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Ho incontrato Madre Teresa di Calcutta

Dopo che  incontrai Madre Teresa ho scritto alcuni pensieri perché il suo animo ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore.
L’ascoltavo e osservavo rubando ogni parola ogni gesto e ho avuto il desiderio  di fermare queste riflessioni sulla carta perché volevo che nulla andasse perduto.
Ella iniziava rivolgendosi a Dio mentre si faceva il segno della Croce con:

Nel nome del Padre – preghiera – e del Figlio – povertà – e dello Spirito Santo – zelo per le anime – Amen.

Cos’era dunque per Lei la preghiera?





Era dedicare amore e adorazione e lodi al Padre Celeste ma anche come una figlia che persuadeva gli altri con il suo atteggiamento, mentre pregava in ginocchio, al modo indiano o appoggiata ad un muro, estenuata  dalla stanchezza del suo continuo peregrinare per il mondo, di seguirla nel suo abbandono  a Dio a cui si rivolgeva con una riverenza profonda, grande  umiltà ma anche una grande semplicità.

Diceva: “ La preghiera non è chiedere,  la preghiera è mettersi nelle mani di Dio e ascoltare la sua voce nel profondo del proprio cuore “.
Diceva:
“ S’impara a pregare pregando, rivolgendosi a Dio con un lungo dialogo, dolce, tenace e nel silenzio perché le anime di preghiera sono anime di grande silenzio.
Dio infatti ha detto:
“ ..ti condurrò nel deserto e lì parlerò al tuo cuore! “


Molte volte quando siamo presi dal vortice delle cose, cerchiamo di fare una pausa ma invece di riempirla di silenzio, la riempiamo di distrazioni, anziché riempirla con la Parola, la riempiamo di parole, anziché riempirla di pensieri e gesti veri, la riempiamo di chiacchiere illusorie e di svaghi superficiali.

Quando siamo sopraffatti dall’aridità, dalla stanchezza o dall’incapacità, dobbiamo rivolgerci a Dio e raccogliere quell’esperienza religiosa colma di calore che si avverte in  chi prega.

Le labbra devono corrispondere al cuore anche se molte volte  la mente è lontana dalle stesse parole che escono dalle labbra, perciò come insegna S. Tommaso D’Aquino, dobbiamo pregare facendo attenzione alle espressioni che ascoltiamo e che diciamo, al senso che esse hanno e a Dio da cui esse vengono e a cui ritornano.


Le parole sono importanti, hanno il potere misterioso di risuonare nel cuore di chi le ascolta spingendola alla “ RIFLESSIONE “;

 esse possono fare bene o male: a volte basta qualche semplice espressione per  aprire nuovi orizzonti di fede nelle persone!
                                                                                    Prof.ssa Maria Luisa de Gasperis