II^ parte
Il quadro clinico
Gesù aveva subìto una grave crisi circolatoria, per l'intossicazione carbonica causata dalla insufficiente respirazione. E' questo il punto che vogliamo mettere in chiaro. E' noto che con la respirazione si dilata il torace e l'addome; per cui si parla di respirazione toracica e diaframmatici (il diaframma è il velo che sostiene i visceri superiori). Gesù, in croce, dovette ben presto trovarsi nella pratica impossibilità di dilatare il torace, per una respirazione resa più spasmodica, per la necessità di supplire con l'ossigeno alla mancanza di sangue determinata dalla emorragia.
Invece, per colpa della posizione scomoda, ma molto più per i crampi dolorosissimi, che provenivano dalla setticemia, o intossicazione, non riusciva più a dilatare il torace, senza spasimi indescrivibili.
Alla fine, giunse il momento che quella dilatazione, per respirare, si rese impossibile e fu lannientamento della respirazione toracica.
Rimaneva ancora la respirazione diaframmatici; anche se, di per sé insufficiente a risolvere il problema del ricambio di ossigeno nei polmoni e nel sangue, potè dilazionare, per breve tempo, il crollo cardio circolatorio.
Ma i crampi continuavano ad interessare e torturare anche l'arca inferiore del corpo del Crocifisso; ad un certo momento, anche la debole sollevazione delladdome, o del diaframma, per un minimo di respirazione, si rese impossibile. E fu la fine.
Gesù, dopo un ultimo sforzo sovrumano per immettere ancora un po' di ossigeno nei polmoni con la inspirazione, non riuscì più ad emettere l' anidride carbonica da essi, attraverso l'espirazione, e rimase immobile, sotto l'effetto dell'asfissia carbonica. I clinici la chiamano anossiemia.
Il tutto si era concluso apparentemente nell'arco di tre ore, quante ne trascorse Gesù in croce. In realtà, le piaghe contuse della flagellazione avevano avuto tempo di maturare quella intossicazione che, come abbiamo detto, sta alla base del processo clinico da cui provenne la morte.
Lo stesso Pilato si sarebbe meravigliato profondamente dì un decesso così rapido. Evidentemente, era più scarso di noi in materia di patologia, altrimenti avrebbe capito che il Nazzareno era già praticamente ucciso, dopo la flagellazione.
Ciò che ci stupisce ancora di più è quanto affermano gli evangelisti, che Gesù morì emettendo un alto grido. Come fu possibile una emissione di voce così vibrata, se è vero quanto abbiamo descritto, sotto la scorta degli esperti?
Chiaramente, quello era il segno di una potenza sovrumana. Il centurione stesso ne dette la spiegazione più esatta:
"Davvero costui è il Figlio di Dio!"
Padre Bernardino Bordo, passionista