XIV domenica T.O/C

 

3 Luglio 2016

 

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Il dovere di annunciare

 

Il Vangelo

 

La Liturgia di questa XIV domenica del tempo ordinario, ci propone nella prima lettura un brano del grande profeta Isaia, al primo posto per importanza dei suoi vaticini, l’ampiezza della sua opera e la sublimità dello stile.

 

Nato nel 768 avanti Cristo, vissuto a Gerusalemme, forse di nobile famiglia,di alto ingegno e di non comune cultura,dovette aver frequentato gli ambienti più eruditi della capitale.

 Sposato, ebbe almeno due figli ai quali, per ordine divino, impose dei nomi simbolici.
 

Svolge in Gerusalemme la sua missione profetica. 

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Nel 701 a.c Isaia scompare dalla scena politica; l’empio re Manasse lo avrebbe ucciso, facendolo segare nel mezzo con una sega di legno.

 Nel brano di oggi Isaia annunzia al suo popolo che Gerusalemme sarà umiliata e distrutta dai nemici, ma poi grazie all’azione di Dio Onnipotente,ritornerà prospera e felice e attirerà tutti i popoli.
 L’insegnamento di Isaia alla sua gente, quanto è valido anche per noi! 
 Quando aspiriamo alla felicità è allora che arrivano le croci.
 Ma il dolore è preambolo di redenzione. E’ la lezione costante di Gesù a che lo vuole seguire.

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Il lavoro programmato di evangelizzazione non poteva materialmente essere svolto soltanto dai dodici e allora “…il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi..Diceva loro: La messe è molta ma gli operai sono pochi Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi; non portate borsa, nè bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada…”. 

 Il Maestro ha cura di indicare anche particolari accorgimenti comportamentali, che debbono avere.
 Ritorneranno i settantadue pieni di entusiasmo e soddisfazione; ma Gesù conclude dicendo “….rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli”.

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 Bella lezione per ognuno di noi. Quando facciamo qualcosa di bene, ci aspettiamo sempre i complimenti, i ringraziamenti, la gratitudine.

 E quasi sempre invece non solo non c’è riconoscenza, ma spesso critica sul nostro operato e interpretazioni malevole. E la nostra delusa conclusione è sempre la stessa:”.. dopo tutto quello che ho fatto…nemmeno grazie!”:
  Signore,qualunque sia il mio rapporto in famiglia, nel lavoro, nelle relazioni con gli altri, se riesco a fare del bene, fammi sentire la tua soave voce che mi sussurra: “ Rallegrati che il tuo nome sia scritto nei cieli”.
 

Grazie.

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AS VIAS DO ESPIRITO

Imitação....Livro 2.1 DA VIDA INTERIOR

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Imitação....Livro 2.1
                  DA VIDA INTERIOR

 
O reino de Deus está dentro de vós, disse o Senhor. Deixa este mundo miserável e tua alma encontrará descanso.
Aprende a desprezar as coisas exteriores, aplica-te às interiores e verás como vem a ti o reino de Deus.
Porque o reino de Deus é paz e alegria  no Espirito Santo, que não é contido nos ìmpios.
Cristo virá a ti, trazendo-te suas consolações, se lhe preparares, no interior, uma digna morada.Toda a sua gloria e formosura está no interior da alma e só aí ele se compraz.
Amiúde, visita o homem interior, com doce coloquio, suave consolação,abundante paz e admirável familiaridade.

THE WAYS OF THE SPIRIT

Did the Virgin Mary really die?

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Did the Virgin Mary
really die?


The very first question that arises staring at an ancient Byzantine icon of the Dormition representing the Virgin Mary’s body laying on a bed and Her figure raising above it, it’s if this picture, painted by a Mount Athos monk, indented to represent, with such a little convincing patterns, only Her Soul or Her entire Body as well. A religious inexperienced viewer would have his attention attracted by the abstract symbolism, while the pious viewer looking for cheap experiences would be contradicted by the archaic verism of the Virgin laying on a bed on the verge on expiring, like an ordinary woman.