E' terminato anche il 2015: è doveroso un ringraziamento a Dio
Hora ruit dicevano gli antichi; il tempo corre velocissimo.
E ci siamo consumati lintero 2015.
E un anno della nostra vita, trascorso, e che non ritornerà mai più.
E tempo di consuntivi per tutti; le imprese, le aziende, i bilanci familiari
Vogliamo provare, io e te, a sintetizzare questo anno 2007 che passa definitivamente nel corso inarrestabile del tempo?
Chiediamoci onestamente, se lanno trascorso, ha aiutato la nostra crescita umana e cristiana.
La speranza di Lucia scaturiva dalla sua carità, virtù che essa praticò fin dalla sua fanciullezza, quando comprese il significato dell'esistenza cristiana: come "Servizio di Dio". Questa elezione del Bene Supremo trovò conferma nel contatto con il suo direttore spirituale, S. Paolo della Croce e fu nel secondo incontro che si sentì affascinata dall'amor di Dio: "Ero fuori di me e nè so spiegarlo...".
Che fare? Resistere ancora all'impeto che non riesce più a contenere e tende a sollevarla in alto, in direzione di un Crocifisso a dimensione naturale?
"Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri"
PENSIERO DELLA DOMENICA Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Durante lanno liturgico la prima lettura per lascolto della Parola di Dio è presa dai libri del Vecchio Testamento e, le poche righe proposte non sempre, per noi digiuni, sono di facile collocazione ed interpretazione.In questo periodo post pasquale la Liturgia attinge dagli Atti degli Apostoli, il libro presumibilmente scritto dallEvangelista Luca nei primi mesi del 64, dove propone, allottimo amico Teofilo, i fatti avvenuti mentre lui era presente.Nel brano di oggi emerge la figura di Pietro che, confermato dal Maestro, capo della Chiesa, giunge a Cesarea Marittima e va in casa del centurione Cornelio, che aveva chiesto di parlare con lui. Il centurione, che è pagano, appena vede Pietro si gettò ai piedi per adorarlo ma Pietro lo alzò dicendo alzati, anche io sono un uomo . Quanto è bello questo comportamento di Pietro che non fa pesare il suo titolo sugli altri, ma usa prudenza, equilibrio ed umiltà. E una bella lezione per luomo moderno (che siamo noi) alla ricerca, a volte anche inconscia di far prevalere la nostra posizione, il proprio titolo, i presunti meriti per i quali, spesso, pretendiamo riconoscimenti e gratitudine.
Si, un vero connubio indissolubíle: l'aver radicato, innestatu 0 meglio aver ricevuto il dona di innestarsí nella vita, dello stessa Autore della vita, non può che farti innamorare della stessa vita.
LA VITA MIA PADRONA
Seppellite in me, sensazloni, emozioni nate appena godute, scomparse, registrate .sul nastro dalla vita. Quante volte vorrei risentirle e il registratore non parla! I comandi per riascoltarmi non sono miei.
Non vi è disgrazia, non vi sono catastrofi, non vi sono dolori, per quanto inauditi siano, che, quando si soffrono per amor di Dio, non si trasformino in corona di gloria e di speranza.
A cosa servono belle strade e aeroporti, begli edifici di tanti piani, se vengono costruiti con il sangue dei poveri, che non ne beneficeranno?
Ateo non è solo il marxismo, ateo pratico è anche il capitalismo. Questo divinizzare il denaro, questo idolatrare il potere, questo porre falsi idoli da sostituire al vero Dio. Viviamo tristemente in una società atea.
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Nel suo cammino verso Gerusalemme , in casa di uno dei farisei, Gesú non perde l'occasione di parlare della umiltá e generositá. Osservando gli invitati che occupavano i primi posti, Gesú propone la situazione di una festa di sposalizio per questionare il desiderio della autopromozione , di privilegi e di mostrarsi meglio degli altri. Occupare l'ultimo posto, piú che un gesto isolato, indica una attitudine: l'umiltá di chi necessitando dagli altri, di chi é appena invitato e non padrone della festa.
In questo frammento del Vangelo di Matteo dobbiamo riflette sopra quanto espresso nel "credo" e che risulta molto confortante. "Credo nella comunione dei Santi". Tutti i santi, dalla Vergine Maria, che sono giá passati alla vita eterna, formano una unitá: sono la Chiesa dei Beati a chi Gesú loda: " Beati i puri di cuore perché vedranno Dio"( Mt,5.8) Allo stesso tempo sono in comunione con noi. La fede e la speranza non possono unirci perché loro godono giá della visione eterna di Dio: ma ci unisce invece l'amore che non passa mai ( 1 Cor.13.13) : questo amore che ci unisce con loro allo stesso padre, allo stesso Cristo Redentore e allo stesso Spirito Santo.
