Nella notte del 19 novembre 2008, dopo un faticoso viaggio, sono "sbarcato" nel nord-est del Brasile, nella regione del Sergipe, il continente sudamericano con aerei ad alto sviluppo e con altre di immense povertà. Sono ospite del Vescovo della Diocesi di Proprià, una diocesi di 400.000 abitanti e con soli ventiquattro preti. La popolazione è in maggioranza cattolica, ma crescono sempre più numerose e svariate le sette religiose. Ho cercato di vivere al meglio la mia missione di fare concerti (in italiano!) e ho trovato grande attenzione ed entusiasmo in questa Chiesa semplice, umile e giova¬ne. L'immensità del Brasile permette di offrire solo qualche frammento della vita lì. Sono tornato sentendomi piccolo, ma con dentro il calore, non soltanto del sole estivo, ma dell'amore della gente, dei bambini e dei giovani.
In occasione del compleanno (16 aprile) del Santo Padre Benedetto XVI nonchè della ricorrenza del suo sesto anno di pontificato (19 aprile) Don Lucio insieme a Roberto, webmaster e video editor di viedellospirito.it, hanno ideato, creato ed inviato al Papa un canto di meditazione in dvd, tratto dalla suggestiva versione musicale di "Madonna, Schwarze Madonna" del cantautore altoatesino Oswald Sattler dedicata alla Madonna Nera di Altötting (Marienlied von Altötting). Il Santo Padre, bavarese e molto devoto alla Madonna Nera della ridente città a 90 km da Monaco di Baviera, dopo aver ricevuto e visionato il nostro video ci ha riempito di gioia rispondendo, attraverso la Segreteria di Stato, e sopratutto inviando a Don Lucio, a tutti i collaboratori del nostro portale cattolico e a tutti i parrocchiani, dei quali Don Lucio è guida spirituale da oltre 50 anni a Canino (VT), la sua paterna benedizione apostolica.
DALLA PRIMA LETTERA DI S.PAOLO DELLA CROCE ALLA VEN.LUCIA BURLINI 4 LUGLIO 1748
Dopo il silenzio di tanti anni, ho creduto mio obbligo di gratitudine di visitare con questa mia il vostro spirito ringraziandovi in primo luogo, in Gesù Cristo della grande carità con cui avete assistito ai nostri poveri religiosi abitanti nel sacro ritiro della Madonna del Cerro [ ..] Gesù che è il sommo datore d'ogni bene ricolmi sempre più il vostro spirito della pienezza delle sue grazie e doni celesti, per le fatiche, viaggi ed altri uffici di carità in cui vi siete impiegata per i miei e vostri fratelli in Gesù Cristo.
PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La Liturgia di questa XXXIII domenica del "Tempo ordinario" presenta ancora una parabola di Gesù: quella dei "talenti", per sottolineare laspetto della operosità. un uomo partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, ad un altro due, ad un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone...".
Attaccatissimo alla sua terra, Oies, Val Badia, in Alto Adige, lascia tutto e tutti e parte per Shantung, una provincia cinese con 12 milioni di abitanti, e solo 158 cristiani.
Non sa parlare cinese, ma Lui dice: la lingua che tutti comprendono è lamore.
Incontra persecuzioni, torture, prigionia, ma è tanto lamore per questo suo popolo pagano, che nella lettera inviata ad un amico il 9 Febbraio 1892 dice:
"In quanto a me amo sempre i miei cari cinesi e non ho altro desiderio, se non di vivere e morire con loro Io sono ormai più cinese che tirolese e voglio restare cinese ancora in paradiso .
II 14 Maggio 1978 mi presentarono, davanti al fonte battesimale, una bambina di appena 50 giorni. lo, Don Lucio, chiesi ai genitori: "Che nome date a vostra figlia?". Emanuela mi dissero. Spiegai l'etimologia del nome "Emanuela" che significa Dio con noi. E non potevamo nemmeno ipotizzare che la piccola Emanuela un giorno si sarebbe consacrata a Dio nella via del dolore.
Emanuela: all'inizio della mia esistenza mi fu appeso al collo sul petto un viapass, per aprire il cancello d'ingresso, con scritto: battezzata, figlia di Dio. I primi anni li ho passati quasi sempre in braccio alla mia mamma, pensavo solamente a dormire e mangiare. All'età di sei anni ho trovato un grande cancello con la scritta "PERCORSO DELLA VITA". C'era un parcheggio immenso pieno di motorini, delle più svariate marche che io non conoscevo: amore - carità - fraternità - sacrificio - malattia - dolore ecc... Ho messo il mio viapass e mi è toccato in sorte il motorino marca "sofferenza".
