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FRA I NATI DI DONNA...
NON E’ SORTO UNO, PIU’ GRANDE
 DI GIOVANNI BATTISTA( Mt.11,11)


Questa frase evangelica è stata una delle più care ai nostri i padri del medioevo e ne usavano orgogliosamente soprattutto per le innumerevoli chiese dedicate al santo e nei battisteri. Ma è anche un saggio di quella lettura frettolosa e, in un certo senso,l in certi casi, carica di pregiudizi, dalla quale dipende an¬cora in larga misura quella nostra.




Gesù ha detto, sì, questa frase di grande elogio per il suo precur¬sore; ma non l'ha chiusa lì.
 Ha proseguito: "tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui". Dunque, il senso di tutto il suo discorso dovrebbe apparire evidente,in questi termini: Fra tutti gli uomini (= i nati di donna) dell'Antica Alleanza, certamente il più grande é il Battista: più degli stessi patriarchi, più dei profeti d'Israele.


 Giovanni, difatti, non prepara la strada al Messia attraverso la generazione del¬la razza, ma con la sua azione missiona¬ria.  Giovanni non vede da lontano Gesù e non ne parla in confuso: se lo vede davanti e punta su di lui il dito, per esclamare:  "Ecco l'Agnello di Dio"! cioè l'Agnello pasquale nuovo, il Messia che porta su di sè il peccato del mondo .



Eppure, dice Gesù, “ tutta questa sua grandezza cede davanti al più piccolo che fa parte della nuova alleanza”. In conclusione Gesù sta a chiarire la differenza immensa fra Alleanza del Sinai e quella del Calvario, e si serve allo scopo di un elemento che tutti avevano davanti agli occhi: la statura morale del Battista. Il senso del passo è esattamente questo: tutto il resto l'ha creato la devozione sincera, ma spesso poco illuminata del medioevo.
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