SANTA MONICA Madre di Santo Agostino Esempio di Madre e di Sposa
Una riflessione
Santa Monica é conosciuta fra i cattolici per essere stata la madre del Santo di Hispona, Santo Agostino, che con grande difficoltá conseguí, per la sua perseveranza nella preghiera e nella caritá, la grazia di vedere suo figlio convertirsi al cattolicesimo. Uno dei piú grandi valori di questa Santa Madre é stata la fiducia nella preghiera. Quanti di noi cristiani possiamo dire che abbiamo la stessa fiducia che ebbe Santa Monica nella preghiera ? Abbiamo molte volte fiachezza in pregare e lasciamo la preghiera sempre in secondo piano durante il giorno.
Attaccatissimo alla sua terra, Oies, Val Badia, in Alto Adige, lascia tutto e tutti e parte per Shantung, una provincia cinese con 12 milioni di abitanti, e solo 158 cristiani.
Non sa parlare cinese, ma Lui dice: la lingua che tutti comprendono è lamore.
Incontra persecuzioni, torture, prigionia, ma è tanto lamore per questo suo popolo pagano, che nella lettera inviata ad un amico il 9 Febbraio 1892 dice:
"In quanto a me amo sempre i miei cari cinesi e non ho altro desiderio, se non di vivere e morire con loro Io sono ormai più cinese che tirolese e voglio restare cinese ancora in paradiso .
Non abbiamo molti dati personali sulla vita di Bonaventura, tuttavia attraverso i suoi scritti si può capire quale è stato l'influsso di Francesco su di lui.II primo impatto con Francesco è avvenuto in occasione della gravissima malattia che lo colpì tra i 9 e i 14 anni, quando la madre chiese a Dio la grazia della guarigione del figlio attraverso l'intercessione di san Francesco. Non appena "strappato dalle fauci della morte e restituito incolume al vigor della vita" fu consegnato dalla madre ai frati minori del convento di Bagnoregio presso i quali non soltanto studiò, ma incominciò a conoscere il loro fondatore.Più tardi nel 1243 Bonaventura entrò a far parte dell'Ordine sedotto non soltanto dall'esempio di alcuni docenti universitari francescani, ma soprattutto dallo spirito evangelico del poverello di Assisi. Osservando poi che tra ifrancescani si trovava gente umile ed eminenti studiosi, si persuase che si potevano benissimo conciliare umiltà e povertà con la speculazione sapienziale.
PENSIERO DELLA DOMENICA + VIDEO CORRELATO Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lentusiasmo della gente verso Gesù, che entra in Gerusalemme, si trasforma poi nellinatteso grido Crocifiggilio. Nel brano evangelico che introduce la processione delle Palme, ed in quello della Passione, si staglia la Croce, culmine del Vangelo di Marco. E siamo arrivati alla settimana clou per i cristiani che, praticanti o meno, la chiamano "Settimana Santa". Gesù era partito da Gerico il venerdì, arrivando la sera stessa a Betania (l'attuale El Avarie, cioè villaggio di Lazzaro), luogo di pace e di riposo, distante meno di tre Km. da Gerusalemme. Il sabato lo passa in casa di Simone il lebbroso, dove la sera, durante la cena, venne una donna e versò il profumo sul capo di Gesù (Mc. 14,3). La domenica mattina si muove da Betania verso Betfage (l'attuale Et Tùr) e disse a due dei suoi discepoli: "Andate nel villaggio, che vi sta di fronte e subito, entrando in esso, troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e conducetemelo...".
Viaggio dello spirito
La vita è un viaggio
dello spirito attraverso
la materia
Inno al viaggio e inno alla vita: al divenire che ci spinge ogni giorno ad essere uguali e diversi da noi stessi e dagli altri. Nasce da un mio bisogno di trovarmi, di perdermi, di trovarmi ancora, di sentire che i miei personali percorsi sono appartenuti, appartengono e apparterranno ad altri viaggiatori. Nellunicità del vivere e dell interpretare la strada cè una forza comune che muove ogni uomo e ogni donna verso qualcosa di indefinito, di sperato, di desiderato, di ignoto, di misterioso. Questa forza non conosce epoche storiche, non è contenuta da confini geografici è tipica dellumanità tutta e nobilita chi fortemente la sente.
Li ho visti nei vari turni di mensa dentro il Centro Giovanile Gesù Adolescente come consumano il pasto: lo trangugiano, lo gustano come una festa alla domenica, dopo la S. Messa il Mestre Armando dà un panino con la mortadella e una bibita; tutti in fila come leoni, piccoli, giovani, genitori per questo pasto festivo.
"Quelli che sono giudicati degni dell'aItro mondo e della risurrezione dai morti non prendono moglie nè marito"'(luca 20,35)
ESEGESI DEL TESTO Avrete notato che, durante tutto questo Anno C, la liturgia ha tratto le sue Letture del Vangelo della Messa da Luca. Questa che ci viene presentata oggi, fa parte del famoso episodio dei sadducei che desiderano avere da Gesù una conferma che non esiste la risurrezione. La storiella della donna con sette mariti successivi, rimanda alla legge detta del levirato", per cui se un uomo moriva senza lasciar ?gli, suo fratello doveva prenderne la moglie, anche se era gia ammogliato, a averne un figlio, perché il defunto avesse un erede.
Gesù li ascolta pazientemente, eppoi li mette a tacere, citando le antiche scritture. Dichiara
espressamente che la vera vita è quella eterna, iniziata già da ora,
per diventare visione di Dio, dopo la morte. Questioni a livello
matrimoniale non se ne avranno più, perché non si muore più. Il
matrimonio c'è, perché c'è la morte. La frase ?nale di Gesù: Dio non è
dio dei morti aveva una forza dirompente, per quella gente, che
irrideva agli Dei stranieri, chiamandoli Dei dell'immondezzaio, o delle
mosche, o dei cadaveri.
