Ci sono dei momenti di verità delle persone, momenti nei quali tutto il senso di una vita si capisce. Benedetta Bianchi Porro, qualche ora prima di morire, chiede alla madre: Ricordi la leggenda?.
Dal nostro inviato tutte le news
dal Mato Grosso, Brasile
Come voi, anchio sono molto dispiaciuto di non aver ancora inviato un servizio brasiliano. Ma sono stato molto coinvolto nella permanenza dos italianos qui a Três Lagoas. E poi sono stato travolto dalle emozioni nellincontro con tanti volti ormai noti e tanto amati.
Ma le piú dure battaglie le abbiamo combattute, e solo ora parzialmente vinte, per avviare i nuovi corsi professionali: saldatura, cucito industriale, informatica e soprattutto officine di auto e di moto. Se ti muovi trovi mille ostacoli per andare avanti. Ma noi non possiamo arrenderci. È questione di vita o di morte.
Ho sentito parlare di Lucia Burlini dal tempo del noviziato, quando i formatori narravano le vite dei santi dell'Istituto e di quelli che, pur non essendo membri, erano vissuti col carisma della Passione, diretti dal
Fondatore o dai nostri primi Padri nella via della perfezione, ed erano morti in concetto di santità, alcuni dei quali già avviati alla glorificazione sulla terra, da parte della Chiesa. E ne ho seguito le varie tappe. Ma nel 1991/1992, scrivendo la vita del Fondatore S. Paolo della Croce e consultando i documenti sui primi anni di storia dello Congregazione e sulle anime da lui dirette, mi sono imbattuto nella figura di Lucia Burlini.
Siamo già alla VI^ domenica di Pasqua; si avvicina ormai la partenza definitiva di Gesù che ritorna al Padre (4 Maggio p.v) e questi ultimi giorni vengono impiegati dal Maestro per confermare nella fede i suoi amici, gli Apostoli.
Ora sono convinti che Lui non è un fantasma. Lo hanno toccato, hanno mangiato insieme.
Gesù dà loro tutte le garanzia: Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; ed io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della Verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce.
Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; verrò da voi.
Tommaso, non essere incredulo, ma credente PDF Stampa E-mail
di don Lucio Luzzi
Dopo la risurrezione, Gesù apparve dieci volte: alle donne al sepolcro, a Pietro, ai due di Emmaus, a parecchi apostoli in Gerusalemme assente Tommaso, poi lui presente, al lago di Tiberiade, al monte di Galilea, a mensa per lultima volta, allAscensione. Ma non tutto, come dice Giovanni, è stato scritto.
Caravaggio. Bildergalerie, Postdam-Sanssoucis
Caravaggio. Bildergalerie, Postdam-Sanssoucis
Abbiamo celebrato, con la liturgia, i trionfi della risurrezione ed ora per 40 giorni, fino allAscensione, Gesù deve convincere i suoi che Lui con il suo glorioso corpo, non è un fantasma, ma è veramente, in carne e ossa, come loro per tre anni lo avevano sempre visto, standogli accanto. In verità, gli apostoli, della sua risurrezione tante volte preannunciata, non avevano capito niente. I discorsi che il Maestro faceva loro, di passione, morte risurrezione, erano inconcepibili. Hanno dovuto constatare dei persona, i tragici fatti del tradimento di uno di loro e della fine cruenta del loro Signore. Tanta è la delusione e lo scoraggiamento, che non riescono nemmeno ad ipotizzare che la promessa del Cristo di vincere la morte si possa essere realizzata. E mentre i più anziani non esprimono giudizi, il più giovane, Tommaso, confermerà la sua incredulità, più facile e più radicata a quella età, con drastiche decisioni: io se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò
E Gesù lo prende in parola: ...metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente .
Lhai notato latteggiamento del Cristo? Non cè un parola di rimprovero, per il comportamento vile dei suoi amici, dallarresto nellorto degli ulivi in poi. A Lui interessa confermarli nella fede, manifestando il suo amore e le sue premure di sempre per i suoi amici, ai quali dovrà dare, quando li lascerà definitivamente per tornare al Padre, larduo compito ...andate in tutto il mondo, predicate e convertite, testimoniando con la vostra fede.
Quando Tommaso si getta a terra e fa, finalmente, la sua professione di fede: Mio Signore e mio Dio! , Gesù si rivolge immediatamente a me, a te, a tutti noi: beati quelli che pur non avendo visto crederanno.
