- Dettagli
- Scritto da Don Lucio Luzzi
- Categoria: Problemi per chi crede
- Visite: 5735
![Image Image](/images/stories/sicurezze_e_insicurezze.jpg)
SICUREZZE... E INSICUREZZE
Per superare il fondamentalismo religioso più nocivo alla Chiesa che non l'indifferentismo.
Davanti alle insicurezze religiose, determinatesi, dicono, dietro le proposte meno dogmatistiche, cioè più pastorali, del Vaticano II, diversa gente di chiesa si è impaurita, fino al perito di chiudersi in un fondamentalismo diffidente e combattivo.
Deplorano in blocco ogni progetto ecumenico, gli incontri di preghiera di Giovanni Paolo II ad Assisi, con ebrei, maomettani, buddisti, ortodossi e protestanti, e rimpiangono cordialmente l'intransigenza di Pio IX e altri pontefici del tempo passato.
Questi nostri cari fratelli vanno compresi e (senza sentirsi migliori di loro) compatiti. Stentano ad entrare in un tipo di Fede, che generi solo sicurezze... insicure, cioè VITALI.
Preferirebbero quelle matematiche, quelle dei sillogismi teologici e delle definizioni infallibili, che estenderebbero volentieri ad ogni atto di fede, ad ogni documento del magistero ecclesiastico.
Vogliono garantirsi, cioè, al cento per cento, in tutto ciò che riguarda la vita e il pensiero della comunità cristiana.
Noi preferiamo credere fermamente in Cristo Redentore, nostro Maestro, e alla Chiesa, che ne prolunga la missione lungo i secoli. CREDERE FERMAMENTE, anche se non riusciamo sempre, e del tutto, ad annullare dubbi e perplessità, riguardanti, più che altro, aree del pensiero cristiano non strettamente identificabili con quelle della Fede.
Tuttavia ACCETTIAMO che altri creda diversamente da noi - anche se questi altri non si accostano a Lui, attraverso la mediazione di Cristo e l'insegnamento della Sua Chiesa.
Non possiamo insistere che Dio semplicemente tollera, ma non accetta tutto questo.
Dire che DIO TOLLERA, è farsi di Lui un'immagine assai riduttiva. anzi fuorviante; perché chi tollera - diciamo semplicemente tollera - lo fa per il motivo che non sa, o non può fare diversamente... Ma cos'è che Dio non può fare, se "nulla è impossibile a DIO? (Le. 1,37).
Se una cosa, o una situazione, esiste, ciò significa che Dio l'ACCETTA, in un modo che è noto solo a Lui, per fini sicuramente di bene e non di perdizione.
Se, dunque, il Padre celeste accetta che altri se Lo immagini diversamente da come si è rivelato nel Figlio, è segno che li salverà , sempre attraverso il Figlio, in una maniera, e per vie che non ha voluto rivelarci.
Chi siamo noi che non vogliamo accettare questi altri, che deploriamo papi, vescovi e fedeli che pregano con loro lo stesso Padre, per i medesimi fini di pace per l'umanità?
Piuttosto maturiamoci nella Fede cristiana, in modo da comunicarla anche ai non cristiani, ai fratelli separati, con la testimonianza della fraternità di Cristo.
Nessuna certezza di Fede cristiana si spinge fino al fondamentalismo. Semmai lo lascia al fanatismo religioso, non scomparso nemmeno ai giorni nostri.