Ho sentito parlare di Lucia Burlini dal tempo del noviziato, quando i formatori narravano le vite dei santi dell'Istituto e di quelli che, pur non essendo membri, erano vissuti col carisma della Passione, diretti dal
Fondatore o dai nostri primi Padri nella via della perfezione, ed erano morti in concetto di santità, alcuni dei quali già avviati alla glorificazione sulla terra, da parte della Chiesa. E ne ho seguito le varie tappe. Ma nel 1991/1992, scrivendo la vita del Fondatore S. Paolo della Croce e consultando i documenti sui primi anni di storia dello Congregazione e sulle anime da lui dirette, mi sono imbattuto nella figura di Lucia Burlini.
La Chiesa che Cristo vuole e ci chiede appartiene a tutti coloro che durante secoli credettero e credono nella dottrina dei suoi apostoli. La sua missione divina confidata per Cristo agli apostoli durerà fino alla fine dei tempi (Mt 28.20) visto che il Vangelo che loro annunciano é il principio di tutta la vita della chiesa. Gli apostoli, inspirati dallo spirito santo trattarono di stabilire successori in una società gerarchicamente costituita che tuttora sussiste e sempre esisterà. L'origine e il il fondamento apostolico della chiesa é denominato APOSTOLICITÁ, proprietà essenziale che professiamo nel Credo e questo consiste che il Papa e i Vescovi sono successori di Pietro e degli Apostoli, conservando la loro autorità proclamano la stessa dottrina. I Sacri Concili ci insegnano che, per istituzione divina, i vescovi succedono agli apostoli come pastori della chiesa e chi li ascolta ascolta Cristo e chi li disprezza, disprezza il proprio Cristo e Colui che lo ha inviato.
L'unione dei cristiani con Cristo causa l'unità di
loro fra se stessi, in ultima analisi, tutta la umanità poi, essendo la
chiesa una e unica, appare come un segnale alzato davanti tutte le
nazioni del mondo per convincere a credere in Gesù Cristo come l'inviato
divino che viene a salvare tutti gli uomini con i suoi esempi e la sua
dottrina. La chiesa continua nel mondo di oggi e sempre questa
missione di salvezza per la sua vera unione con Cristo e per questo
invita tutti a fare parte della propria unità e cosi a partecipare con
Cristo nell'unità con il Padre e lo Spirito Santo. Il Santo Concilio
Vaticano 2° parlando dei fondamenti dell'ecumenismo relaziona l'unità
della chiesa con la sua universalità, dicendo: " ........ quasi tutti,
anche se di modo diverso, aspirano a una chiesa di Dio una e visibile
che sia veramente universale e inviata al mondo intero con la finalità
che il mondo conosca e si converta al Vangelo e cosi sia salvo per la
gloria di Dio. "
Questo carattere universale é una altra
caratteristica della chiesa denominata CATTOLICITÁ. Da tanti secoli la
chiesa vive distesa nel mondo intero contando con persone di tutte le
razze, lingue e condizioni sociali, ma la cattolicitá della chiesa non
dipende dalla estensione geografica anche se questo sembri un segnale e
motivo di credibilità poi la chiesa era già cattolica nella Pentecoste e
nasce cattolica trasfigurata nel cuore pieno di piaghe di Cristo, come
un fuoco che lo Spirito Santo infiamma. Nel secondo secolo la chiesa fu
definita cattolica per distinguerla dalle divisioni che, utilizzando il
nome di Cristo, tradivano in alcuni ponti la sua Dottrina.
Tutti i
cristiani devono avere gli stessi sentimenti che Gesù Cristo aspettava
dell'unità che Lui chiede al Padre. Lo strumento privilegiato per
partecipare alla procura dell'unità di tutti i cristiani é la preghiera.
E proprio Cristo ci ha lasciato il suo ultimo desiderio di unità della
chiesa attraverso la preghiera e il Concilio Vaticano 2° ci raccomanda
insistentemente la preghiera in favore dell'unità, definendola come "
l'anima del movimento ecumenico " così come la relazione di anima e
corpo la preghiera dà vita, coerenza, spirito e finalità al movimento
ecumenico. L'unità della chiesa é un dono divino che noi dobbiamo
chiedere e dobbiamo prepararci affinché ci sia concesso. Per l'unità
della chiesa é necessario che la dottrina del Papa e dei Vescovi sia
osservata nella sua pienezza co totale obbedienza e consentimento.
La
missione della chiesa é di continuare sempre e per sempre l'opera voluta
da Cristo, come una chiesa cattolica, apostolica e unica e insegnare
agli uomini la verità su Dio e le esigenze che si identificano con
questa verità, aiutandoci senza cessare con la grazia dei sacramenti.
Una missione che durerà fino alla fine dei tempi essendo il proprio
Cristo a promettere di accompagnare la sua chiesa e di mai abbandonarla,
anche quando sembra che la barca affondi c é Pietro a guidarla sotto
gli occhi e gli ordini del Signore che con il suo Spirito Santo la
conduce al porto sicuro. Quando la Sacra Scrittura afferma che Dio
sta con qualcuno, vuol dire che avrà ésito nelle sue imprese e allora la
chiesa, con l'aiuto e l'assistenza del suo Divino Fondatore, sarà
sicura di poter compiere fedelmente la sua missione fino alla fine dei
secoli che in ultima analisi significa che la missione della chiesa é la
salvezza di tutte le anime, senza
distinzioni...........................
