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Dalle lettere pastorali
di S. Carlo Borromeo

Tornando alla proposizione delle varie rubriche, stavolta nell'ambito della sezione "Spiritualiutà", proponiamo un significativo estratto dalle "Lettere di San Carlo Borromeo". Questo grande Santo italiano, nonchè "Dottore della Chiesa", nacque ad Arona il 2 ottobre 1538. Crebbe in una nobile famiglia e dovette assistere all'occupazione della Rocca di Arona da parte degli Spagnoli. Divenuto Cardinale di Santa Romana Chiesa si occupò direttamente del rafforzamento della moralità e della preparazione del clero. Morì a Milano il 3 novembre 1584. Soffermiamoci, pertanto, sui suoi scritti.
<Eccovi, amatissimi figlioli, quel tempo così celebre e solenne: “Tempo”, come dice lo  Spirito Santo, “Favorevole”.
Tempo di salute, di pace e di riconciliazione.

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Tempo, che come fu con tanti sospiri sommamente desiderato da quelli antichi patriarchi e santi profeti, come all’ultimo, con allegrezza grande, veduto da quel giusto Simeone, come sempre solennemente celebrato dalla santa Chiesa, così a da essere da noi pienamente santificato, con lodare e ringraziare perpetuamente il Padre eterno della sua infinita misericordia nel mistero di questo tempo, cioè nella venuta del suo unigenito Figliolo, che per misurato amore verso di noi peccatori, egli mandò per liberarci dalla tirannide del demonio, per invitarci al cielo, per comunicarci i secreti celesti, per dimostrarci la verità, per insegnarci i costumi, per seminare in noi le virtù, per arricchirci dei tesori della sua grazia, e per farci figliuoli suoi, eredi e possessori della vita eterna.

Questo mistero mentre la Chiesa celebra, ella ci ammonisce a tener perpetua memoria di così gran carità usataci dal misericordioso Dio; e insieme ci insegna che la venuta del Signore non fu solamente per quelli, che avanti o che allora si trovarono nel mondo quando egli venne,  ma la virtù d’essa resta sempre per beneficio di tutti noi ancora,se per mezzo della santa fede e dei divini sacramenti vorremo ricevere la grazia che ci ha portata, e secondo quella ordinare la vita nostra sotto la sua obbedienza.

Vuole ancora che intendiamo, che si come egli venne una volta in carne al mondo, così, se per noi non resta, è per venire ogni ora, anzi in ogni momento, ad abitare spiritualmente nelle anime nostre, con abbondanti doni.

Perciò la Chiesa come madre pia e zelante della nostra salute, in occasione di questo sacro tempo, con canti, inni e altre voci dello Spirito Santo, e misteriosi riti, ci istruisce perché riconosciamo il beneficio con animo grato, e lo riceviamo con frutto e procuriamo di fare alla venuta del Signore nei nostri cuori non minor preparazione di quella che faremmo s’ egli avesse a venire di presente al mondo; né minore di  quella che perciò fecero gia’ i santi Padri del Vecchio Testamento, e che con parole ed esempi loro insegnarono a noi ancora di fare”>.

San Carlo Borromeo, Dottore della Chiesa

 

AS VIAS DO ESPIRITO

SOLENIDADE DA ASCENSÃO DO SENHOR

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SOLENIDADE DA ASCENSÃO DO SENHOR
UMA REFLEXÃO

A festa da Ascensão do Senhor, que hoje celebramos, sugere que no final do caminho percorrido no amor e na doação está a vida definitiva, isto é, a comunhão com Deus.
Sugere também que Jesus nos deixou o testemunho e que somos nós seus seguidores que devemos continuar a realizar o projeto libertador de Deus para os homens e para o mundo intero.
O Evangelho apresenta o encontro final de Jesus ressuscitado com os seus discipulos, num monte da Galileia.  A comunidade dos discipulos, reunida à volta de Jesus ressuscitado, o reconhece como o seu Senhor e O adora, recebendo Dele a missão de continuar no mundo o testemunho do Reino.





THE WAYS OF THE SPIRIT

I met Mother Teresa

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I met Mother Teresa
of Calcuta



After I have met Mother Teresa I carote a few wards because they left a remarkable impression deep in my heart. I listened to every ward she said,l observed every gesture and I felt a grate desire to affirm these reflections not only in my heart but also on paper so nothing of these reflections would be lost. Mother Teresa started to address to God while she made the sign of the cross with: IN THE NAME OF THE FATHER - prayer - AND OF THE SON - poverty - AND OF THE HOLY SPIRIT- zeal for the souls - AMEN. What was prayer for Mother Teresa?

 

WEGE DES GEISTES

"Io non voglio morire"

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Commemorazione di
tutti i fedeli defunti


"Io non voglio morire"

PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO
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Quest’anno la prima domenica di Novembre coincide con la commemorazione di tutti i fedeli defunti. E scatta universalmente la pietà dei fedeli nel ricordo delle proprie persone care, passate alla vita eterna. Anche l’uomo moderno non rimane indifferente e manifesta la sua devozione prevalentemente con l’omaggio dei fiori. La liturgia pone alla nostra riflessione la traumatica realtà della morte e quella del giudizio universale che ognuno di noi dovrà affrontare.

Preghiere

PERCHÉ E COME PREGARE ? Un pensiero

PERCHÉ  E  COME   PREGARE  ?
          Un pensiero


La preghiera come dialogo com Dio é un bene sommo, essendo una vera intimitá con Lui stesso. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono schiariti cosí anche l'anima che é tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Non deve essere frattanto una preghiera fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore e non deve essere circonscritta a determinati tempi e ore ma fiorire continuamente notte e giorno. Non bisogna innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che anche quando siamo occupati in altre faccende sia nella cura verso i poveri sia in altre attivitá inpreziosite magari dalla generositá verso il prossimo, abbiamo il  desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall'amore divino come da sale, tutto diventi cibo gostosissimo al Signore dell'universo. Possiamo godere continuamente di questo vantaggio, anzi, per tutta la vita se a questo tipo di preghiera dedichiamo il piú possibile del nostro tempo. La preghiera é la luce dell'anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l'uomo. L'anima elevata per mezzo suo in alto fino al cielo abbraccia il Signore con amplessi ineffabili.  La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio  e allo stesso tempo rende felice l'anima perché appaga le sue aspirazioni, dovendo essere una preghiera autentica e non sole parole meccaniche.   Essa é um desiderio di Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini ma prodotto di una grazia divina. Di essa l'Apostolo dice: " non sappiamo pregare come conviene, ma lo spirito santo intercede per noi con gemiti inesprimibili."( Rom. 8.26b)  Se il  Signore da a qualcuno tale modo di pregare é una richezza da valorizare  e un cibo celeste che sazia l'anima. S elo ha gustato si accende il desiderio celeste per il Signore come un fuoco ardente che infiamma l'anima. Dobbiamo abbellire la nostra casa di modestia e umiltá mediante la pratica della preghiera e rendere splendida la nostra abitazione con la luce della giustizia e ornare le pareti con opere buone come una patina di oro puro e al posto dei muri e delle pietre preziose collocare la fede e la magnimitá ponendo ogni cosa in alto sul fastigio la preghiera e decoro di tutte le cose.  Solo cosí prepariamo al Signore una degna demora e cosí lo accoglieremo  in splendida reggia e  cosí trasformerai la tua anima in un tempio della sua presenza...........