
I Farisei
nella storia
Ci fu chi si adeguò alla civiltà, ai costumi greci e chi considerò il gesto un tradimento esecrabile. Se ricordatela storia della rivolta dei Maccabei vene fate un'idea. Coloro che restarono fedele alla Legge di Mosè si fregiarono del titolo di hasidim, " i pii" e in seguito farisei, per ragioni che diremo. Quelli che si adeguarono alla civiltà ellenistica, vale a dire quasi tutta la casta sacerdotale, si chiamarono sadducei.
Tuttavia la loro affermazione di prestigio scende ai tempi della regina Alessandra Salomè (76-67 a.C), la quale, dietro consiglio del marito morente, li chiamò ad assisterla nella guida della nazione.
Ne approfittarono senza molti scrupoli per affermare il loro ascendente sul popolo, e furono tollerati, in seguito, su questa posizione da Erode il grande, forse per punire i sacerdoti (di estrazione sadducea) dei torti che diceva di aver subito.
Non deve essersi trattato di un predominio dei farisei così ampio e così duraturo, se già ai tempi evangelici li troviamo circoscritti prevalentemente al campo religioso. Comunque erano riusciti a fare in modo che tutti gli scribi qualificati col titolo di Dottore della Legge facessero parte della loro consorteria, come abbiamo già segnalato.
In questa veste di detentori della cultura ebraica, arrivarono a creare, in Galilea e Giudea un polo religioso diverso e, in un certo senso, antitetico a quello del tempio di Gerusalemme, dominato dalla casta sacerdotale.
Mentre questi ultimi erano interessati ai copiosi emolumenti finanziari derivanti dal culto, cioè dalle decime, dalle vittime dei sacrifici, e risorse simili, i farisei, continuavano ad ostentare un livello economico modesto, non esigendo compensi espliciti per le due scuole che già conosciamo: quella della semplice iniziazione giudaica e quella destinata a chi intendeva far carriera. Lo comprenderemo meglio quando parleremo, delle loro convinzioni religiose e del metodo che adoperavano per promuover¬le in mezzo al popolo.