DALLA PRIMA LETTERA DI S.PAOLO DELLA CROCE ALLA VEN.LUCIA BURLINI 4 LUGLIO 1748
Dopo il silenzio di tanti anni, ho creduto mio obbligo di gratitudine di visitare con questa mia il vostro spirito ringraziandovi in primo luogo, in Gesù Cristo della grande carità con cui avete assistito ai nostri poveri religiosi abitanti nel sacro ritiro della Madonna del Cerro [ ..] Gesù che è il sommo datore d'ogni bene ricolmi sempre più il vostro spirito della pienezza delle sue grazie e doni celesti, per le fatiche, viaggi ed altri uffici di carità in cui vi siete impiegata per i miei e vostri fratelli in Gesù Cristo.
La Chiesa, per tutto lanno liturgico, ci proporrà nella Liturgia della Parola dei brani di Vangelo presi dall Evangelista Matteo. Chiamato anche Levi, era figlio di Alfeo ed esercitava lufficio di gabelliere o esattore dimposte nella città di Cafarnao.
Chiamato da Gesù a seguirlo, mentre sedeva al tavolo del suo lavoro, abbandonò subito il suo ufficio e seguì il Maestro.
Altro di sicuramente storico, non sappiamo di lui. La tradizione vuole che dopo lAscensione di Gesù al cielo, egli abbia predicato il Vangelo agli ebrei di Palestina, conducendo una vita assai austera.
Qualche scrittore ecclesiastico, afferma che sia poi passato in Etiopia, in Persia, fra i Parti.
Il mio Crocifisso lo porto dappertutto, lo preferisco a tutto.
Quando io sono debole Egli è la mia forza, quando cado Egli mi alza, quando piango, Egli mi consola, quando soffro mi guarisce, quando tremo mi rassicura, quando Lo chiamo Egli mi risponde.
Mi sono lasciato prendere totalmente dalle persone, dai fatti e dai movimenti e stavo per tralasciare di comunicare con voi lontani, ma sempre vicini.E cose ed eventi da scrivere ne ho una montagna!
Oltre le novità nel Centro Giovanile ne ho anche trovate rilevanti nel bairo (quartiere) Vila Piloto. I problemi, la miseria, le malattie sono sempre tantissimi, ma trovo qualche abitazione piú decente, un pó di ordine in piú e una certa vita di quartiere. La presenza del Centro e della Scuola hanno contribuito moltissimo ai cambiamenti.
" Anche se l'uomo sia un animale dotato di coscienza, resta una domanda: se per caso tutto finisse qui che ragione ci sarebbe per la compassione e la solidarietá ? " A rispetto del Natale e del suo personaggio, Gesú Cristo, in questi giorni ho cambiato idee come un áteo confesso su questa figura, che é religiosa, politica e storica. Questo amico mi ha detto che non sopporta l'idea della morte e sparire per completo, l'essere umano ha inventato Dio e una anima. Per lui la vita finisce qui, il celebro muore, e con lui muore la coscienza e tutte le nostre sensibilitá. Procuro scherzare con gli átei, dicendo a loro che sono uomini di vera fede. Si, sono persone di molta fede che non credono in Dio e nella anima. Resta una domanda: Che importanza ha Gesú e chi ha bisogno di Lui ?
Anche nella ipotesi che dopo la morte non ci é niente, Gesú Cristo é
necessário, la ética cristiana cosí la considera necessario. La vita
sulla terra avrà un senso di civilizzazione sociale e elevazione morale
se l'essere umano potesse vivere insieme, usufruire la presenza
dell'altro, avere felicitá in contatto con il nostro simile, competere
senza distruggere, minimizzare il suo soffrire e degli altri. Per
alcuni filosofi, questi comportamenti potrebbero essere conquistati con
la reflessione intelletiva e per la etica, senza necessitá di Dio e
dell'anima.
