanhedrim The last round

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Pilate and the Sanhedrim
The last round


Shocked by an unjust sentence extorted to him;
Shaken by a death he esteemed too sudden,
Bothered by Joseph’s of Arimathea request for the body,
Troubled by the Sanhedrim’s request to remove quickly the bodies from the crosses,
Pilate asked himself what else now?



LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

El deseo de Dios

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El deseo de Dios

En el alma no puede desaparecer,
recuerda el Papa


La primera razón de mi esperanza consiste en que el deseo de Dios, la búsqueda de Dios está profundamente grabada en cada alma humana y no puede desaparecer. Ciertamente, durante algún tiempo, Dios puede olvidarse o dejarse de lado, se pueden hacer otras cosas, pero Dios nunca desaparece.

WEGE DES GEISTES

Santa Maria della Spina a Pisa

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Tesoro trecentesco pisano

La piccola Chiesa di S. Maria della Spina in Pisa è uno straordinario esempio di gotico pisano. L’edificio fu edificata nel 1230 sul greto dell’Arno in corrispondenza del Ponte Novo, l’importante collegamento che univa le vie Santa Maria e Sant' Antonio. Il Ponte Novo venne distrutto nel corso del XV secolo e non fu mai più ricostruito.
Proprio la vicinanza al ponte specificò l’appellativo di “Santa Maria de Pontenovo”, mutato poi in Santa Maria della Spina quando -a partire dal 1333- la chiesa divenne custode di una reliquia della Passione di Cristo: una delle spine della corona del Signore Gesù. Questa reliquia è ora visibile presso la Chiesa di Santa Chiara in Pisa.
L’edificio -in origine un piccolo oratorio formato da una sola loggia- nel 1322 fu ampliato. Su interessamento del Comune di Pisa iniziò la costruzione della chiesa che oggi possiamo ammirare.

Preghiere

Ciascun laudi te, Maria

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Ciascun laudi te, Maria


Quanto è grande la bellezza
di te, Vergin santa e pia!
Ciascun laudi te, Maria.
Ciascun canti in gran dolcezza.