Se non fossi... caduto, per qualche giorno, dentro una casa di fratelli malati, l'AIDS, forse, sarebbe ancora un pensiero tanto lontano da me. Per qualche anno qualcuno ne ha parlato per vendere i suoi prodotti preventivi e ... preservativi da questa malattia. Riservata a drogati o omosessuali nell'immaginario comune, si na¬sconde invece dentro le case, nell'intimità, nella società, tra la gen¬te di cultura e tra i più sprovvisti umanamente, tra gli spacciatori o tra i turisti del piacere e delle avventure, tra persone inimmaginabili. Genitori che si contagiano tra loro per ignoranza o per incoscienza, giovani ingannati e usati. Come ha detto Papa Benedetto per l'Africa: non basta il profilattico a salvare dall'Aids. E ha pienamente ragione, p perché il problema riguarda la formazione totale dell'uomo e i comportamenti morali e umani che ne derivano per il bene stesso di ogni a persona.
GIOVANNI BATTISTA: IL PRECURSORE DEL SIGNORE UNA RIFLESSIONE
L' Evangelista Luca introduce in forma chiara e solenne la figura di Giovanni Battista, del quale il Vangelo ne parla in ripetute occasioni. Quando Gesù elogia Battista ( Mt 11,07/9 ) dimostra con chiarezza la sua volontà forte e il suo impegno in compiere la missione che Dio gli aveva ordinato. Le note caratteristiche della personalitá di Giovanni Battista sono l'umiltà, austerità, coraggio e spirito di preghiera. Portare avanti una missione così tanto eccelsa, essere precursore del Messia, merita da Cristo un singolare lovoro: " Giovanni Battista é il maggiore tra i nati da donna (MT,11.11)" lui ardeva con il suo amore verso Gesù dando testimonianza della luce affinché tutti credessero in Lui. Dichiara la superiorità di Gesú al dire che Lui esisteva ancora prima di lui essere nato, mostrando così la divinità di Cristo generato dal Padre dalla eternità e nato da Maria Vergine nel tempo e mostrando il carattere soprannaturale e trascendente del messianismo di Cristo, tanto distante dalla idea politica/religiosa che cercavano incutere i dirigenti giudei .
Caro Don Lucio,
"Basta. Mollo tutto. Non ne posso proprio più. Non ce la faccio ad andare avanti in questa maniera!". Sa quante volte questi pensieri mi sono venuti alla mente! Ma per fortuna interveniva sempre qualcosa, un gesto, una parola, uno sguardo affettuoso della sposa, e subito tornava il sole a risplendere anche in una giornata di pioggia. Il pessimismo svaniva.
Una voce dal cielo: "Tu sei il figlio mio, lamato"
PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I detti popolari sono sempre suggestivi: l Epifania tutte le feste porta via . Gli ultimi a comparire nel presepe, sono stati i Magi, personaggi misteriosi che la tradizione popolare ha quantificato e denominato in Gaspare - Melchiorre - Baldassarre.Ci siamo presentati anche noi davanti al presepio, forse con le mani vuote, senza offrire a Lui, il Salvatore del mondo, le nostre amarezza, preoccupazioni, ansie, dolori, con la certezza che si occuperà Lui di tutto e risolverà i nostri problemi? Ora la Liturgia non si sofferma più su Gesù Bambino ma ce lo presenta già grande (di circa trenta anni) buon ebreo e osservante di leggi e usanze.Suo cugino Giovanni è seguito da tutto il popolo che viveva nellattesa febbrile del Messia; e questo sentimento era diffuso anche fuori del mondo giudaico. Ne parlano anche storici come Tacito e Svetonio.
Sono cresciuto in Parrocchia con le tue canzoni in mezzo alla mia gente e ai miei ragazzi. Le ho suonate sempre con la fisarmonica. Verresti a un mercoledì di Quaresima che faccio con i giovani della Diocesi nella Cattedrale di Molfetta?. Fu questo il mio primo incontro telefonico con il Vescovo don. Dissi di sì e partii, allora, con la mia chitarra prendendo un aereo per Bari.
DON TONINO BELLO: NON UN MITO, MA... UN MITE ( Il Vescovo don)
Sono cresciuto in Parrocchia con le tue canzoni in mezzo alla mia gente e ai miei ragazzi. Le ho suonate sempre con la fisarmonica. Verresti a un mercoledì di Quaresima che faccio con i giovani della Diocesi nella Cattedrale di Molfetta? Fu questo il mio primo incontro telefonico con il Vescovo don. Dissi di sì e partii, allora, con la mia chitarra prendendo un aereo per Bari. Arrivato a Molfetta, mi venne ad aprire un bambino. Non era o meglio era uno dei piccoli figli che il Vescovo don ospitava nella sua casa Vescovile: famiglie senza casa o disagiate.