RIFLESSIONI
1. La fede nella vita
eterna è essenziale, per capire le motivazioni di questa terrena, che
stiamo vivendo. - Ne abbiamo un'idea sbiadita, come la maggior parte dei
cristiani, oppure ci siamo interessati a capirci qualcosa di più?
2.
ln paradiso non ci saranno più nozze, né altri riferimenti sessuali. Ma
sappiamo che i legami voluti da Dio, come quelli matrimoniale,
parentela, amicizia lodevoli, non verranno annullati dalla morte, ma
elevati ad una dimensione diversa. - Sappiamo valorizzare questo dato di
fede, nei nostri rapporti di preghiera peri nostri defunti, nel nostro
affidarci alla loro intercessione, sempre tanto stimata dai nostri
padri?
3. Novembre, è il mese dedicato anche dalla liturgia della
Chiesa ad una incentivazione della nostra comunione con chi ci ha
preceduto nella fede e nell'amore al Padre. Ci fermiamo, come tanti
altri alle manifestazioni folkloristiche dei cimiteri, in occasione del 2
novembre, o a pratiche dal sapore più pagano che evangelico?
4. Sul tema Messe per defunti, voi avete avuto dilucidazioni ampie e frequenti, per
non cadere nelle esagerazioni magico sacrali di tanta gente che va in
chiesa. - Ma abbiamo approfondito il mistero della comunione fra i
santi, cioè fra coloro che vivono in Cristo, durante questa vita, si
addormentano in lui e, infine, sono glorificati con lui, davanti al
Padre? Chiedere al celebrante, un ricordo nella Messa, in questo senso, è
cosa ottima.
Il cristiano ha nel cuore sempre un grande motivo di gioia: Cristo è risorto, ha sconfitto la morte ed ha dato a ciascuno di noi, sue creature, l'esultanza della nostra vita
A cura di Don Lucio Luzzi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Grazie a te, donna - madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.
Andiamo, portiamo amore, andiamo, corriamo, viviamo, la Chiesa è la tenda dell'umanità, la pace riempie la terra, siamo Lui.
Ecco la mia vita, prendila, Signore, dentro la Tua vita mettila, Signore. Tutto quello che sono prendilo, Signore, dentro il Tuo infinito mettilo, Signore.
Canto a Te, madonna povertà. Canto a Te, madonna verità. Danzo con la gioia in libertà, io, fratello dell'umanità.
Nella prima domenica della Quaresima il Vangelo ci narra le tentazioni di Gesú. Si, anche Gesú é stato tentato nella sua vita come qualunque essere umano,peró, pieno dello Spirito e fortificato dalla parola, ha saputo affrontarle e non é stato mai suggestionato dal maligno. I quaranta giorni nel deserto ricordono i quaranta anni del popolo ebreo, camminando ugualmente nel deserto, ricerca della terra promessa. In questa situazione il popolo di Dio ha inventato disanimi e tentazioni di tornar indietro , ma,animato da Mosé , ha conseguito di arrivare all'obiettivo: terra e libertá. Il Vangelo presenta tre tentazioni ricevute da Gesú. Le tre inglobano e riesumano tutte le altre, poi, come dice il Vangelo, Gesú non fu tentato solo nel deserto.
Ancora un'annotazione, prima di chiudere questo capitolo. Quale senso hanno, oggi, tre fra gli attributi più cari alla devozione mariana: vergine, pura, casta? Si tratta di puri sinonimi, o si riferiscono a virtù più spiccatamente presenti nella figura della madre di Cristo? La domanda non merita di essere considerata pleonastica: le ambiguità della terminologia religiosa hanno la loro radice nell'effettiva difficoltà di distinguere correttamente concetti e parole, quando si riferiscono all'area delle realtà spirituali. Inoltre, su questo argomento specifico, non ci si cautela mai a sufficienza, allo scopo di non ferire la suscettibilità del credente, mentre gli si vuole offrire un contributo di luce che dilati il suo orizzonte interiore.
E' stata la croce dei nostri fratelli separati, i protestanti; e lo è tuttora.
Preoccupati dalla presenza dei "fratelli del Signore", in più luoghi del Vangelo, hanno pensato che sua Madre abbia avuto altri figli, almeno dopo di Lui. Ma si troveranno sempre di fronte la fede della chiesa delle origini e del cammino di due millenni, che proclama solennemente la verginità di Maria, anche dopo la nascita del suo divin Figlio. Eppure essi, che sono stati maestri in esegesi biblica, sanno che nella lingua ebraica, il temine "ah", può avere, oltre al significato diretto di fratello, anche quello di consanguineo ai diversi livelli. Per cui è il contesto che decide a chi ci si vuol riferire.
L'espressione, come è facile capire, si riferisce al fatto che la concezione di Gesù nel grembo di Maria è stata verginale, cioè senza concorso di un padre terreno. Chiaramente, non è un discorso a dimensione umana. Maria, per prima, quando se lo intese annunciare dall'angelo, intese il bisogno di chiarimenti, per pronunziare il suo "fiat". I dubbi di Giuseppe, suo promesso sposo, riportati sobriamente da Matteo, stanno a dirci la trepidazione dei primi cristiani nell'accettare questo dato della fede.
A minha alma enaltece o Senhor e o meu Espirito exulta de alegria em Deus, meu Salvador, porque olhou para a condição humilde de sua serva.De fato, de hoje em diante, todas as gerações me chamarão de bem-aventurada, pois o Omnipotente fez coisas grandiosas em mim.