
Gli apostoli al Signore:
"Accresci in noi la fede"
PENSIERO DELLA DOMENICA
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Una raffigurazione del
Profeta Abacuc
Dice Abacuc: "Perché mi fai vedere l'iniquità e resti spettatore della oppressione?".
Risponde Dio: "Il giusto vivrà per la sua fede!".
Passano i secoli e a noi contemporanei chiede ugualmente la perseveranza nella fede, che cresce e si sviluppa nell'umiltà dei servizio.
Per questo il Vangelo di Luca narra la parabola che esige molto dal servo ed esorta gli apostoli a mantenersi nella umiltà. Se noi, in questa settimana, ripetessimo spesso il salmo responsoriale "Fa che ascoltiamo, Signore, la tua voce".
La crisi dell'uomo moderno ha le radici nell'orgoglio di pretendere di poter fare tutto senza ascoltare la voce dì Dio.
Si esalta quando raggiunge grandi traguardi con la scienza, si sente padrone dell'universo, crede che può fare tutto ciò che vuole, spesso si autodistrugge, e trova sfogo ai suoi fallimenti ribellandosi e imprecando contro Dio.
Senza la fede è impossibile sopravvivere a tragedie, sofferenze che spesso sono pane quotidiano della nostra vita quotidiana.
Ricordati che la fede non è come un oggetto che quando possiedi te ne puoi servire all'occorrenza.
"Credo Signore, ma aumenta la mia fede".
Pensa con gratitudine ai tuoi genitori, quando nei primi giorni della tua esistenza ti portarono al tempio per ricevere il dono della fede e intesero l'accorato monito del Celebrante che disse loro: "Abbiate cura che questa creatura cresca come figlia della luce...".
Camminare, vivere nelle tenebre è impossibile. In tanti momenti del buio della tua anima, aggrappati, anche se ridotta ad una piccola fiammella, alla luce della fede.
Ravvivala continuamente; hai bisogno della luce che guidi i passi del tuo cammino e del calore che ravvivi la tua tiepidezza.

Don Lucio Luzzi
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"Credo in Te"

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Profeta Abacuc
Dice Abacuc: "Perché mi fai vedere l'iniquità e resti spettatore della oppressione?".
Risponde Dio: "Il giusto vivrà per la sua fede!".
Passano i secoli e a noi contemporanei chiede ugualmente la perseveranza nella fede, che cresce e si sviluppa nell'umiltà dei servizi.
Per questo il Vangelo di Luca narra la parabola che esige molto dal servo ed esorta gli apostoli a mantenersi nella umiltà. Se noi, in questa settimana, ripetessimo spesso il salmo responsoriale "Fa che ascoltiamo, Signore, la tua voce".
La crisi dell'uomo moderno ha le radici nell'orgoglio di pretendere di poter fare tutto senza ascoltare la voce dì Dio.
Si esalta quando raggiunge grandi traguardi con la scienza, si sente padrone dell'universo, crede che può fare tutto ciò che vuole, spesso si autodistrugge, e trova sfogo ai suoi fallimenti ribellandosi e imprecando contro Dio.
Senza la fede è impossibile sopravvivere a tragedie, sofferenze che spesso sono pane quotidiano della nostra vita quotidiana.
Ricordati che la fede non è come un oggetto che quando possiedi te ne puoi servire all'occorrenza.
"Credo Signore, ma aumenta la mia fede".
Pensa con gratitudine ai tuoi genitori, quando nei primi giorni della tua esistenza ti portarono al tempio per ricevere il dono della fede e intesero l'accorato monito del Celebrante che disse loro: "Abbiate cura che questa creatura cresca come figlia della luce...".
Camminare, vivere nelle tenebre è impossibile. In tanti momenti del buio della tua anima, aggrappati, anche se ridotta ad una piccola fiammella, alla luce della fede.
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