Qui stà il segreto della nostra fede. Quante volte, anche noi, vorremmo avere prove concrete, tangibili, su tanti aspetti della nostra religione che ci sembrano assurdi, inconcepibili, perché al di fuori completamente delluso dei nostri sensi. E scatta la nostra incredulità, che ci può portare, senza che ce ne accorgiamo, a negare, in pratica, anche i principali motivi di gioia, che ci propone la nostra fede. Quante volte avrai inteso dire, e tu stesso ti sei posto linterrogativo : sì leggo il vangelo e rimango attratto da questi eventi . però, questa vita eterna-paradiso, di cui tanto si parla, esisterà davvero? . nemmeno le mie persone care, dopo la loro vita terrena, sono venute mai a dirmi niente, a darmi certezze .
Lo sai perché, a volte, ti assillano questi pensieri? Perché con le esperienze amare della nostra vita quotidiana, sembra impossibile che possa esistere, un luogo, un tempo di completa felicità eterna, senza fine!
Perché la chiesa continua a farci cantare ALLELUIA? Proprio perché Cristo con la sua morte e risurrezione, ha garantito ad ognuno di noi, un posto in questa felicità senza fine.
Allontana dalla tua mente lincredulità. Fidati di Cristo, verità e vita, e anche io e te, gettiamoci insieme in ginocchio e ripetiamo dal profondo del cuore anche noi: CREDO SIGNORE, AUMENTA LA MIA FEDE
Caro Don Lucio,
"Basta. Mollo tutto. Non ne posso proprio più. Non ce la faccio ad andare avanti in questa maniera!". Sa quante volte questi pensieri mi sono venuti alla mente! Ma per fortuna interveniva sempre qualcosa, un gesto, una parola, uno sguardo affettuoso della sposa, e subito tornava il sole a risplendere anche in una giornata di pioggia. Il pessimismo svaniva.
Viaggio dello spirito
La vita è un viaggio
dello spirito attraverso
la materia
Inno al viaggio e inno alla vita: al divenire che ci spinge ogni giorno ad essere uguali e diversi da noi stessi e dagli altri. Nasce da un mio bisogno di trovarmi, di perdermi, di trovarmi ancora, di sentire che i miei personali percorsi sono appartenuti, appartengono e apparterranno ad altri viaggiatori. Nellunicità del vivere e dell interpretare la strada cè una forza comune che muove ogni uomo e ogni donna verso qualcosa di indefinito, di sperato, di desiderato, di ignoto, di misterioso. Questa forza non conosce epoche storiche, non è contenuta da confini geografici è tipica dellumanità tutta e nobilita chi fortemente la sente.
Li ho visti nei vari turni di mensa dentro il Centro Giovanile Gesù Adolescente come consumano il pasto: lo trangugiano, lo gustano come una festa alla domenica, dopo la S. Messa il Mestre Armando dà un panino con la mortadella e una bibita; tutti in fila come leoni, piccoli, giovani, genitori per questo pasto festivo.
Dio si preoccupa con i drammi degli uomini ? Dove stà Lui nei momenti del dolore e delle difficoltà che incontriamo durante la vita ? La liturgia di questa dodicesima domenica del tempo ordinario ci dice che durante il suo cammino sulla terra l'uomo non sta perso, solo o abbandonato alla propria sorte ma Dio cammina accanto a lui con amore di padre e offre a ogni passo la vita e la salvezza.
La prima lettura ci parla di un Dio maestoso e onnipotente che domina la
natura e ha un piano perfetto e stabile per il mondo. L'uomo nel suo
piccolo non sempre riesce ad intendere la logica dei piani di Dio e gli
resta, pertanto difficile entrare nei piani di Dio con umiltà e fiducia
totale.
Nel Vangelo Marco propone una catechesi a rispetto del
cammino dei discepoli in missione nel mondo e ci garantisce che i
discepoli mai saranno soli ad affrontare le tempeste di ogni giorno nel
mare della vita. I discepoli niente devono temere perché Cristo cammina
con loro aiutandoli a vincere le opposizioni delle forze che si
confrontano con la vita e la salvezza degli uomini.
La seconda
lettura ci garantisce che Dio non é un Dio indifferente e che lascia gli
uomini abbandonati alla propria sorte ;poi Gesù é venuto al mondo per
liberarci dall'egoismo e proporre una libertà di amore mostrando che Dio
ci ama e che ci vuole insegnare il cammino che dobbiamo percorrere per
un giorno arrivare alla Gerusalemme Celeste e convivere con Lui
eternamente nella comunione dei santi.....