Sappiamo quanto è stata dura e difficile la vita di Benedetta, specialmente nell'ultimo anno quando tutti i sensi in lei si sono spenti, come dice lei stessa: "Nella notte buia dei miei faticosi giorni" (22.4.1963). Sappiamo anche come la sua fede e la sua preghiera proprio in questa grande prova hanno raggiunto vette straordinarie. Mi sembra che una caratteristica della sua preghiera, del suo colloquio con il Signore, sia stata un nuovo e spirituale uso dei sensi: quello che le era impossibile fisicamente l'ha fatto nella fede e nello Spirito.
" Anche se l'uomo sia un animale dotato di coscienza, resta una domanda: se per caso tutto finisse qui che ragione ci sarebbe per la compassione e la solidarietá ? " A rispetto del Natale e del suo personaggio, Gesú Cristo, in questi giorni ho cambiato idee come un áteo confesso su questa figura, che é religiosa, politica e storica. Questo amico mi ha detto che non sopporta l'idea della morte e sparire per completo, l'essere umano ha inventato Dio e una anima. Per lui la vita finisce qui, il celebro muore, e con lui muore la coscienza e tutte le nostre sensibilitá. Procuro scherzare con gli átei, dicendo a loro che sono uomini di vera fede. Si, sono persone di molta fede che non credono in Dio e nella anima. Resta una domanda: Che importanza ha Gesú e chi ha bisogno di Lui ?
Anche nella ipotesi che dopo la morte non ci é niente, Gesú Cristo é
necessário, la ética cristiana cosí la considera necessario. La vita
sulla terra avrà un senso di civilizzazione sociale e elevazione morale
se l'essere umano potesse vivere insieme, usufruire la presenza
dell'altro, avere felicitá in contatto con il nostro simile, competere
senza distruggere, minimizzare il suo soffrire e degli altri. Per
alcuni filosofi, questi comportamenti potrebbero essere conquistati con
la reflessione intelletiva e per la etica, senza necessitá di Dio e
dell'anima.
L'essere umano, in generale, non ha una inclinazione
naturale ad essere solidale, avere compassione per il dolore altrui,
poi, nel regno animale, l'egoismo, la concorrenza e la competizione é la
regola principale. Anche se l'uomo sia un animale dotato di
coscienza, rimane la domanda: se tutto finisse qui, che senso avrebbe la
compassione e la solidarietá? Perché dovremmo dare del nostro in
favore di altri, se dalla nascita fino alla morte i nostri simili
avrebbero pochi anni di sofferenza e che dopo tutto si convertirebbe in
polvere? Anche se alcuni filosofi abbiano ragioni teóriche nel dire che
la bontá e l'amore non dipendono da Dio e neppure dall'anima, nella
pratica l'uomo é un animale che ha difficoltá a fare il bene ed essere
solidale senza mettere in conto quello che potrá succedere dopo la vita.
É qui che entra Gesú. Dal momento della sua nascita, gli uomini non
erano uguali in dignità; la schiavitú era considerata naturale, il
rispetto verso il simile non era un valore maggiore, le pietre servivano
per costruire e ammazzare.
La ética cristiana ha sottomesso questo
ordine coludire che tutti siamo iguali davanti a Dio e che la vita é un
bene da essere rispettato e protetto. In questo giá ci starebbe la
giustificazione dell'amore, della solidarietá e del bene.Una delle
definizioni cristiane di " caritá " dá una buona misura della etica di
Gesú. Questa etica dice che la caritá consiste nella "benevolenza per
tutti", indulgenza con le imperfezioni altrui e perdono delle
offese:perdono, come la capacitá di superare le offese, senza rancore e
senza il desiderio di vendetta. Gesú disse di agire cosí visto che
della indulgenza e del perdono noi tutti ne abbiamo di bisogno. Ecco
la massima:" non fare agli altri tutto quello che non vorresti ricevere
da loro e anche, fai agli altri tutto quello che vorresti che gli altri
ti facessero." Grandi pensatori, dottori, teologi e religiosi
affermano che sarebbe molto difficile attingere la evoluzione ética
della umanitá e la disposizione dell'uomo per il bene, l'amore e la
solidarietá senza credere in Dio e qualche cosa dopo la nostra morte
terrena.Discussioni filosofiche a parte, la ética cristiana ha
contribuito per formare l'uomo meglio. L'amore verso il simile é piú
probabile nel cuore dell'uomo che vede l'essere umano come qualche cosa
di piú che materia finita.