Riflessione a cura del Dott. Alberto Rossini, nostro collaboratore dal Brasile
"Questi avvolti in veste bianca, chi sono e da dove sono venuti?" E lui mi disse: "Questi sono coloro che arrivano dalla grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti e le hanno fatte bianche con il sangue dell'Agnello...(Ap. 7.13 ss). I Santi hanno vinto, grazie al sangue dell'Agnello, per la testimonianza che hanno dato di Lui.É questo l'atteggiamento spirituale che dobbiamo vivere in questa grande solennitá della Chiesa. Un atteggiamento di speranza.
Dentro ogni anima c'è una spinta verso l'alto, con la quale cerchiamo di vincere la forza di gravità che ci tiene legati a terra. Icaro tentò di staccarsi da terra con le sue ali di cera ed è rimasto il simbolo forte di chi tenta di salire in alto (che poi, in latino, significa profondo!) fino ad arrivare al sole, a Lui, a Dio. La sfida di toccare il cielo, anzi di andare oltre, almeno tre metri sopra il cielo. Una espressione fortunata tra i giovani per esprimere quanto trascina oltre l'esperienza della giovinezza e soprattutto dell'amore.
Una riflessione a cura del Dott. Alberto Rossini( Brasil)- nostro collaboratore
Per il cristiano la preghiera acquista una caratteristica particolare che cambia la sua natura intima e il valore intimo. Il cristiano é discepolo di Gesú: é colui che crede totalmente che Gesú é la parola incarnata, il Figlio di Dio venuto fra di noi. Come uomo la vita di Gesú fu una preghiera continua, un atto continuo di adorazione e di amore al Padre, e perché l'espressione massima della preghiera é il sacrificio, l'apice della preghiera di Gesú é il sacrificio della croce, antecipando con l'eucaristia nell'ultima cena e trasmesso per tutti i secoli con la s.messa.
Assunta in Cielo, trasfigurata dalla Gloria ma sempre Donna, sempre Madre!
Il nostro amore per Te, Maria, non ha mai accettato limiti. L'unico limite è stata la nostra scarsa capacità di penetrare nel tuo mistero: esaltandoti al di sopra degli angeli abbiamo evitato di considerarti sempre ed essenzialmente Donna.
Facci capire che la tavola non sazia
se il cuore è vuoto di verità
Santa Maria, donna del pane, chi sa quante volte all'interno della casa di Nazareth hai sperimentato pure tu la povertà della mensa, che avresti voluto meno indegna del Figlio di Dio. E, come tutte le madri della terra preoccupate di preservare dagli stenti l'adolescenza delle proprie creature, ti sei adattata alle fatiche più pesanti perché a Gesù non mancasse, sulla tavola, una scodella di legumi e, nelle sacche della sua tunica, un pugno di fichi. Pane di sudore, il tuo. Di sudore, e non di rendita. Come anche quello di Giuseppe, del resto.
E' stata la croce dei nostri fratelli separati, i protestanti; e lo è tuttora.
Preoccupati dalla presenza dei "fratelli del Signore", in più luoghi del Vangelo, hanno pensato che sua Madre abbia avuto altri figli, almeno dopo di Lui. Ma si troveranno sempre di fronte la fede della chiesa delle origini e del cammino di due millenni, che proclama solennemente la verginità di Maria, anche dopo la nascita del suo divin Figlio. Eppure essi, che sono stati maestri in esegesi biblica, sanno che nella lingua ebraica, il temine "ah", può avere, oltre al significato diretto di fratello, anche quello di consanguineo ai diversi livelli. Per cui è il contesto che decide a chi ci si vuol riferire.
No mês de Junho a Igreja celebra, de modo solene, a festa do Sagrado Coraçaõ de Jesus e, logo após, a comemoração do Imaculado Coraçaõ de Maria.No Evangelho já é dado destaque ao Imaculado Coração de Maria, quando do nascimento de Jesus, com a chegada dos pastores, classe pobre e dos reis magos, classe rica, chamados por meios maravilhosos à adoração do Menino Deus, no pobre presépio de Belém: " ... e Maria guardava todas essas coisas em seu coração, meditando-as ( Lc.2.19)Mais tarde, na perda e encontro no Templo deJerusalém, o evangelista repete que Ela guardava tudo em seu coração (Lc 2.52 )Simeão profetizou a espada de dor no coração de Maria, que se consumou na Calvario, quando seu Imaculado Coraçaõ, unido inteiramente ao de Jesus, oferecia o ùnico e divino filho à morte da Redençaõ, como co-redentora: Mulher, eis aí teu filho:Filho, eis aí tua Mãe (Jo 19.26 )Eis aí mais uma revelação do amor maternal de Maria, doando-se pelos seus filhos, com o coração despedaçado de dor, Rainha dos Martires !