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"Mando il mio messaggero davanti a te"

Per noi cristiani, siamo nel  periodo di cammino verso la grande meta del Natale. Seguendo la liturgia, possiamo e dobbiamo rendere fecondo per la nostra anima, questo periodo di Avvento.

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Quanto diventano significativi i termini che usa la Chiesa: Avvento (= preparazione), cammino (= strada della conversione), mèta (= Natale,salvezza,gioia).

Anche se abbiamo poca familiarità con i brani della prima lettura, tratti dal vecchio Testamento, è motivo di fiducia sentire in questa II domenica di Avvento, un brano della lettera di Baruc (benedetto).

Era discepolo e segretario di Geremia e doveva appartenere a famiglia  nobile. Fu messo in carcere con Geremia, fu condotto prigioniero in Egitto, e poi con gli esiliati in Babilonia ( forse l’odierna Baghdad).

Quando ritornò in Gerusalemme, lesse ai suoi concittadini la sua lettera, nella festa dei tabernacoli.
Fermiamoci un attimo su questo personaggio e facciamo dare un giudizio su Lui, al mondo contemporaneo: “..un poveraccio…che subisce tante angherie, e la sua vita è tutta sofferenze e privazioni.  Insomma un povero disgraziato…”
Ma Baruc compie la missione affidatagli da Dio,con serenità e cerca di trasmettere fiducia e gioia ai suoi paesani, immersi in privazioni e sofferenze di ogni tipo.

Annunzia prossima la liberazione e la pace, frutto non di potenza, ma dell’amore di Dio.

Quanto abbiamo bisogno anche noi di fiducia, di speranza, in cammino verso quella luce che già intravediamo all’orizzonte, e che ci può portare la vera pace:il Natale.
La venuta di Cristo è preceduta dalla figura austera di Giovanni Battista, suo cugino, che con un linguaggio molto opportuno dice a ognuno di noi: “ Prepara la via del Signore, raddrizza i tuoi sentieri!

Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati. Ogni vivente vedrà la salvezza di Dio”.


Ti posso dare un consiglio fraterno? Non rimandare, non dire “ vedremo un po’ di fare per Natale qualche cosa.. chissà.. forse.. ma tanto non cambia niente..”
Accogliamo insieme l’invito di Giovanni Battista.

 

Non è un comando, una imposizione, ma il cammino sicuro verso la serenità e la pace. Ci pensi cosa c’è in palio? La pace ! 

Ci sembra tutto anacronistico, con i nostri problemi familiari, con situazioni economiche difficili, con tanti rapporti interrotti verso il nostro prossimo, anzi anche con i nostri parenti…


Ce lo dice Baruc, ce lo supplica il Battista: per Natale potrebbe arrivare un po’ di pace e di gioia nel nostro cuore e manifestarla con un sorriso e uno scambio di auguri di tranquillità, quella che avremo raggiunto nel nostro cuore.

Tu forse mi dici in questo momento: “..sarebbe bellissimo, ma  ci credo poco…”.
Mettiamo alla prova il Cristo per quanto ha fatto e continua a fare per noi e per la nostra salvezza.
Il mio impegno deve essere in questi giorni, di raddrizzare le vie tortuose del mio carattere, di abbassare ogni monte e ogni colle del mio orgoglio, spianare i luoghi impervi delle mie passioni, riempire il burrone di aridità, indifferenza, che troppo spesso stagnano nel mio cuore.


Se, anche con fatica, riusciremo a fare qualcosa, arriveremo al Natale, ci scambieremo gli auguri, abbracciandoci, e forse ci verrà da piangere dalla gioia che proveremo.
Il mio grande desiderio e impegno? E’ passare un Natale tutto diverso, fraternamente uniti insieme.

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NON TEMERE PICCOLO GREGGE

 

Don Lucio Luzzi

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AS VIAS DO ESPIRITO

OITAVO DOMINGO DO TEMPO COMUM

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OITAVO DOMINGO
 DO TEMPO COMUM

02 Março 2014
Uma reflexão sobre o Evangelho
 
A liturgia desse oitavo domingo do tempo comum nos propõe uma reflexão sobre as nossas prioridades: recomenda que dirijamos o nosso olhar para o que é verdadeiramente importante e que liberte nosso coração da tirania dos bens materiais. De fato, o cristão não vive obsecado com os bens mais primários, pois tem absoluta confiança nesse Deus que cuida dos seus filhos com a solicitude de um pai e o amor gratuito e incondicional de uma mãe.  O Evangelho convida-nos a buscar entre a a enorme bateria de coisas  secundarias que, dia a dia, ocupam o nosso interesse. Garante-nos, igualmente, que escolher o essencial não é negligenciar o resto: o nosso Deus é um Pai cheio de solicitude pelos seus filhos, que provê com amor às suas necessidades.
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THE WAYS OF THE SPIRIT

Hebrew and Christian Easter

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Hebrew and Christian Easter
Exploration of the Hebrew origins


The Hebrew Easter. The meaning of the ward "Easter" comes from the Hebrew "Paseh" meaning "Passover" it was the annual Feast that the Hebrews remembered the prodigious Passover of the Red Sea, after 530 years of slavery in the land of Egipt freed by Moses. Moses lead the people through the desert towards the land of Palestine, the promised  land with a journey that lasted 40 years with many difficulties.