Anche se non esistesse Dio, la ética
cristiana é necessaria. Se la forma per ottenerla sia per la filosofia o
per la religione, poco interessa, il fatto é che gli ideali di amore,
solidarietá,umiltá, bontá e disposizione per cooperare e fare il bene
sono valori che tornano umani,civilizzati e ci fanno vivere bene con noi
stessi. Senza questo sarebbe il ritorno alle barbarie. L'influenza
istorica di Gesú é tanto grande che anche l'arrogante Napoleone
Bonaparte la riconobbe dicendo questa frase: " Alessandro, Cesare, Carlo
Magno e io abbiamo fondato imperi..... ma su che cosa li abbiamo
fondati questi imperi ? Sulla forza ! Quel predicatore indigente di
Nazareth ha fondato un impero maggiore dei nostri tutti insieme
sull'amore e, fino a oggi, milioni di persone lo seguono e muoiono per
Lui." Se tu fai del bene e qualche cosa per il tuo simile solo
guadagnerai: se esiste Dio, tu guadagnerai:se non esiste, tu pure
guadagnerai perché hai passato la vita con sentimenti nobili e
attitudini maiuscole.
Buon Natal a tutti, credenti e non credenti, e
chissá se questi uomini di fede che si auto-proclamano atei confessi non
ci precederanno nella Patria Celeste !!!!!!!
Per gli abbortisti: " É giá uomo colui che lo sará " (Tertulliano)
In questa domenica della quaresima i saggi in legge, i farisei, legalisti e arroganti e representanti del sistema oppressore, apresentano al Signore una donna presa in adulteiro. Secondo la legge la donna doveva essere picchiata com pietre. Domandorono a Gesú cosa Lui diceva a rispetto. Gesú non risponde e propone una alternativa: "chi é senza peccato gli puó tirare le pietre" Nessuno gli tirou una pietra, infine la donna non era l'unica peccatora. Ultimamente le pietre volono da tutte le parte contro donne, persone e gruppi diversi.
La tragedia della giovane famiglia tedesca, avvenuta nelle acque del Lago di Bolsena il 18/05/07, ci tocca ancora di più in considerazione della nostra vicinanza territoriale al luogo della disgrazia.
"Ti ringrazio,Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai saggi e le hai rivelate ai piccoli " ( Mt-11-25 )
Da dove parte il cammino di San Francesco FINO a Cristo ? Parte nel guardare Gesú crocifisso. Lasciarci guardare da Lui nel momento in cui ci dona la vita per noi e ci attrae a Lui. Francesco fece questa esperienza di modo particolare nella piccola chiesa di San Damiano pregando davanti il crocifisso. In quel crocifisso Gesú non appare morto, ma vivo. Il sangue scorre dalle ferite delle mani e dei piedi, ma quel sangue esprime vita,
"Il Signore ha fatto cose grandiose in me " Luca 1.49
Dopo il Concilio Vaticano Secondo cominciamo a cogliere i frutti dell'equilibrio e della forza dello Spirito, presente nella storia del popolo di Dio e della umanitá in tutto il suo contesto. Una delle espressioni di questo sembra essere la riscoperta della modernitá e attualitá di Maria. Movimenti sociali, politici e religiosi guardano verso Maria con rinnovato interesse alla luce delle nuove realitá della nostra storia. I movimenti femministi vedono in Maria una donna forte, sicura e capace, una giovane che riflette prima di prendere decisioni, capace de assumere per conto proprio il destino della vita senza necessitare di consigli o approvazioni di nessuno, neppure del proprio marito.
In effetti, la prima domanda che uno si pone, davanti ad un'antica icona bizantina della Dormizione, quando vede uscire dal corpo disteso sul letto, la figura di Lei in direzione obliqua verso il cielo, è questa. Si tratta della sua anima che esce a quel modo, o è tutta lei, anima e corpo, che il monaco del monte Athos vuole rappresentare con moduli così poco convincenti?
Im here at the church, just for curiosity, to see you in the crib in a moment when nobody is in. I need to ask you some questions. I know that during your life you had a lot of troubles and some of yours dont skimped criticism, malicious questions and bad opinion about your actions. But why when you do good you are always insulted? THE HUMAN HISTORY IS ALWAYS THE SAME!
Anche lalta gerarchia ecclesiastica, dopo gli anni 1945-1947, si espresse in un documento dove ammetteva che in Italia si era ancora in un periodo di pre-evangelizzazione; o comunque non più in grado di fronteggiare i rischi dellincredulità che ormai invadeva tutta la sfera del cristianesimo nostrano. In effetti oggi non sembra più sufficiente a risolvere i gravi e innumerevoli dubbi che sorgono nella mente dei nostri contemporanei, bombardati ogni giorno dai mass media statali e privati, attraverso insinuazioni e sospetti contro la fede in Cristo, contro la morale cristiana, contro la gerarchia.