La guida dell'anima cristiana
Prendi in mano il VANGELO, prima di prenderci l'Antico Testamento, perché meno difficile la lettura e più aderente ai bisogni dell'anima cristiana. Poi tutto il Nuovo Testamento. In un secondo tempo, abituati a quella lettura, perché no, anche l'Antico, ma non senza una preparazione adeguata e non senza una guida.
Si tratta di scritti antichi (anche quelli del Nuovo, compreso il Vangelo) compilati in contesti socio culturali assai lontani dai nostri, redatti in una lingua e in una concettuale assai diversa; per cui, una lettura sprovvista di preparazione adeguata, o si arresta per la noia o ne esce con effetti deludenti.
La noia, o, in altri casi, la ripulsa, è la conseguenza di un approccio alla lettura di dettati dei quali non si raggiunge il senso.
Anche se oggi disponiamo di ottime traduzioni italiane della Bibbia, altro è leggerla nell'originale, ebraico, aramaico, o greco, altro in una traduzione italiana. La sostanza è quella, ma il gusto della lettura ne scapita. Come leggere Dante in inglese; è sempre la Divina Commedia, ma la bellezza originale non è più quella. Quindi la fuga da una lettura assidua, indispensabile.
Ma c'è di peggio.
Prendere in mano il Vangelo, senza una serie di studi che ne facilitino la comprensione più esatta, si rischia di far dire a Gesù quello che non ha mai detto. Ad es. quando ci fa dire nel Pater: Dacci oggi il nostro pane quotidiano, uno può pensare che si tratti del pane di farina. Se, invece conoscesse la dizione esatta greca, leggerebbe "Dacci, giorno dopo giorno, il nostro pane soprasostanziale".
E allora capirebbe che si tratta di ben altro. E' Lui il "vero Pane disceso dal Cielo".
Rischio ancora più grave: la tentazione di prendere una frase, isolandola dal suo contesto ed esasperandola, in modo da far dire a Gesù quello che vogliamo dire noi.
E' il fondamentalista da cui sono sorte un po' tutte le eresie. Oggi non siamo meno fondamentalisti di altri tempi. Urge la necessità di un ravvicinamento alla parola evangelica con quel corredo, anche minimo, che conceda di scoprirne il senso del messaggio di salvezza, rivolto a ciascuno di noi, nella chiesa, di gustarlo come la vera manna per il nostro percorso terreno.
Non è possibile affidare a queste pagine una trattazione organica, completa di un tema così vasto.
Per questo parliamo di annotazioni cioè brevi saggi, che invoglino chi ne ha la possibilità, a saperne di più.
Ci limiteremo, ai quattro Vangeli, cioè ai loro autori, alla loro origine e composizione, con tutto quello che ci si presenterà davanti di più interessante.