L'essere umano, in generale, non ha una inclinazione
naturale ad essere solidale, avere compassione per il dolore altrui,
poi, nel regno animale, l'egoismo, la concorrenza e la competizione é la
regola principale. Anche se l'uomo sia un animale dotato di
coscienza, rimane la domanda: se tutto finisse qui, che senso avrebbe la
compassione e la solidarietá? Perché dovremmo dare del nostro in
favore di altri, se dalla nascita fino alla morte i nostri simili
avrebbero pochi anni di sofferenza e che dopo tutto si convertirebbe in
polvere? Anche se alcuni filosofi abbiano ragioni teóriche nel dire che
la bontá e l'amore non dipendono da Dio e neppure dall'anima, nella
pratica l'uomo é un animale che ha difficoltá a fare il bene ed essere
solidale senza mettere in conto quello che potrá succedere dopo la vita.
É qui che entra Gesú. Dal momento della sua nascita, gli uomini non
erano uguali in dignità; la schiavitú era considerata naturale, il
rispetto verso il simile non era un valore maggiore, le pietre servivano
per costruire e ammazzare.
La ética cristiana ha sottomesso questo
ordine coludire che tutti siamo iguali davanti a Dio e che la vita é un
bene da essere rispettato e protetto. In questo giá ci starebbe la
giustificazione dell'amore, della solidarietá e del bene.Una delle
definizioni cristiane di " caritá " dá una buona misura della etica di
Gesú. Questa etica dice che la caritá consiste nella "benevolenza per
tutti", indulgenza con le imperfezioni altrui e perdono delle
offese:perdono, come la capacitá di superare le offese, senza rancore e
senza il desiderio di vendetta. Gesú disse di agire cosí visto che
della indulgenza e del perdono noi tutti ne abbiamo di bisogno. Ecco
la massima:" non fare agli altri tutto quello che non vorresti ricevere
da loro e anche, fai agli altri tutto quello che vorresti che gli altri
ti facessero." Grandi pensatori, dottori, teologi e religiosi
affermano che sarebbe molto difficile attingere la evoluzione ética
della umanitá e la disposizione dell'uomo per il bene, l'amore e la
solidarietá senza credere in Dio e qualche cosa dopo la nostra morte
terrena.Discussioni filosofiche a parte, la ética cristiana ha
contribuito per formare l'uomo meglio. L'amore verso il simile é piú
probabile nel cuore dell'uomo che vede l'essere umano come qualche cosa
di piú che materia finita.
Anche se non esistesse Dio, la ética
cristiana é necessaria. Se la forma per ottenerla sia per la filosofia o
per la religione, poco interessa, il fatto é che gli ideali di amore,
solidarietá,umiltá, bontá e disposizione per cooperare e fare il bene
sono valori che tornano umani,civilizzati e ci fanno vivere bene con noi
stessi. Senza questo sarebbe il ritorno alle barbarie. L'influenza
istorica di Gesú é tanto grande che anche l'arrogante Napoleone
Bonaparte la riconobbe dicendo questa frase: " Alessandro, Cesare, Carlo
Magno e io abbiamo fondato imperi..... ma su che cosa li abbiamo
fondati questi imperi ? Sulla forza ! Quel predicatore indigente di
Nazareth ha fondato un impero maggiore dei nostri tutti insieme
sull'amore e, fino a oggi, milioni di persone lo seguono e muoiono per
Lui." Se tu fai del bene e qualche cosa per il tuo simile solo
guadagnerai: se esiste Dio, tu guadagnerai:se non esiste, tu pure
guadagnerai perché hai passato la vita con sentimenti nobili e
attitudini maiuscole.
Buon Natal a tutti, credenti e non credenti, e
chissá se questi uomini di fede che si auto-proclamano atei confessi non
ci precederanno nella Patria Celeste !!!!!!!
Per gli abbortisti: " É giá uomo colui che lo sará " (Tertulliano)
Padre Vincenzo Bordo dalla Corea ci offre le sue riflessioni, i suoi dubbi, le sue ansie e le sue certezze sulla sua vita missionaria al servizio dei poveri. Ho visto il diavolo. Ho lottato con satana. Per un momento, quando lho guardato in faccia, ho avuto paura ma era diverso da come me lo aspettavo non aveva nè le corna e neanche la coda biforcuta ma era viscidamente accattivante e tremendamente seducente.
Il culto della Croce, strumento della nostra redenzione, si è molto diffuso nella Chiesa; la Croce è adorata e riceve omaggi, che non si concedono ad altre reliquie e le feste della Santa Croce rivestono particolare splendore.Non era la Croce considerata dagli antichi come il supplizio più terribile e più infamante? Era allora cosa frequente vedere un ladro o uno schiavo messo in croce e ciò che di questo supplizio indirettamente conosciamo ci permette di valutarne latrocità. Il crocifisso moriva con lenta agonia, soffocato per lasfissia determinata dalla estensione delle braccia in alto, torturato da crampi ai nervi irrigiditi.
