
PASSI DIFFICILI NUOVO TESTAMENTO
« Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia...»
(Mc 1 7,1-8)
È noto a tutti voi che questa frase appartiene al racconto della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor; racconto che compare per due volte nel ciclo annuale liturgico: in Quaresima e i16 di agosto, festa, appunto della Trasfigurazione. Cominciamo col dire che il Vangelo non parla di monte Tabor, ma di `alto monte'. Siccome, però, in zona non ve ne sono altri che possano rientrare nel contesto evangelico, la tradizione ha pensato al Tabor. Il quale si aggira sui 600 m. Tuttavia,visto dalla valle del Giordano, 200 m sotto il livello del mare, dà una certa impressione di prestanza.

Quando parliamo di Trasfigurazione, pensiamo subito al capolavoro di Raffaello, il quale ha immaginato Gesù e due personaggi sollevati in aria. Ma il Vangelo non parla di questo sollevamento in aria del corpo del Signore, di Mosè ed Elia.
Ancora.
Che Pietro e i due apostoli con lui abbiamo distinto perfettamente il Maestro trasfigurato è comprensibile. Ma gli altri due personaggi come fecero i tre apostoli ad individuarli come Mosè ed Elia? Non li avevano mica visti, se erano vissuti molti secoli prima e d'altronde, nel mondo ebraico era severamente vietato di fare e conservare immagini di uomini e di animali!

E ora il punto centrale. Gesù, benché trasfigurato con i particolari stupendi che descrive Marco, fu subito riconosciuto dai tre apostoli. Quando risorgerà non sarà più così.

È il momento di ricordarlo, perché più volte abbiamo spiegato: Nel Corpo del Risorto è
anticipato lo stato e la dimensione che sarà concessa anche al nostro corpo, al momento
della nostra risurrezione. È uno dei punti più importanti della nostra Fede e della nostra Speranza.