Dio, lo so, non ti dovrei scrivere perché sono ateo e non credo che tu esista, ma ho scritto un po a tutti e nessuno mi ha mai risposto e ho pensato di rivolgermi anche a te. Dio, siamo i cattivi e colpevoli per sempre, siamo gli ergastolani ostativi ad ogni beneficio, quelli che devono vivere nel nulla di nulla, a marcire in una cella per tutta la vita. Dio, diglielo tu agli umani che la pena dovrebbe essere buona e non cattiva e che dovrebbe risarcire e non vendicare.Dio, lergastolano ostativo non vive, pensa di sopravvivere, ma in realtà non fa neppure quello, perché lergastolo tiene solo in vita.
Una riflessione a cura del Dott. Alberto Rossini( Brasil)- nostro collaboratore
" Ogni giorno con Gesú é il punto di riferimento per ricevere una luce di speranza e di amore. Tanti pensieri affollano la nostra mente e non sempre siamo noi a scieglierli. Il continuo bombardamento di notizie funeste e angoscianti influenzano i nostri pensieri e ci comunicano un senso de preoccupazioni e di ansia. Il pensiero che dobbiamo avere é quello che Gesú si dona a noi graziosamente e si dona con il suo cuore immacolato.
Computer: e chi può farne a meno? Internet: quello che cerchi... c'è tutto.
Vi si fruga dentro alla ricerca del mondo, di tutto l'universo. Ricerca di novità, curiosità, pruriti, ma anche di speranza e di senso.
Papa Francesco devoto alla Madonna che scioglie i nodi
Negli anni 80, quando Papa Francesco era solo il sacerdote Jorge Bergoglio, scoprì durante un viaggio in Germania una immagine della Madonna -la cosiddetta Knotenloeserin o Vergine che scioglie i nodi- di cui riportò in Argentina varie riproduzioni e che è ormai loggetto di una forte venerazione popolare a Buenos Aires. Limmagine, attribuita al pittore settecentesco Johann Georg Melchior Schmidtner, si trova nella chiesa di St. Peter am Perlach ad Augusta, nel Sud della Baviera, e rappresenta la Madonna che scioglie i nodi di un lungo nastro che gli è offerto da angeli che si trovano alla destra del quadro, mentre altri angeli a sinistra raccolgono il tessuto ormai liscio. Il sacerdote Bergoglio fu colpito subito da questallegoria del ruolo di mediatrice della madre di Gesù e decise così di portarla con sé a Buenos Aires, dove iniziò a distribuirla a sacerdoti e fedeli.
E' così consolante intuire che l'aspetto più intimo dell'assistenza materna di Maria in nostro favore passa esattamente attraverso queste stesse linee; fin dalle prime fasi del cammino verso Dio.
Tutti sanno che in esse anche una difficoltà di scarsa importanza potrebbe scoraggiarci, spingendoci al punto di partenza, rappresentato da quello che, sotto sfumature diverse, viene chiamato momento di conversione, o primo vero incontro con Cristo.
Prima di essere madre della compassione e tenerezza di Dio la fanciulla di Nazaret é " figlia del misericordioso" e su di Lei si é posato il suo volto di amore e benevolenza, l'ombra dell'Altissimo ( Lc 1.36 ) é per lei la carezza di Dio, l'incarnazione di Gesú nel suo grembo é per la Madonna abitazione della misericordia del Padre e l'incarnazione dell'amore di viscere materne. Tutto in Maria é opera della misericordia , compassione di Dio, tutto in Lei é obbedienza al compito ricevuto, donare a tutti la misericordia/compassione nella gioia e nei dolori ( Lc 1.46 )
AS TENTAÇÕES DE JESUS UMA REFLEXÃO SOBRE O EVANGELHO
O primeiro domingo da Quaresma nos apresenta todos os anos o mistério de Jesus no deserto seguido de tentações: ( cf. Mt. 4,1-11) Quaresma é um tempo forte de conversão e renovação em preparação a Pascoa. É um tempo sagrado para aprofundar o plano de Deus e rever nossa vida cristã e nós somos chamados a rever as tentações que estão ao nosso redor. Jesus passou quarenta dias no deserto. Quarenta dias de oração e penitência que desembocam na cena que Mateus narra no capitolo 4.1-11 É uma cena cheia de mistério que o homem não pode entender, isto é, saber de um Deus que se submete à tentação e que deixa agir o maligno, mas essa cena pode ser meditada se pedirmos ao Senhor que nos faça comprender a lição que encerra.