Ti chiedevano un segno
Il segno, infatti, non costringe a credere chi non vuol credere; crea solo credibilità, non fede che è dono di Dio e decisione della volontà.
In altra occasione consimile, avresti detto che se tu non avessi fatto e rivelato cose assolutamente straordinarie, il rifiuto di Israele sarebbe stato senza colpa.
Invece no; avevano visto e udito, ma alla fine aveva sempre vinto la gelosia, lodio viscerale.
Tu vuoi ladesione libera, non costretta dallevidenza innegabile. Vuoi che ti si accetti pur potendoci prendere sempre il gusto dannato di rifiutarti.
Un onore, certo; ma anche un gravissimo rischio, per noi.
Concedimi, Maestro mio, di fidarmi di te, per la vita e i suoi innumerevoli casi che mi presenta, per la morte con tutti i timori che si tira dietro, per leternità che so che esiste unicamente perché me ne hai parlato tu, me lhai promessa tu, in nome e da parte del Padre tuo e mio.
Daltronde, fin qui di quali certezze mi sono accontentato, per realizzarmi? Nessuna di esse era, ed è, assolutamente certa. Mi devo fidare del pane che mangio, del vino o acqua che bevo, perfino dellaria che respiro, delle informazioni che mi giungono dietro il mercato mediatico. Tutto potrebbe essere inquinato e uccidermi. Tutto potrebbe essere falso e fuorviante.
QUESTO POPOLO MI ONORA CON LE LABBRA