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Tutte le religioni sono buone?

L' espressione significa l'atteggiamento di uno che considera tutte le religioni buone e ne conclude: dunque, una vale l'altra. 

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Un atteggiamento simile annullerebbe tutta l'economia della Salvezza apportata da Cristo, il quale, così, sarebbe nato, vissuto, morto in croce... invano!
Intanto la nostra situazione, anche in Italia, è diventata quella di una penisola ogni giorno più invasa da nuove religioni; quelle già fortemente presenti (oltre la chiesa cattolica): protestanti, ortodossi e copti. Altre religioni diverse dal cristianesimo: ebrei, musulmani, induisti, taoisti  ecc. (non buddisti, perché il buddismo è solo una filosofia, non una religione). Molti italiani cattolici sono al punto di chiedersi: Se ogni religione è buona (e basta sentire qualsiasi adepto di altre religioni), è giusto concludere che tutte sono vere, che la nostra non è la sola vera, che è perfettamente inutile mandare missionari nelle varie parti del mondo, a convertire dalle altre religioni.. Tutte conducono a salvezza,  Dio salverà tutti. Come vedete, la cosa è seria - è complessa - attanaglia gran parte di noi cristiani, cattolici o meno; ma cristiani. Come stanno le cose? Cosa pensarne, che non rinneghi Gesù Cristo ?


É esatto affermare che ogni religione è buona? È esatto, ma con queste precisazioni: tutte le religioni tendono a portare l'uomo a Dio, al bene.
Nessuna religione insegna a dire il falso, a danneggiare i propri simili.
In tutte le religioni, perché composte di elementi umani, è facile riscontrare cose non altrettanto lodevoli: in alcune si notano pratiche superstiziose, indegne di essere umani, in altre viene permessa la poligamia, la discriminazione della donna (sistema inventato dalla stupidità maschile) in altre si incoraggiano guerre a scopi religiosi,  in altre ancora, s'insegna che la vita dell'uomo finisce con la morte.


Dunque nessuna è perfetta. Neppure quella cristiana, se vista nella sua realizzazione storica. cioè umana.


Allora è inevitabile risalire al fondatore delle singole religioni: alla sua identità storica, alla sua condotta personale, al suo insegnamento. Bisognerebbe, cioè mettere in chiaro la sua persona, nel contesto storico dove è vissuto, la sua statura morale, il suo messaggio.
Farlo almeno sul fondatore delle religioni più note: Confucio per il taoismo,  Zoroastro per il mahdismo, Mosè per l' ebraismo, Maometto per l'islamismo, Gesù per il cristianesimo. Si arriverebbe presto a queste scoperte: che alcuni di questi sono solo personaggi storicamente incerti: come i primi tre; altri storicamente certi, ma tutt' altro che moralmente edificanti. L'unico che regge, sia dal punto di vista storico che da ogni atro, è Cristo. Per mettere in chiaro tutto questo, occorrerebbero alcuni anni di ricerche, studi e confronti: si arriverebbe sempre alla stessa conclusione. Sul piano strettamente documentario, concluderne: Dunque anche io preferisco Cristo, lo potrà dire l'ebreo, il musulmano, lo scintoista, l'indù ecc…, solo se Dio concede a ciascuno il dono della fede. La fede non è la conclusione di una ricerca storica, ma un dono.

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