"Osservate i miei comandamenti..."
Siamo già alla VI^ domenica di Pasqua; si avvicina ormai la partenza definitiva di Gesù che ritorna al Padre (4 Maggio p.v) e questi ultimi giorni vengono impiegati dal Maestro per confermare nella fede i suoi amici, gli Apostoli.
Ora sono convinti che Lui non è un fantasma. Lo hanno toccato, hanno mangiato insieme.
Gesù dà loro tutte le garanzia: Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; ed io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della Verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce.
Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; verrò da voi.
Tommaso, non essere incredulo, ma credente PDF Stampa E-mail
di don Lucio Luzzi
Dopo la risurrezione, Gesù apparve dieci volte: alle donne al sepolcro, a Pietro, ai due di Emmaus, a parecchi apostoli in Gerusalemme assente Tommaso, poi lui presente, al lago di Tiberiade, al monte di Galilea, a mensa per lultima volta, allAscensione. Ma non tutto, come dice Giovanni, è stato scritto.
Caravaggio. Bildergalerie, Postdam-Sanssoucis
Caravaggio. Bildergalerie, Postdam-Sanssoucis
Abbiamo celebrato, con la liturgia, i trionfi della risurrezione ed ora per 40 giorni, fino allAscensione, Gesù deve convincere i suoi che Lui con il suo glorioso corpo, non è un fantasma, ma è veramente, in carne e ossa, come loro per tre anni lo avevano sempre visto, standogli accanto. In verità, gli apostoli, della sua risurrezione tante volte preannunciata, non avevano capito niente. I discorsi che il Maestro faceva loro, di passione, morte risurrezione, erano inconcepibili. Hanno dovuto constatare dei persona, i tragici fatti del tradimento di uno di loro e della fine cruenta del loro Signore. Tanta è la delusione e lo scoraggiamento, che non riescono nemmeno ad ipotizzare che la promessa del Cristo di vincere la morte si possa essere realizzata. E mentre i più anziani non esprimono giudizi, il più giovane, Tommaso, confermerà la sua incredulità, più facile e più radicata a quella età, con drastiche decisioni: io se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò
E Gesù lo prende in parola: ...metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente
.
Lhai notato latteggiamento del Cristo? Non cè un parola di rimprovero, per il comportamento vile dei suoi amici, dallarresto nellorto degli ulivi in poi. A Lui interessa confermarli nella fede, manifestando il suo amore e le sue premure di sempre per i suoi amici, ai quali dovrà dare, quando li lascerà definitivamente per tornare al Padre, larduo compito ...andate in tutto il mondo, predicate e convertite, testimoniando con la vostra fede.
Quando Tommaso si getta a terra e fa, finalmente, la sua professione di fede: Mio Signore e mio Dio! , Gesù si rivolge immediatamente a me, a te, a tutti noi: beati quelli che pur non avendo visto crederanno.
Qui stà il segreto della nostra fede. Quante volte, anche noi, vorremmo avere prove concrete, tangibili, su tanti aspetti della nostra religione che ci sembrano assurdi, inconcepibili, perché al di fuori completamente delluso dei nostri sensi. E scatta la nostra incredulità, che ci può portare, senza che ce ne accorgiamo, a negare, in pratica, anche i principali motivi di gioia, che ci propone la nostra fede. Quante volte avrai inteso dire, e tu stesso ti sei posto linterrogativo : sì leggo il vangelo e rimango attratto da questi eventi
. però, questa vita eterna-paradiso, di cui tanto si parla, esisterà davvero?
. nemmeno le mie persone care, dopo la loro vita terrena, sono venute mai a dirmi niente, a darmi certezze
.
Lo sai perché, a volte, ti assillano questi pensieri? Perché con le esperienze amare della nostra vita quotidiana, sembra impossibile che possa esistere, un luogo, un tempo di completa felicità eterna, senza fine!
Perché la chiesa continua a farci cantare ALLELUIA? Proprio perché Cristo con la sua morte e risurrezione, ha garantito ad ognuno di noi, un posto in questa felicità senza fine.
Allontana dalla tua mente lincredulità. Fidati di Cristo, verità e vita, e anche io e te, gettiamoci insieme in ginocchio e ripetiamo dal profondo del cuore anche noi: CREDO SIGNORE, AUMENTA LA MIA FEDE
Aveva finora raccomandato di credere il Lui. Ma ladesione non deve ridursi ad illusoria sentimentalità, ma esprimere sincera unione dellanima; deve cioè essere provata dalladempimento dei comandamenti.
Tale adempimento dei precetti fu la sua brama suprema, da quando entrando nel mondo disse: Eccomi... a fare il tuo volere (Ebr.10,5-7), fino al supremo fiat del Getsemani (Mt.26,39-41) e al Tutto è compiuto della croce (Giov. 19,30).
Il mondo guarda soltanto allaspetto esteriore,e nel suo aspetto visibile, terreno, non lo vedrà più.
Voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete... .
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama.
In questi dialoghi con i suoi amici, Gesù è pieno di premure e vuole rassicurarli che non li lascia orfani.
Gli Apostoli, come bambini, rimangono incantati a guardarlo. Credono alle sue parole, ma hanno tanta paura di non avere forza sufficiente.
Non esiste una vita cristiana senza una totale comunione con Cristo.
Per avere frutti, nella nostra vita spirituale, è condizione indispensabile, attingere linfa vitale da Lui il Redentore.
Spesso nella nostra vita quotidiana pretendiamo di fare di testa nostra e non ci accorgiamo che gradualmente diventiamo aridi e secchi: assurdo pretendere frutti... lanima senza linfa vitale, muore.
Quante volte anche io mi sono posto la stessa domanda che fece quel giovane a Gesù: Maestro che devo fare per ottenere la vita eterna?. E la risposta di Gesù per ognuno di noi è sempre la stessa: Ama Dio con tutto il cuore e la mente
e il prossimo tuo come te stesso... .
Mia sembra, e forse mi illudo, che per il primo punto sono a posto.
Ma quando mi dice Gesù: Devi sempre ed in ogni evenienza amare il tuo prossimo... rimango perplesso, rimando, perché non ho coraggio e non riesco a sbloccarmi.
E mentre mi sembra di essere sicuramente ancorato, da sempre, a Lui, il mio Signore, non ho il coraggio di drastiche soluzioni.
E se entriamo nella aridità dellanima, la nostra sorte sarebbe ben triste.
Con quanto amore Gesù dice agli apostoli e ad ognuno di noi: Rimanete in me ed io in voi....
Signore, aiutaci a essere sempre uniti a Te.
Questo sia il nostro desiderio: saper vivere da fratelli, per realizzare una comunione vera.
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Don Lucio Luzzi