ESAME DI COSCIENZA?
NON TI ROMPERE IL CAPO...
Se l'accusa abbiamo detto che va intesa come una manifestazione della coscienza, l'esame che la prepara deve ridursi ad un semplice sguardo nel proprio interno, per vedere a che punto siamo, quanto a mancanze. Invece,il più delle volte è un mettere a soquadro la propria memoria,per spremere chissà che cosa... Ed anche questo diventa una pessima fonte di tormento...Chi vive nel santo timor di Dio, fa presto a ricordare se è incorso in qualche peccato Chi fa l'esame di coscienza tutte le sere, non c'è bisogno che prenda il torchio, per ottenere il quadro del proprio interno quando va a confessarsi...
Pertanto,basta un'occhiata alla coscienza, e quello che viene, bene; il resto lasciarlo stare... Di conseguenza,consiglierei addirittura di lasciar da parte ogni esame puntiglioso, quando andate a ricevere il Sacramento della Penitenza.
Basta che vi raccogliate un momento alla presenza di Dio; poi vi presentate
al sacerdote e dite quello che vi viene da dire.
Non è un consigliarvi la faciloneria; perchè, se badate alle parole esatte, vi accorgete che, a questo modo, viene privilegiato il riconcentramento interiore che vi mette in grado di accostarvi al Sacramento in una disposizione di anima che faciliti l'infusione più abbondante della grazia sacramentale di Conversione,e cioè di correzione dei molti difetti e mancanze che ancora avvertite in essa.