Come pregavi Tu
Il filosofo romano era convinto che più s'intratteneva a colloquio con gli uomini e meno si sentiva uomo.
Tu, invece, sei disceso dal cielo, per «venire a stare in mezzo a noi», perché desideravi di trovarti a contatto diretto con noi, per aiutarci ad essere come ci vuole il Padre.
Eppure, di tanto in tanto, ti appartavi, perché il tuo dialogo strettamente riservato con il Padre (benché mai interrotto), assumesse un tono d'intimità ancora più accentuato.
Lo riscontro all'inizio della tua opera missionaria nel deserto di Giuda, in alcune notti durante la tua attività in Galilea e tante altre volte che il Vangelo non poteva, certo, enumerare.
All' interno di questo tuo stile deve esserci una indicazione, un esempio che mi proponi. E credo di intravvederlo nel fatto che io non posso presumere di trattare con le creature e, nel contempo, essere concentrato su Dio.
Anche quando parlo di problemi spirituali, gli elementi umani del contatto si tirano dietro inevitabilmente molte divagazioni della mente.
Figuriamoci per tutto il resto della mia attività non direttamente connessa con il mio apostolato.
Anche quando prevale in me l'intenzione di accettare e far tutto con Te ed in Te, alla prova dei fatti può sempre far capolino la ricerca di me stesso, del prestigio e simili.
Tu, dunque m'insegni a ritagliare, anche fra le giornate più impegnative, qualche scampolo di tempo, al fine di ritrovarmi a tu per tu con te e attraverso di te col Padre.
Da queste brevi pause riprenderò lena e chiarirò sempre meglio motivazioni di fondo e stile operativo.
Fa ' o Gesù che io non dimentichi mai questo tuo esempio, illudendomi di fare di più per la tua gloria. Un errore che pagherei con fatiche superflue, disillusioni e sconfitte, da far pagare agli altri con un servizio privo di vitalità soprannaturale.
Don Lucio Luzzi
Viedellospirito.it