D. Non sono ancora riuscito a distinguere bene tra cattolico e ortodosso: che differenza cè fra noi e loro?
R. Schematicamente posso risponderle così: nel campo della fede, sostanzialmente non ci sono differenze, se si eccettuano i tre dogmi proclamati recentemente dai papi: Immacolata, infallibilità del papa, assunzione di Maria Santissima.
Come è noto, gli ortodossi accettano solo quelli proclamati dai primi concili della Chiesa. La differenza più profonda però, è quella della comunione con il papa, che loro considerano solo come patriarca della Chiesa occidentale. Si è fatto un buon cammino, in questi ultimi tempi, in direzione di una comunione più perfetta.
Ne resta ancora dellaltro, sul quale il Signore ci aiuterà.
D. Mi capita troppo spesso di criticare il mio parroco. E questo non lo ritengo giusto. Allora perché ci cado?
R. Provi a distinguere confidenza e familiarità. La prima indica un rapporto aperto, pieno di venerazione, che aiuta anche a confidare le proprie cose di coscienza. La seconda interviene quando ci si vede troppo spesso, si parla del più e del meno, si collabora più che altro per simpatia, o alla ricerca di prestigio. E questo ostacola la confidenza spirituale, anzi spinge a vedere nero tutto ciò che non ci piace nella persona altrui, nel caso nostro, del parroco.
Cerchi di vederlo più alla luce della fede, nel suo ministero, che in quella dei contatti di cooperazione attiva.
Riscopra il lui la persona di Cristo e, quando si sarà liberata dalla incrostazione di prima si sentirà più libera, comprensiva, benevola.
Finirà anzi, di sentire tanto fastidio, quando lo criticheranno altre sue amiche, ne prenderà le difese, ricavandone un gran merito davanti a Dio e utili esperienze per una cooperazione più illuminata.
D. Cosa pensare oggi di Martin Lutero? Va considerato ancora un monaco traditore, un nemico, come in altri tempi?
R. La sua domanda già rivela un cambiamento di fondo, nellatteggiamento cattolico su di lui. Chiaramente gli errori che ha diffuso, restano sempre errori. Ma è stata geniale la frase di Papa Giovanni, nei confronti dei nostri fratelli separati, che suonava così: "Sui punti essenziali della fede siamo già daccordo. Cerchiamo adesso di rafforzare la nostra fraternità; e allora con fiducia reciproca, andremo insieme a risolvere i problemi che ancora sussistono". Era la fine della controversia con la quale noi ed essi ci siamo combattuti aspramente e inutilmente per quattro secoli, perché la Scrittura avverte: Cercate la verità nella carità (Ef.4,15).
Finchè non ci si vuole bene sul serio, ciascuno di noi cerca di prevalere sullaltro, piuttosto che aiutarlo nella ricerca della verità. Non siamo fuori del tutto da ogni polemica per difetto di vera fraternità.
Padre Bernardino Bordo, passionista