LA GRANDE ANGOSCIA DI GESÚ...
(Vangelo: Marco 14.34)
Questo frammento del Vangelo di S.Marco ci fa riflettere come in modo umano Gesú senta la sua imminente Passione e Morte. Sente quello che ogni uomo sentirebbe in questo momento. " Levó con sè appena tre discepoli che avevano contemplato la sua gloria sul monte Tabor, affinché quelli che videro il suo potere vedessero anche la sua tristezza e scoprono il questa tristezza che era veramente un uomo.
E, perché aveva preso a sè tutta la umanitá, prese cosí le proprietá del proprio uomo: il timore, l'angoscia e la naturale tristezza poi é lógico che gli uomini vanno alla morte contro la loro propria volontá." La preghiera dell'orto ci mostra, come nessun altro testimone evangelista, che la preghiera del Signore era anche una petizione al Padre. Non solo per gli altri, ma per sè proprio, como uomo che era. Questo perché aveva nell'unitá della sua persona due nature: una umana e una divina e come la volontá umana non era onnipotente era conveniente che chiedesse aiuto al Padre per dare forza alla sua volontá. Ancora una volta Gesú prega con il senso profondo della sua filiazione divina. Solo San Marco ci conserva nella propria lingua originale l'esclamazione filiale di Gesú al Padre: " Abbá "