Dopo che incontrai Madre Teresa ho scritto alcuni pensieri perché il suo animo ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore. Lascoltavo e osservavo rubando ogni parola ogni gesto e ho avuto il desiderio di fermare queste riflessioni sulla carta perché volevo che nulla andasse perduto. Ella iniziava rivolgendosi a Dio mentre si faceva il segno della Croce con:
Nel nome del Padre preghiera e del Figlio povertà e dello Spirito Santo zelo per le anime Amen.
Maria, Madre di Dio o semplicemente Madre di Gesù?
Non si può negare che dire Madre di Gesù è il titolo usato dal Vangelo. Dire Madre di Dio obbliga a distinguere: Madre di Dio cioè della seconda Persona della Trinità, che è Dio.Affidiamoci ad un'analogia, cara alla teologia cattolica, per veder di comprenderne quanto è possibile alla nostra mente. La donna che ci ha dato alla luce la chiamiamo col dolce nome di madre, pur avendo generato e partorito il nostro corpo, non l'anima, creata direttamente da Dio. Potrei, forse, chiamarla madre del mio corpo? Chi è nato da lei non è un corpo, ma una persona: sono nato io.Quindi ho diritto di dire che è mia madre.
L'immagine di cui si serve la donna, incapace di tenere soloper sé le emozioni che stava provando, tende
a corporeizzarsi, ?no a raggiungere la tenerezza allo stato puro, tipico dei
momenti estatici.
Del discorso di Gesù, come si è detto, non cè da giurare
che avesse compreso i contenuti più profondi; dei miracoli poteva aver ammirato
la straordinarietà; ma del fascino arcano che si sprigionava dalla sua persona
nessuno, in quella occasione, era rimasto dolcemente ferito più di lei.
Volve o olhar sobre ti mesmo e evita julgar as açõs alheias. Quem aos demais julga, perde o trabalho, quase sempre se engana e facilmente peca: ao passo que, em julgar e examinar a si mesmo, trabalha sempre com fruto. Ordinariamente julgamos as coisas segundo as inclinações do nosso coração: o amor próprio, com facilidade, nos faz perder a retidão do juizo.
Se Deus fosse sempre o ùnico objeto dos nossos desejos, tão depressa não nos confundiria a oposição ao nosso parecer.
For you, elderly man/woman, ill man, at the sunset of your life. I would like to be Santa Claus for you and be close to you, as we were friends forever. If you think about your childhood, special memory will arouse to your mind! You hoped with all your heart that Santa Claus would bring a gift to you as you could forget for a while the harsh days of your life, that you leaved with dignity. May be today you are receiving cakes and gifts from humanitarian organisations and relatives; all things you are deprived of for your poor health conditions.
La tentación es una realidad en la vida humana: Israel en el desierto sufrió la tentación y la sufrimos nosotros también.El mismo Cristo fue tentado. Las tentaciones de ayer y de hoy son fundamentalmente las mismas. Lo que cambia es la forma de presentación y el lugar. Primera tentación: es la tentación de ambicionar, de poseer, de amontonar es la tentación del materialismo que atenaza y esclaviza.Es creerse saciado con los valores de aquí abajo rechazando el espíritu o negando todo espacio posible a la Palabra de Dios. Segunda tentación: es la tentación de la esclavitud a la apariencias y a la ostentación. El orgullo humano y la autosuficiencia pervierten el corazón humano. Tercera tentación: es la tentación de crear dioses a nuestra medida y rendirles culto. Interesa la fama, el honor, la adulación, etc. No importan los medios para conseguirlo, incluso con la injusticia y la mentira.Jesús experimenta las tentaciones y las supera. En la Palabra de Dios encuentra la fuerza y respuesta para vencerlas.
PASSI DIFFICILI NUOVO TESTAMENTO « Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia...» (Mc 1 7,1-8) È noto a tutti voi che questa frase appartiene al racconto della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor; racconto che compare per due volte nel ciclo annuale liturgico: in Quaresima e i16 di agosto, festa, appunto della Trasfigurazione. Cominciamo col dire che il Vangelo non parla di monte Tabor, ma di `alto monte'. Siccome, però, in zona non ve ne sono altri che possano rientrare nel contesto evangelico, la tradizione ha pensato al Tabor. Il quale si aggira sui 600 m. Tuttavia,visto dalla valle del Giordano, 200 m sotto il livello del mare, dà una certa impressione di prestanza.
PREGHIERA DEI GENITORI CHE HANNO UN FIGLIO IN CIELO SIGNORE DA CHI ANDREMO? Sulla piazza del mondo, dentro il segreto del cuore, rimani solo tu e noi, soli con te. Noi con il nostro dolore Immenso e invivibile perchè ci mancano fisicamente, totalmente, i nostri figli. Un giorno sono arrivati Come il sole del mattino Illuminando la nostra vits, in un attimo se ne sono andati. Ed è venuta la notte, la notte più oscura che sembra senza fine.