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3 Domande x 3 Risposte con Padre Bernardino

D. A suo avviso, ogni quanto tempo deve confessarsi una persona spirituale?

R. Cominciamo col dire che non è esatto dire deve: Non si tratta di obblighi, ma di esigenze spirituali. Gli obblighi legano l'esterno dell'uomo, le esigenze lo coinvolgono dal di dentro. Per questo, non si parla di obbligo, quando si tratta di mangiare, respirare, dormire; ma di esigenze. Premesso questo, le dico che una persona del genere, convinta dei grandi vantaggi che ricava dal sacramento della Penitenza, non aspetta l'obbligo, ma segue l'esigenza di purificazione, per regolare la propria direzione di marcia verso Dio.


D. Di tanto in tanto, la TV ci regala servizi riguardanti esorcismi, storie di negatività e diabolismo. Che ne pensa?

R. Che il diavolo esiste, lo trova affermato anche sulle pagine del Vangelo e nell'atteggiamento di Cristo. Insistervi, come si sta facendo da non più di una quarantina di anni è sintomatico di un degrado di fede... Bisogna parlare più di Dio, che di satana. Di satana, più se ne parla e più si crea una psicosi che facilita la  sua azione.
Come accade con la mafia, la pedofilia, l'infanticidio e simili, che più ne parlano i mass media e più ne acquistano di propaganda, più la piaga si dilata. Non capirlo è colpevole sostegno alla delinquenza e, nel nostro caso, all’ opera nefasta del regno di satana. Aveva ragione Sant' Ignazio di Loyola: il demonio è come una donna depravata. Per difendersene, basta non darle alcun peso... O S. Antonio Abate, ancora più esplicito: Credetemi, fratelli miei... il demonio teme i digiuni, le preghiere, le kaumenie (il dormire  per terra), ma soprattutto un ardente amore per Gesù.
 
 

D. Sento spesso il riferimento alla Misericordia di Dio, nelle preghiere. Ma Gesù, svelandoci che Dio è Padre,  non ci ha introdotti nel contesto dell'amore con Dio?

R. Capisco che la sua domanda è importante; ma è anche molto delicata. In effetti, questo termine misericordia risente del rapporto vetero testamentario fra Dio e i suoi servi. Però, anche se nella Liturgia sente tuttora "Signore pietà", "Abbi misericordia di noi" e simili, avverte anche la presenza, anzi il predominare dell'Amore che salva, dell' Amore che annulla il timore, secondo l'evangelista Giovanni, con tante altre espressioni impostate sulla stessa linea. Poco alla volta, specialmente se l'anima segue il cammino della Chiesa, pur attraversando la fase in cui è tuttora presente il timore, arriva a capire che, sì, timore, ma di se stessi, non di Dio. Che, pur partendo dalla Sua misericordia, sa di essere invitata a salire al rapporto confidenziale, insomma di Amore, in forza del quale gridiamo Abba, Padre! (Paolo apostolo).

AS VIAS DO ESPIRITO

SENHOR

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SENHOR
Voce me derramou perfumes e eu os respirei, pois corrí atrás de ti.
Eu te saborei e tenho fome e sede de ti.
Voce me tocou e eu queimo do desejo da tua  paz.




Quando serei mais perto de voce, o meu sofrimento terminará.
0h, Senhor, tenha pena de mim, eu não escondo as minhas feridas: voce é o médico e eu sou o enfermo.
Tu és tão misericordioso e eu tão pobre.
Doa-me o que voce me comanda, e comanda o que tu quer de mim.
 
                                      Santo Agostinho


Tradução a cargo de Dott. Alberto Rossini (Brasil)




THE WAYS OF THE SPIRIT

THE FEAST OF THE DIVINE MERCY

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in inglese
THE  FEAST OF THE DIVINE MERCY
                                                                                            
 During the course of Jesus' revelations to  Saint Faustina on the Divine Mercy He asked on numerous occasions that a feast day be dedicated to the Divine Mercy and that this feast be celebrated on the Sunday after Easter. The liturgical texts of that day, the 2nd Sunday of Easter, concern the institution of the Sacrament of Penance, the Tribunal of the Divine Mercy, and are thus already suited to the request of Our Lord. This Feast, which had already been granted to the nation of Poland and been celebrated within Vatican City, was granted to the Universal Church by Pope John Paul II on the occasion of the canonization of Sr. Faustina on 30 April 2000.

LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

Domingo 6º del Tiempo Ordinario.

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Domingo 6º del Tiempo Ordinario.
 Evangelio: Marcos 1,40-45
En aquel tiempo, se acercó a Jesús un leproso, suplicándole de  rodillas: "Si quieres, puedes limpiarme". Sintiendo lástima, extendió la mano y lo tocó, diciendo: "Quiero: queda limpio".
Hoy, el Evangelio nos invita a contemplar la fe de este leproso. Sabemos que, en tiempos de Jesús, los leprosos estaban marginados socialmente y considerados impuros. La curación del leproso es, anticipadamente, una visión de la salvación propuesta por Jesús a todos, y una llamada a abrirle nuestro corazón para que Él lo transforme.



WEGE DES GEISTES

MARIA DE LA ESPERA

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MARIA DE LA ESPERA
La auténtica tristeza se apodera de nosotros no cuando llegamos a casa por la noche y nos topamos con que nadie nos espera, sino cuando nosotros ya no esperamos nada. Sufrimos la más oscura soledad no cuando el fuego del corazón se extingue, sino cuando ya no queremos encenderlo, ni siquiera para la llegada de un posible huésped.
La verdadera tristeza sobreviene cuando creemos que la música ya no tocará para nosotros, y que nadie volverá a llamar a nuestra puerta. Pensamos que ya nunca saltaremos de gusto ante una buena noticia, y que ya nada nos volverá a sorprender jamás. Y así la vida transcurre directo hacia un epílogo que nunca llega, como una cinta que terminó y sigue desenrollándose sin producir
sonido, hasta que por fin se detiene.

Preghiere

A MARIA, DONNA BELLISSIMA

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A MARIA, DONNA BELLISSIMA
Restituiscici ad ansie
di incontaminate trasparenze



Santa Maria, donna bellissima, attraverso te vogliamo rin¬graziare il Signore per il mistero della bellezza.
 Egli l'ha disseminata qua e là sulla terra, perché, lungo la strada, ten¬ga deste, nel nostro cuore di viandanti, le nostalgie insop¬primibili del cielo.
La fa risplendere nella maestà delle vette innevate, nel¬l'assorto silenzio dei boschi, nella forza furente del mare, nel brivido profumato dell'erba, nella pace della sera.
Ed è un dono che ci inebria di felicità perché, sia pure per un at¬timo appena, ci concede di mettere lo sguardo nelle feritoie fugaci che danno sull'eterno.