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Un pensiero sul Vangelo

      GIOIA DEL PERDONO


Il perdono che Dio ci offre per i nostri peccati é fatto di amore e gioia.  Non é la sentenza di un tribunale che é data molte volte con freddezza o compassione.  É il cuore di Dio Padre che si rallegra per il nostro ritorno a Lui come c'insegna Gesú nella parabola che S. Luca, Evangelista della misericordia, accoglie nel suo Vangelo.La prima parabola é quella del pastore che ritrova la pecora smarrita.  Il pastore aveva cento pecore e una di loro si era smarrita  Il pastore va a procurarla con tanto amore, lasciando le novantanove che stanno sicure nel recinto, percorre monti e valli fino a rincontrare quella che aveva smarrito.  Quando la incontra fa una grande festa con gli amici . Cosí disse Gesú: “!avverrá una grande gioia in cielo per un solo peccatore che fa penitenza che per novanta giusti che non hanno bisogno di penitenza. ( Lc 15.7)


La seconda parabola é di una donna che aveva dieci monete di argento e ne perse una, rovescia quasi tutta la casa e poi la ritrova e allora chiama le amiche affinché si rallegrino con lei. Una grande gioia !   Cosí conclude di nuovo Gesú: “io vi dico che ci sarà più gioia fra gli angeli del cielo per un solo peccatore che faccia penitenza ( ibid, v 10)
Ma la terza parabola é la piú bella di tutte. É, senza dubbio, la piú bella di tutto il Vangelo: é il fatto di un peccatore che si allontana da Dio e vive in miseria che incontra lontano dalla casa del padre e che con il suo ritorno é accolto con gioia dal padre facendo festa: questo padre che piangeva per la sua mancanza e che guardava tutti i giorni la strada nella speranza che potesse ritornare e rivederlo di nuovo.



Tutti coloro che stanno in stato di peccato dovrebbero leggere questa parabola e riflettere su di essa per incontrare il cammino della conversione. Si scoprirá come é dura la ingratitudine di allontanarsi da Dio che é Padre e che ci dá tutto quello che ne abbiamo di bisogno. Si scoprirá come è infelice la vita lontano dalla casa del Signore.
La situazione di miseria in incontró il figlio prodigo, dovendo alimentarsi anche con il mangiare dei porci, professione maledetta per la legge ebraica, e essendo disprezzato per tutti, gli mostrerá il fondo dell'abisso in cui precipita e incontrerá in fondo dell'anima l'appello alla conversione. Il giovane della parabola ricorda i beni che possedeva nella casa del suo padre e sentí pure quanto é buono questo padre.  Ritorna al padre e si sente indegno di essere chiamato figlio contentandosi di un posto di servo. 

Ma il Padre del Cielo, esattamente come il padre della parabola gli fará sentire che lo vuole sempre come figlio e gli perdona tutto e si allegra con tanta gioia per il suo ritorno.  Era un figlio che aveva perso e che lo rincontra, era un figlio morto, ma resuscitato (cfrv 32 )
Il piú bello aspetto della parabola é esattamente questo, che il figlio é restituito nella condizione di figlio.
Nelle tre parabole esiste la gioia del ritorno, la gioia del pastore che incontra la pecora smarrita é maggiore di quella della donna che aveva perso una moneta.
É infinitamente maggiore la gioia del padre che riceve il figlio che ritorna dal brutto cammino.
É bene sentire il senso della gioia. La confessione non é un sacramento di tristezza e umiliazione, é un sacramento di festa e gioia.  Umiliazione e tristezza é peccato e stare lontani da Dio, Ritornare a Dio é gioia e l'amore di Dio fiorisce nella misericordia.  É bene cantare: " Io canto la gioia, Signore, di essere perdonato nell'amore. "
Dott. Alberto Rossini

Preghiere

MADRE: TU CI CHIAMI ! Preghiera

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MADRE: TU CI CHIAMI !

Preghiera

" Tu bussi al nostro povero cuore bizzarro ma noi, avvinti da mille tentacoli di vanitá e caducitá, non riusciamo ad aprire il cuore al tuo amore. Il peccato vuole avvolgerci e toglierci ogni capacitá di discernimento, mentre la grande grazia celeste si spande su di noi e i nostri cuori restano chiusi e duri.