La finalitá che il Padre ha inviato il suo figlio Gesú é per la redenzione del peccato, la liberazione della schiavitú del demonio e della vita eterna con Lui. É certo che Gesú durante il suo ministero púbblico, mosso dalla misericordia, fece alcune cure e fece vari miracoli, ma non curó tutti i malati del mondo e neppure diminui le penalitá di questa vita, perché il dolore introdotto nel mondo dal peccato, ha un valore redentore unito alla sofferenza di Gesú.
Anche nel suo caso, la vita di fede rifluiva spontaneamente nella speranza, sullorizzonte dellesperienza personale.La chiesa insegna che anche questa virtù, infusa in noi nel battesimo, lo era in lei fin dagli inizi della sua vita, in una misura che richiamava sempre, e da vicino, lalto compito al quale era stata preordianta ab aeterno. L'azione dello Spirito Santo ne avrebbe favorito in modo altrettanto singolare lo sviluppo; ma anche il suo impegno personale vi avrebbe svolto un ruolo importante. Maria, già in apertura di Vangelo, mostra tutti i segni dell' anima dotata di una fiducia in Dio, che può, in certi momenti, chiedere lumi sufficienti a rendersi sempre più consapevole di quanto le si domanda; poi, però, si accontenta di quel che ha potuto ottenerne e per il resto lo rimette con esemplare abbandono a lui.
Risorgeremo,
pertanto, come Maria. Saremo assunti, come lei, in anima e corpo al cielo, con
un titolo assai simile al suo .La differenza che avvertiamo per primRisorgeremo,
pertanto, come Maria. a è quella
rappresentata dall elemento tempo: lei dopo la sua santa Risorgeremo,
pertanto, come Maria morte, noi nellultimo giorno.
Ma può ritenersi una differenza essenziale, questa, se il tempo, come insegnano
i ?loso?, non rientra nel costitutivo
speci?co delle cose? A rigore di
termini, risuscitare al primo istante dopo la morte, o dopo miliardi di
millenni e sostanzialmente identico, perché il tempo è solo misura del moto,
ideata dagli uomini, incapaci di pensare al di fuori delle categorie di spazio
e di tempo.
Una riflessione Una delle piú dolci veritá della nostra fede é il mistero dell'assunzione di Maria Santissima in corpo e anima al cielo. La "piena di grazia" che mai ha peccato non poteva stare soggetta alla corruzione della carne. É una grande veritá di fede che la Madonna stia unita alla Santissima Trinitá. Lei contempla, nella luce della gloria divina, tutti e ognuno dei suoi figli nelle ore delle allegrie e delle sofferenze,in tutti i nostri passi. Sorge cosí in noi di forma spontanea e naturale il desiderio di procurare l'intimitá con la Madre di Dio, che é pure nostra madre, di convivere con Lei come si convive con persone a noi care, visto che sopra di essa non ha trionfato la morte, ma sta in corpo e anima insieme a Dio Padre, con il suo figlio Gesú e lo Spirito Santo e intercede sempre per noi senza stancarsi. I
" Os que me fizerem conhecer terão a vida eterna" ( Ecl. XXIV-31 ) O Escapulário do Carmo, um sacramental, é definido como sendo uma "tira de pano que os frades e freiras de certas ordem trazem sobre o peito" Normalmente, quando se fala de um escapulário costuma referir-se ao escapulário da Ordem do Carmo, que é reconhecida pela Igreja Católica e que todos os Papas do século XX usaram e divulgaram. O Escapulário do Carmo está ligado à uma venerável tradição carmelita, a saber, à " visão" de São Simão Stock. Segundo esta tradição, Nossa Senhora teria aparecido a São Simão Stock, trazendo o escapulário, na mão e dizendo: ... " hoc tibi e tuis privilegium: in hoc moriens, salvabitur" Por essas palavras:" aquele que fizesse parte da Ordem,recebesse e usasse o escapulário como sinal dessa pertença, seria salvo defenitivamente."