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"Se uno vuol essere il primo,
sia l'ultimo di tutti"

 

PENSIERO DELLA DOMENICA
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Partiti dalla zona del Tabor, Gesù e gli apostoli si avviarono verso Cafamao, ma invece di andarvi direttamente e per la strada principale, si attardarono nella campagna e nei sentieri meno battuti.

Per restare nascosti. Avvicinandosi il grande momento della sua vita terrena, Gesù intensifica la istruzione dei discepoli, basando i suoi ammaestramenti, in particolare, sulla sua morte redentrice.

"E diceva loro: II Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà”.

 

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Essi però non compresero queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.

Persiste la mancanza di comprensione degli apostoli su tale difficile argomento; le parole di Gesù ripugnano troppo alle aspettative giudaiche di gloria terrena del Messia, cui gli apostoli erano ancora legati, e alle tendenze egoistiche della natura umana.

Quando arrivarono a Cafamao andarono a riposarsi nella abituale dimora di Gesù, probabilmente quella di Pietro.

E quando fu in casa, chiese loro: "Di che cosa stavate discutendo lungo la via?". Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra di loro chi fosse il più grande.

Allora gli apostoli sedettero a terra ai suoi piedi. E Gesù disse loro:

"Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti".

E preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:

"Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato".

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Stupenda lezione del Messia per suoi amici!

E con quanto amore e pazienza il Maestro catechizza gli apostoli.

E' la stessa pazienza che usa quotidianamente con ciascuno di noi.

Quanto siamo simili agli apostoli! Al primo posto mettiamo sempre i nostri interessi materiali e la illusoria ricerca di benessere e felicità.

Non vogliamo sentire parlare di sofferenza e continuiamo, nel nostro rapporto con Cristo, a chiedergli di stare materialmente bene.

E poi la lezione stupenda sulla grandezza della umiltà!

Purtroppo noi dobbiamo fare i conti con il nostro orgoglio, con il farci riconoscere,con ogni mezzo, i nostri meriti, a volte anche presunti.

E paragoniamo l'umiltà come sinonimo di debolezza, viltà mentre viene chiamata ed è essenzialmente la virtù dei forti.

Signore mio, dammi la forza di accettare serenamente le croci che la vita mi riserva.

Che io sappia frenare il mio desiderio intimo di eccellere,di essere tra i primi, di avere qualche riconoscimento; dammi la convinzione che se vado dietro a queste aspirazioni terrene, avrò soltanto delusioni senza nessuna caparra per la vita eterna!

Don Lucio Luzzi
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A coloro che non contano niente

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AS VIAS DO ESPIRITO

QUINTO DOMINGO DA QUARESMA

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QUINTO DOMINGO DA QUARESMA
22 MARÇO 2015
UMA REFLEXÃO


A liturgia desse Quinto Domingo da Quaresma ecoa com insistência a preocupação de Deus no sentido de apontar ao homem o caminho da salvação e da vida definitiva. A palavara de Deus nos garante que a salvação passa por uma vidda vivida na escuta atenta dos projetos de Deus e na doação total aos irmãos.

THE WAYS OF THE SPIRIT

EASTER - ITS JEWISH AND CHRISTIAN ORIGINS

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EASTER - ITS JEWISH AND
 CHRISTIAN ORIGINS


JEWISH EASTER

The word “Easter” is derived from the  Jewish term  “Pesach” which means “Passover”.
It was the yearly festival commemorating the miraculous Red Sea crossing
when Moses set free the Jews from Egyptian slavery lasted 430 years.
Today Jews still celebrate this festival.



LOS CAMINOS DEL ESPIRITU

¿CÓMO SERÍA EL TALLER DE SAN JOSÉ?


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¿CÓMO SERÍA EL TALLER DE SAN JOSÉ?
-Utilizaba el martillo de su perseverancia: aseguró todo, hasta el final
-El formón era su herramienta preferida: quitaba importancia a las cosas
-La sierra no tenía cabida en su taller: lo poco que tenía, sabía aprovecharlo.
-El metro era muy original: donde los hombres medían corto..el siempre echaba largo
-Su nivel era muy especial: donde los hombres se torcían, El siempre enderezaba
-Su distracción era el silencio: nunca hizo ruido. Nadie se quejó de EL.
-El banco de su trabajo era sencillo: sus manos, en cambio, prodigiosas
-No tenía grandes operarios: un tal, Jesús, le echaba una mano. María, miraba con amor.


WEGE DES GEISTES

San Carlo Borromeo

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Dalle lettere pastorali
di S. Carlo Borromeo

Tornando alla proposizione delle varie rubriche, stavolta nell'ambito della sezione "Spiritualiutà", proponiamo un significativo estratto dalle "Lettere di San Carlo Borromeo". Questo grande Santo italiano, nonchè "Dottore della Chiesa", nacque ad Arona il 2 ottobre 1538. Crebbe in una nobile famiglia e dovette assistere all'occupazione della Rocca di Arona da parte degli Spagnoli. Divenuto Cardinale di Santa Romana Chiesa si occupò direttamente del rafforzamento della moralità e della preparazione del clero. Morì a Milano il 3 novembre 1584. Soffermiamoci, pertanto, sui suoi scritti.
<Eccovi, amatissimi figlioli, quel tempo così celebre e solenne: “Tempo”, come dice lo  Spirito Santo, “Favorevole”.
Tempo di salute, di pace e di riconciliazione.

Preghiere

Preghiera del Papa Francesco

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Preghiera del Papa Francesco

Signore, sono il Papa. Mi  presento a Te, non come mi vedono gli uomini: il Dio in terra; la più alta autorità morale; l’uomo ascoltato ed acclamato da milioni di persone; il sicuro; l’infallibile; il dolce Cristo in terra! Mi presento per quello che sono: un povero uomo che dal momento della sua elezione ha cessato di essere se stesso per divenire istituzione, Simbolo, tutto per gli altri e niente per se. lo devo misurare le parole perche il mio uditorio è l’umanità; non posso piangere in pubblico perché devo predicare Ia speranza; abito in una casa dorata: Ia mia prigione a vita. In più la storia ha confuso il servo con il Padrone; il segretario col Direttore; il timoniere col Capitano.
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