Chiamava sua Madre "Maryàm"
Dopo aver presentato il padre putativo di Gesù, è doveroso inquadrare, almeno nelle sue linee essenziali, la figura di sua madre, MARIA. In brevi linee, non solo perché di lei è stato scritto tanto, forse anche troppo: non perché la S. Vergine non se lo meriti, ma perché spesso si tratta di ricostruzioni arbitrarie, fantasiose, utili solo ad alimentare un devozionismo sterile, spesso perfino dannoso.
Iniziamo anche con lei dal nome: qualcuno ha pensato che fosse di origine egiziana. Studi recenti lo considerano di origine aramea. Difatti in aramaico suonava MARYAM, mentre in ebraico si scriveva MIRYAM.
Nel greco subì le seguenti varianti: nella cosiddetta traduzione dei Settanta si ebbe Marian, nei Vangeli e in Giusepe Flavio Marias, oppure Mariam (che in quest'ultmo caso poteva diventare anche Mariamme e Mariamne (cf. ENC. CAT.VIII, 75). In italiano è rimasto nella forma latina MARIA.
In conclusione, Gesù chiamava sua madre Maryàm (non Miryam); così la chiamava S. Giuseppe, così i parenti e chiunque venne a contatto con lei, per le ragioni che conosciamo: la sua famiglia abitava in zona di lingua aramaica, cioè la Galilea. Quando andò sposa a Giuseppe (YOSIP bar Yagob), poteva avere circa 13-14 anni. Quando dette alla luce Gesù era sui 14- 15.
Quando se lo vide morire davanti, sul Golgotha, circa 50 - se si potesse dare per certo che Gesù sia morto in croce verso i suoi 36/ 37 anni.
Non conosciamo il tempo della sua morte e assunzione al cielo, perché ogni dato della tradizione resta privo di confronti con altri della storia di quei tempi. Molto verosimile che fosse sui 60 anni: un' età per quei tempi assai rara.
Per quanto attiene all'influsso di Maria ( e di Giuseppe) sulla preparazione religiosa del Figlio, quanto se ne può dire viene ricavato da quello che succedeva fra genitori ebrei e figli. Ma si tratta di informazioni derivate dal Talmud, prodotto di una letteratura rabbinica che si allontana dal Gesù nell'ordine di due, tre, quattro secoli, quindi di scarsa attendibilità.
In mancanza di meglio, ci limitiamo a sunteggiare almeno gli estremi che è lecito supporre verosimili: Gesù ebbe in famiglia la prima iniziazione alla preghiera ebraica e alle pratiche religiose proprie del suo popolo. La sinagoga intervenne a perfezionare l'iniziazione attraverso lettura biblica, recita dei salmi, e ammonizioni in giorno di sabato.
Gesù rifiutò la casa di studio, dove avrebbe subìto l'influsso dei rabbini più preparati. Egli, voleva poter dire (e un giorno lo avrebbe detto), che la sua dottrina non era sua e molto meno dei vari saggi d'Israele: era del Padre che lo aveva mandato.
Padre Bernardino Bordo, passionista