

Cavalcare l'asino non era in Oriente, un segno di povertà; era invece un segno di mansuetudine (mentre il cavallo era usato per azioni bellicose).
I due apostoli, Pietro e Giovanni, gettarono sul puledro i loro mantelli, formando così per Gesù, che vi si mise a sedere sopra, una bella sella a doppia gualdrappa. Quando, al di là del fiume Cedron, apparve il grandioso spettacolo di Gerusalemme, con in primo piano il magnifico tempio, Gesù era già circondato dalla folla venuta dalla città, gremita di popolo per la pasqua; accorsa in gran parte pensando che volesse istituire in Israele il regno messianico.
Infatti cominciarono a gridare OSANNA, gloria, lode, evviva... Gesù vede che il tempio è profanato e la mattina dopo compirà la cacciata dei profanatori.
E qui avvenne quello che nella storia sempre si ripete: " Un giorno sull'altare e un giorno sulla polvere...". Nell'arco di pochi giorni il popolo, ora osannante, griderà inferocito: "Non lo vogliamo più in mezzo a noi ...ammazzalo...".
Ecco perchè questi sono stati chiamati i giorni della passione. Con l'animo amareggiato, con il suo sguardo pieno di tristezza, dirà alla sua gente: "Popolo mio, che male ti ho fatto, in che cosa ti ho contristato...?. Se ti ho fatto del male, percuotimi, ma se non tì ho fatto nulla di male, perché mi tratti così?".
Impossibile rimanere indifferenti di fronte a questa dura realtà del Cristo. Quanto diverso da Lui il nostro atteggiamento! Quando ci sentiamo traditi da amici (e spesso accade) ci sfoghiamo in tutti i modi... "Dopo tutto quello che gli ho fatto... bella riconoscenza! Non me lo sarei mai aspettato" ... e arriviamo a volte anche ad atteggiamenti di risentimento. Prova anche tu a depurare il tuo cuore da queste scorie.
Devi farlo subito perché fra giorni dobbiamo tutti insieme esprimere la vera gioia con l'ALLELUIA.
Sentiamoci tutti fratelli nella settimana santa e guardiamo a Cristo, l'unico, vero, autentico vincitore del male e della morte, che ci farà gridare insieme ALLELUIA, è arrivata la salvezza del mondo.
