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Vangelo - Un pensiero

FEDE E UMILTÁ SI COMPLETANO


Un giorno gli apostoli chiesero a Gesú: "Signore, aumentaci la fede " Gesú rispose a cuore aperto: " Se aveste fede quanto una piccola semente di grano, potreste dire: buttati in mare e la semente vi obbedirebbe" ( Lc. 17.5)  Gli evangelisti Matteo e Marco danno una risposta un poco differente che invece di parlare di una semente parlano di una montagna. Ecco il proverbio popolare: " la fede trasporta le montagne."   Non si tratta qui di fede teologica, Gesú sta parlando della fiducia nel potere e bontá di Dio, che viene in nostro incontro in forme piú variate: per Lui niente é impossibile e stá sempre accanto a noi, come un  vero amico fedele.
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Continuando la lettura di questa perícope di San Luca, possiamo dire che se una persona avesse una fede tanto grande che fosse capace di compiere miracoli, deve sapere che Dio non ci ha nessuna obbligazione con questa persona.  Tutto quello che Lui fa, lo fa solo per divina generosità, sopratutto il cielo che ci dará come premio essendo fedeli ai suoi comandamenti, questa é pura grazia della sua bontá.
Nessuno compra il cielo: Dio ha voluto legare questa nostra vita a questo premio, che viene totalmente dalla sua bontá.  Quando Dio  premia i meriti dei suoi santi, in veritá stá premiando i suoi propri meriti, poi tutto quello che esiste in noi é dono di Dio, tutto é grazia, Dio non ci deve niente, noi é che dobbiamo tutto a Lui.



Gesú disse una piccola parabola Se un uomo avessi un operaio che stesse lavorando fuori nel campo, quando la sera ritorna a casa, il padrone non lo manderá a sedersi a tavola e servirgli lui proprio il pranzo. Per il contrario, l'operaio andrebbe prima a servire il padrone e solo dopo si sederebbe per mangiare. Neppure il padrone avrebbe il dovere di ringraziarlo poi l'operaio starebbe facendo la sua obligazione.  Gesú conclude con semplicitá: "Cosí anche voi, quando avrete fatto quello che vi é stato comandato, dovete dire: abbiamo fatto quello dovevamo fare ( Lc 17.10)



É un segnale di spirito nobile questa umiltá che deve caratterizzare il nostro servizio, servire con puro spirito di gratuitá.  Questo fa ricordare una lezione della Bibbia, che é rimasta quasi proverbiale: " Dio ama colui che dá con gioia quello che deve dare " Dobbiamo crescere nell'amore alla Sacra Scrittura e in modo speciale al Vangelo, che é il cuore della Bibbia, dove non si incontrano le parole di Dio, ma ci incontriamo con Cristo, parola viva di Dio, luce che é venuta nel mondo per illuminare il tempo e la storia......
Dott:Alberto Rossini ( Brasil )

WEGE DES GEISTES

LA IGLESIA VIVE DE LA EUCARISTÍA.

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LA IGLESIA VIVE DE LA EUCARISTÍA.
 Esta verdad no expresa solamente una experiencia cotidiana de fe, sino que encierra en síntesis el núcleo del misterio de la Iglesia. Ésta experimenta con alegría cómo se realiza continuamente, en múltiples formas, la promesa del Señor: « He aquí que yo estoy con vosotros todos los días hasta el fin del mundo » (Mt 28, 20); en la sagrada Eucaristía, por la transformación del pan y el vino en el cuerpo y en la sangre del Señor, se alegra de esta presencia con una intensidad única. Desde que, en Pentecostés, la Iglesia, Pueblo de la Nueva Alianza, ha empezado su peregrinación hacia la patria celeste, este divino Sacramento ha marcado sus días, llenándolos de confiada esperanza (Ecclesia de Eucharistia,1, Juan Pablo II).


Preghiere

PERCHÉ E COME PREGARE ? Un pensiero

PERCHÉ  E  COME   PREGARE  ?
          Un pensiero


La preghiera come dialogo com Dio é un bene sommo, essendo una vera intimitá con Lui stesso. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono schiariti cosí anche l'anima che é tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Non deve essere frattanto una preghiera fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore e non deve essere circonscritta a determinati tempi e ore ma fiorire continuamente notte e giorno. Non bisogna innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che anche quando siamo occupati in altre faccende sia nella cura verso i poveri sia in altre attivitá inpreziosite magari dalla generositá verso il prossimo, abbiamo il  desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall'amore divino come da sale, tutto diventi cibo gostosissimo al Signore dell'universo. Possiamo godere continuamente di questo vantaggio, anzi, per tutta la vita se a questo tipo di preghiera dedichiamo il piú possibile del nostro tempo. La preghiera é la luce dell'anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l'uomo. L'anima elevata per mezzo suo in alto fino al cielo abbraccia il Signore con amplessi ineffabili.  La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio  e allo stesso tempo rende felice l'anima perché appaga le sue aspirazioni, dovendo essere una preghiera autentica e non sole parole meccaniche.   Essa é um desiderio di Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini ma prodotto di una grazia divina. Di essa l'Apostolo dice: " non sappiamo pregare come conviene, ma lo spirito santo intercede per noi con gemiti inesprimibili."( Rom. 8.26b)  Se il  Signore da a qualcuno tale modo di pregare é una richezza da valorizare  e un cibo celeste che sazia l'anima. S elo ha gustato si accende il desiderio celeste per il Signore come un fuoco ardente che infiamma l'anima. Dobbiamo abbellire la nostra casa di modestia e umiltá mediante la pratica della preghiera e rendere splendida la nostra abitazione con la luce della giustizia e ornare le pareti con opere buone come una patina di oro puro e al posto dei muri e delle pietre preziose collocare la fede e la magnimitá ponendo ogni cosa in alto sul fastigio la preghiera e decoro di tutte le cose.  Solo cosí prepariamo al Signore una degna demora e cosí lo accoglieremo  in splendida reggia e  cosí trasformerai la tua anima in un tempio della sua presenza...........