

3 - L'ossessione della colpa, in una persona di buono spirito, è la riprova più convincente del suo stato di grazia. Non si angustierebbe così, se non amasse il Signore. La trasgressione sistematica annulla certe finezze interiori. Altrettanto va detto del tormento amoroso di Dio, proiezione positiva di quanto detto sopra, più conforme allo spirito del Vangelo che non si attesta sul timore di offendere, ma sul desiderio di compiacere il Signore con la propria condotta interna ed esterna.
4 - Chi vive di fervore sincero nell'orazione e nella preghiera, non può perdere Gesù senza saperlo, senza volerlo. Nell'eventualità di dubbi, la presunzione è in suo favore: che cioè non lo ha perduto affatto. La colpa grave determinerebbe un patèma d'animo che potrebbe allungarsi per anni ed anni - anche per tutta la vita. Il dubbio non troverebbe dove collocarsi.
5 - Gli scrupoli, soprattutto su quest' area, vanno considerati, sì, una prova del Signore, ma prima ancora una debolezza psicologica. Tuttavia, anche in questo caso, non è subito consigliabile un ricorso allo psicologo, ma piuttosto ad un padre spirituale esperto, che aiuti a non sottilizzare esageratamente nell'intimità con Dio, privilegiando il concreto e non certe ossessioni di colpa, o non colpa.
6 - Chi non venisse preavvertito tempestivamente sul pericolo di queste esagerazioni, con molta facilità potrebbe sconfinare nel tentativo isterico di scansare colpe solo immaginarie, incappando in quelle vere; oppure finire di gettare tutto all'aria, sconfessando i propositi più generosi, infastidito da una vita impossibile, ma creata dalla propria ipersensibilità.