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"Il primo di tutti i comandamenti?"


La Liturgia di questa XXXI domenica del tempo ordinario, ci propone il grande tema, che diventerà la bandiera del cristianesimo, dei due amori: “ Amerai il Signore Dio tuo e il prossimo tuo come te stesso”.

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Dice Marco, che si accostò a Gesù uno degli scribi.

Era senz’altro anch’egli Fariseo e fu sollecitato a porre domande dagli altri Farisei che speravano ancora di riuscire a mettere Gesù in difficoltà. Lo scriba non era animato da inimicizia, ma probabilmente solo dalla sua curiosità di studioso della Scrittura, perché li aveva sentiti disputare ed era stato colpito dalla sapienza delle risposte di Gesù. Fece dunque la domanda su un punto tanto disputato della legge :” Quale è il primo di tutti i comandamenti” ? I precetti della legge, elencati dai rabbini, erano 613: si trattava di dare un giudizio di preferenza.

 

Gesù rispose: “ Ascolta,Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo :Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi. Il Maestro elude la tendenziosa domanda, evitando di disputare sul groviglio dei precetti particolari, per fermarsi a quello fondamentale, animatore di tutti gli altri e pronunziando la prima parte della preghiera che tutti i buoni israeliti dovevano recitare.

 

Quale è il nostro atteggiamento di fronte a questo categorico insegnamento di Gesù? Il più delle volte è molto strano. Accettiamo con facilità di amare Dio con tutto il cuore, con la mente, e con la forza. Ma poi, in pratica, questo Dio, per noi lontano, lo ignoriamo nei nostri comportamenti quotidiani. Siamo disposti, e forse anche spontanei, nel dire “ si io lo amo Dio”, ma poi in pratica sfoghiamo i nostri nervi contro di Lui; siamo noi che decidiamo quale comportamento Dio deve tenere nei nostri riguardi.

 

Le nostre richieste sono prevalentemente di interessi materiali e la non risposta di questo silenzioso Dio è sufficiente per perdere la fiducia in Lui e concludiamo di poter fare a meno di questo Dio che non fa quello che gli diciamo noi. Povero uomo!, così la tua infelicità è senza fine! Quando poi Gesù ci ordina di amare il nostro prossimo, anche qui la nostra risposta teorica è positiva, ma poi cominciamo a fare tante distinzioni: escludo quello che mi ha offeso, che mi ha fatto del male, addirittura quello che mi è antipatico, quei vicini di casa che non sopporto, quel collega di lavoro che mi infastidisce, quella persona che mi fa rabbia perché sta meglio di me…

 

Signore mio, aiutami ad accettare incondizionatamente il tuo precetto. Non è una imposizione coercitiva, ma l’unico sistema per ottenere la vera serenità e pace. Se tu mi imponi l’amore verso di te e il prossimo incondizionatamente, lo fai per mio bene, con l’ennesima tua prova di bontà infinita nei miei riguardi.

Aiutami ad avere il giusto equilibrio; e nel momento che mi sembra di essere un debole, uno sconfitto nel perdonare chi mi fa del male, fammi subito sentire la vera gioia nel mio cuore. 

Don Lucio Luzzi

VIDEO CORRELATO

DIO DI TENEREZZA 

 

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AS VIAS DO ESPIRITO

Dos ensinamentos da verdade

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Dos ensinamentos
da verdade

Feliz quem pela verdade mesma é instruido, não por figuras ou palavra que passam, mas tal qual é.s nossos juizos e sentidos frequentemente nos enganam e pouco alcançam.
De que aproveita a curiosidade de saber as coisas ocultas e obscuras de cuja ignorância não seremos arguídos no dia do Juizo ?


 

THE WAYS OF THE SPIRIT

You are my faith

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YOU ARE MY FAITH

Oh Jesus, people usually think that the faith in You was born by miracles done in the roman Palestine. Those miracles caused only astonishment and they only made  believable your message.  It was the way in which you introduced yourself and explained your thinking that was unusual. It is easy to point out limits, defects and faults in Moses, David and in the Prophets. In You, Jesus, everything is majestic and brightly without any ostentation.
In You everything is human an lovable. This perfect and magnificent image origins from the pen of Your Evangelists, people having no bearing on literary works.

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

El Avemaría es una oración muy excelente

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El Avemaría es una oración muy excelente
 por las siguientes razones:
I-Por los recuerdos que suscita: nos recuerda la Anunciación del Ángel a María y la Visita de la Virgen a Santa Isabel.
II-Porque la primera parte es una oración pura y desinteresada, es una alabanza amorosa, una felicitación a la Madre de Nuestro Redentor.
III-Porque su segunda parte es una petición humilde y nos unimos al rezarla al coro universal que se la repite.
IV-Porque son salutaciones dictadas por el Espíritu Santo: al ángel Gabriel y a Santa Isabel. Se siente el aleteo de la Divina Paloma en esta oración.



WEGE DES GEISTES

CRISTO RE DELL’UNIVERSO/B

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CRISTO RE DELL’UNIVERSO/B
22 NOVEMBRE 2015
Pilato disse a Gesù
“ sei tu il re dei Giudei?”



La Chiesa oggi, ha cambiato il colore liturgico; è terminato ormai il colore verde che ci ha accompagnato per tutta la lunga serie delle domeniche estive.
In questa domenica il celebrante indossa i paramenti di colore bianco, perché è la grande festa di Cristo Re.
Leggendo la Bibbia si rimane sconcertati, perché il linguaggio di Dio è completamente differente dal nostro.
Per noi il concetto di Re è sinonimo di superiorità, predominio, potenza.
Il simbolo della regalità è qualcuno che domina, che comanda, che è superiore agli altri, ai sudditi.
Ora sentire parlare Cristo che dice, io sono re, fa una certa impressione e ne fece tanta a suo tempo, che fu motivo di scandalo, tanto è vero che lo denunciarono, lo portarono in tribunale, perché aveva osato dire che Lui era il vero Re, invece di Cesare.



Preghiere

Vergine Maria, madre di tutti i figli,



Vergine Maria, madre di tutti i figli,

madre di tutte le madri e di tutti i padri.

 Noi, famiglie dei Ragazzi del cielo, 

ti sentiamo tanto vicina e abbiamo tanto bisogno di te.

 Tu, in fondo, hai vissuto, prima di noi, 

l'esperienza di un figlio giovane che se ne va.