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Nessun profeta è ben accetto

Abbiamo lasciato, domenica scorsa, Gesù che nella sinagoga legge la Bibbia e fa una esortazione.

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Il primo atteggiamento dei suoi paesani fu di stupore e ammirazione, ma poi scattò, come purtroppo in ogni essere umano, la molla dell’invidia. Infatti, aveva letto Gesù, prima in ebraico poi in aramaico, il brano di  Isaia:” Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato ad annunziare ai poveri  un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore”.


Poi Gesù aveva aggiunto:” oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita coni vostri orecchi”.
L’ammirazione, si cambia in mormorazione, critica, contestazione. Tutti erano a conoscenza di un prodigio avvenuto per opera Sua, a Cafarnao.


Ed ecco la sfida: …faccia anche qui da noi prodigi, se vuole che gli crediamo!
Gesù, con profonda tristezza rispose:”Nessun profeta è bene accetto in patria” e cita il profeta Elia che, per la benevolenza di Dio, salvò dalla carestia una vedova di Zarepta di Sidone; e il profeta Eliseo che guarì dalla lebbra il generale Siro, Naaman; non appartenevano al popolo eletto – erano pagani.
All’udire questo, gli ascoltatori, anziché scuotersi a pentimento, si ribellarono violentemente, attuando quel radicale cambiamento di umore, che è così facile nelle folle emotive. In particolare non sopportarono che i pagani fossero oggetto dell’amore di Dio!


“ Si levarono, lo cacciarono fuori della città, e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio”.


Per un tratto di strada, Gesù sopportò l’oltraggio di quel violento furore, ma poi al momento del pericolo grave, immobilizzando la folla inferocita,serenamente si allontana.
E’ il primo grande insuccesso del Messia. Avrebbe voluto avere particolari attenzioni per i suoi concittadini, e ricevette soltanto ingiurie e insulti!
Ci soffre Gesù, ma non si sfogherà  nemmeno con i suoi amici discepoli. Non potrà più tornare al suo paese e quando arriverà, per lui, l’arresto e la condanna, nel suo doloroso lamento “…popolo mio che male ti ho fatto, in che cosa ti ho contristato…” avrà avuto ancora in mente i suoi paesani di Nazareth, da sempre, per invidia, suoi acerrimi nemici.


La parola di Dio ci viene proposta per confrontarci.
Anche noi, spesso, ci troviamo incompresi in famiglia, con il datore di lavoro, con i nostri vicini da casa, nella nostra professione…
E quando ci vengono rivolte critiche o giudizi negativi, non abbiamo più pace e nel nostro cuore, anche se in forma latente, prende forma a volte il risentimento, ma sempre l’insofferenza, la irritazione per il torto subito nel non riconoscere i nostri presunti meriti.


Se vuoi trovare serenità, prova a dimenticare, non sfogarti con nessuno, non dare troppo conto a frasi e commenti nei tuoi riguardi. C’è soltanto Dio che, con la Sua Immensa paternità, ti tratterà sempre benevolmente e scrive nel libro della vita i tuoi, anche minimi, meriti, che non verranno mai dimenticati da Lui.
Ti prego: non dire “però…però..”, altrimenti non verrai mai fuori dal tuo stato di infelicità!

VIDEO CORRELATO

NOSTRA GLORIA E' LA CROCE DI CRISTO

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Don Lucio Luzzi

AS VIAS DO ESPIRITO

Imitação....2.12 DA ESTRADA REAL DA SANTA CRUZ

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Imitação....2.12
 
DA ESTRADA REAL DA SANTA CRUZ

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A muitos parece dura esta palavra: renuncia a ti mesmo, toma a tua cruz e segue a Jesus.
Muito mais duro, porém, será ouvir aquela ultima sentença: afastate de mim, maldito, para o fogo eterno.
Aquele que agora, de boa vontade, ouvem e seguem a palavra da cruz, não temerão ouvir a sentença da condenação eterna.
O sinal da cruz aparecerá no céu, quando o Senhor vier para julgar. Então todos os servos da cruz que, durante a vida, se conformaram com o Crucificado, aproximar-se-ão com grande confiança de Cristo juiz.
Por que temes, pois, tomar a cruz pela qual se vai ao reino ?

THE WAYS OF THE SPIRIT

RINGRAZIARE DIO SEMPRE

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RINGRAZIARE DIO SEMPRE

Una riflessione

Dobbiamo ringraziare sempre Dio di ogni cosa che ci dona, San Paolo ce lo esorta sempre.  Tutto ci é stato donato e noi consideriamo poco il fatto che ogni cosa é un dono. Diamo troppo per scontata ogni cosa e purtroppo l'abitudine cancella in noi la tendenza a riconoscere e ringraziare Dio, l'artefice di tutto.  Questa tendenza al ringraziamento trasformerebbe i nostri cuori nella vera pace che solo il Signore ci puó dare. Avere un cuore pieno di riconoscenza per il Creatore Padre sarebbe un buon principio di conversione, ma difficilmente riusciamo a capirlo.

 

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Jesucristo, Rey del universo

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Jesucristo, Rey del universo
- Evangelio: Juan 18,33-37
“Con que, ¿tú eres rey? Tú lo dices: soy Rey. Yo para esto he nacido y para esto he venido al mundo; para ser testigo de la verdad…Todo el que es de la verdad, escucha mi voz”.

En esta Solemnidad vemos un Reino esparcido y repartido por los campos. Es un Reino que, con el Rey que lo rige, nos enseña un trono que sin palabras lo dice todo: la cruz.
 Un Rey que, sin palabras, lo hace todo con su presencia, su mirada y su testimonio. Cristo Rey, entre otras cosas, nos invita a dar la vuelta un poco al día a día de nuestra existencia.
 No podemos decir “Tú eres Rey” si, a continuación, nosotros no le rendimos nuestras capacidades, no le ofrecemos nuestras habilidades o le negamos nuestra voz en esas situaciones que reclaman nuestro testimonio y nuestro respaldo.


WEGE DES GEISTES

Sin Cristo nada somos!

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Sin Cristo nada somos!

“Cristo nos ha garantizado su amistad,
así que él puede de este modo entrar en nuestros corazones
y morar en ellos como una presencia personal,
no como un objeto, no como un qué, sino como un Quien.
Este Él es El que es,
está presente en las profundidades de nuestro ser como un amigo,
y como nuestro otro yo.
No habría salvación,
ni felicidad,
ni alegría,

porque estaríamos irrevocablemente separados de Dios,
la fuente de toda vida y alegría.


Preghiere

PREGHIERA COSTANTE

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PREGHIERA COSTANTE

  • Il ricordo costante della presenza divina e l'invocazione del santo nome di Dio, inpronunciabile per causa del potere terribile a Lui attribuito, rimonta dalla antica lezione bibblica: nell'antico  Testamento, davanti i principali momenti della storia della salvezza, il popolo ebreo sempre prega. Fra quelli di personalitá marcante di distacca Mosè, l'espressione piú chiara di chi, dopo la sua elezione come guida del suo popolo, fece della sua vita una continua preghiera. La veritá piena fa sempre suscitare formule nuove a rispetto del mistero insondabile di Cristo Jesus, che possono esprimersi in distinte forme de preghiera, come, suppliche, intercessioni, azioni di grazia e lovori.