
Passi difficili del
Nuovo Testamento
«Giuseppe non conobbe la sua sposa,
fino a quando partorì il Figlio,
che chiamò Gesù» (Mt 1, 25)

Ora, se vogliamo parlare davvero chiaro, dobbiamo avvertire che questo primo capitolo di Matteo, come i due primi di Luca, secondo l'esegesi moderna, non vanno presi in senso strettamente storico, ma midrascico, cioè di commento, o riflessione su dati di fede, per facilitarne la comprensione più ampia. In questo caso, dei due misteri principali della fede cristiana: Unità e Trinità di Dio, Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di N. S. Gesù Cristo.
Abbiamo affermato che la Chiesa, già dal suo nascere ha sempre creduto nella perpetua verginità di Maria: prima del parto - nel parto - dopo il parto.
la concezione verginale del Salvatore.
Col secondo la Sua nascita veramente umana ma in maniera soprannaturale (pensiamo a come uscì dal sepolcro, la mattina della Risurrezione, attraverso la pietra che ne ostruiva l'ingresso e la sera dello stesso giorno, quando entrò nel cenacolo senza aprirne le porte).
Il terzo elemento della fede nella Verginità di Maria riguarda il non aver avuto altri figli che Gesù.
Ci basti questo: la Chiesa ha sempre nominato Maria con il titolo di Vergine, Maria Vergine.
Perfino il Corano (sia detto ai nostri fratelli protestanti, ma senza offenderli) di Maometto non sa nominare la Madre di Gesù, se non con l'epiteto di Maria Vergine.
Forse sarebbe stato più conforme alla elevatezza e delicatezza di questo punto della nostra fede non insistere esageratamente sul dato morfologico cui si allude, per dare maggiore risalto al significato sublime della perfetta consacrazione dello stesso corpo di Maria al Signore...