Il mio Crocifisso lo porto dappertutto, lo preferisco a tutto.
Quando io sono debole Egli è la mia forza, quando cado Egli mi alza, quando piango, Egli mi consola, quando soffro mi guarisce, quando tremo mi rassicura, quando Lo chiamo Egli mi risponde.
Un anno fa ho avuto un impulso nuovo nella mia vita di sacerdote. La chiamerei quasi una... chiamata. La morte in un incidente stradale di tre ragazzi insieme mi ha posto la domanda: e tu che fai? Vuoi fermare, per quello che puoi, la morte? Vuoi mobilitare i giovani a non morire dentro e fisicamente e a scegliere la vita? Mi sembrarono le domande nuove di un'ordinazione sacerdotale in tarda età.
Guardo un bambino, una bambina in un passeggino o in braccio a papà e mamma. Guardo e penso: chi è? Perché e per chi ... è nato? Chi diventerà? Che ne sarà di questa creatura? Guardo e sogno tutto il possibile per lui e per lei. E dentro il sogno trovo quello che non si realizzerà mai e quello che, invece, avverrà.
AI fiume Giordano, Gesù, si rivela come Messia con il suo primo gesto profetico. La liturgia corre veloce. E terminato il ciclo natalizio con la manifestazione (Epifania) di Gesù a tutte le genti, rappresentate dai Magi che vengono dal lontano oriente, a rendere omaggio al Messia. La tradizione popolare li ha quantificati e identificati in tre, Gaspare, Baldassarre, Melchiorre. Non arrivarono a mani vuote ma, dice il Vangelo, portarono in dono oro, incenso, mirra. Utilissimo, per la misera famiglia di Nazareth, un po' di denaro (oro) per le esigenze immediate. Ai tempi di Cristo le case erano l'equivalente per noi di un grottino, un tugurio, con un pagliericcio e un camino; passavano il giorno all'aperto e la sera si rifugiavano all'interno insieme agli animali domestici, con il camino acceso, per proteggersi dai rigori dei freddo notturno. Dono tanto delicato dei Magi, l'incenso che serviva per mettere alcuni grani sul fuoco e aveva funzione di deodorante!
Latteso tra le genti è nato. Il Redentore è tra noi. Abbiamo un modello di vita da osservare e da seguire: Lui, solo Lui, lAmore, lo specchio della vita, lancora di salvezza nel giorno della morte. Guardiamo questa Donna umile e pia, rispondere serenamente allinvito dellAngelo: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con Te Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, Lo darai alla luce e Lo chiamerai Gesù» (Lc 1,28-31). Gesù, il Salvatore, venne a noi da una Madre, vergine e umile, per insegnarci che la verginità è la strada del Suo passaggio in mezzo a noi. «O beata virginitas!».
Se non fossi... caduto, per qualche giorno, dentro una casa di fratelli malati, l'AIDS, forse, sarebbe ancora un pensiero tanto lontano da me. Per qualche anno qualcuno ne ha parlato per vendere i suoi prodotti preventivi e ... preservativi da questa malattia. Riservata a drogati o omosessuali nell'immaginario comune, si na¬sconde invece dentro le case, nell'intimità, nella società, tra la gen¬te di cultura e tra i più sprovvisti umanamente, tra gli spacciatori o tra i turisti del piacere e delle avventure, tra persone inimmaginabili. Genitori che si contagiano tra loro per ignoranza o per incoscienza, giovani ingannati e usati. Come ha detto Papa Benedetto per l'Africa: non basta il profilattico a salvare dall'Aids. E ha pienamente ragione, p perché il problema riguarda la formazione totale dell'uomo e i comportamenti morali e umani che ne derivano per il bene stesso di ogni a persona.
Dos hombres subieron al templo a orar. Antes que subir al templo a orar hay que bajar al propio corazón para ver nuestro rostro y el de los demás, para descubrir lo que pensamos de Dios y de nosotros. La parábola que Jesús expone, en sus breves versículos, presenta una radiografía de personajes contrapuestos...la soberbia conduce a la perdición y la humildad al encumbramiento de la Vida Eterna. La sentencia, con la que el Señor cierra la parábola, no deja margen a la duda: Les aseguro que este último volvió a su casa justificado, pero no el primero. Porque todo el que se ensalza será humillado y el que se humilla será ensalzado. (Lucas 18, 14)
El orgulloso no conoce el amor de Dios y se encuentra alejado de Él. Se
ensoberbece porque es rico, sabio o famoso, pero ignora la profundidad
de su pobreza y de su ruina, porque no ha conocido a Dios. En cambio, el
Señor viene en ayuda de quien combate contra la soberbia, a fin de que
triunfe sobre esta pasión. El fariseo, erguido, oraba así en su interior: ¡Oh Dios!, te doy gracias, porque no soy como los demás. Esta
oración nos delata, no hay nadie en ella: ni Dios, ni nosotros, ni los
demás. Es puro vacío. Solo hay apariencia e hipocresía fina. Esta
oración, que deja fuera a Dios y excomulga a los compañeros, ¿qué puede
ser? Hay palabras, pero no hay corazón; no hay corazón, porque no hay
hermanos, ni compasión, ni gratuidad, ni fiesta compartida.
El publicano, solo se golpeaba el pecho, diciendo: ¡Oh Dios!, ten compasión de este pecador. La
vida rota llega al corazón de Dios, o mejor, la gracia cura todas las
heridas. La oración es camino de humildad y de gracia, es encuentro de
dos amigos, mendigos los dos de amor, uno del otro. Para orar no hay que
hacer nada, casi no hay que decir nada, solo ser lo que somos ante
Dios, ponernos en verdad ante Él. Dejarnos amar. Con eso basta. Los
orantes somos pecadores hacia los que Dios vuelve sus ojos.
María
es el modelo de humildad ante el Señor. Ella, mejor que nadie, nos ha
mostrado la realidad de un corazón abierto ante Dios; un corazón
humilde, pobre y sabio. Oramos el Magnificat.
Proclama mi alma la grandeza del Señor, se alegra mi espíritu en Dios, mi salvador; porque ha mirado la humillación de su esclava.
Desde ahora todas las generaciones me llamarán dichosa, porque el Poderoso ha hecho obras grandes por mí: su nombre es santo, y su misericordia llega a sus fieles de generación en generación.
El hace proezas con su brazo: dispersa a los soberbios de corazón, derriba del trono a los poderosos y enaltece a los humildes, a los hambrientos los colma de bienes y a los ricos los despide vacíos.
Auxilia a Israel, su siervo, acordándose de la misericordia, como lo había prometido a nuestros padres en favor de Abrahán y su descendencia por siempre.
Una riflessione a cura del Dott. Alberto Rossini( Brasil)- nostro collaboratore
Gesú é stato un giudeo, falegname umile, che solo fece il bene e frattanto fu condannato e crocifisso, ma con questo ha marcato profondamente la storia della umanitá intera. Alcuni lo classificano come un saggio, altri, come Maestro o Profeta. Come é stato possibile che questo uomo povero e che viveva in una piccola cittá disprezzata in Israele, che mai ha scritto un libro o lasciato scritto fa parte di una elite, non era militare, scrittore, dottore o artista non procuró imporre per la sua forza i suoi insegnamenti e fosse l'uomo piú conosciuto, piú amato e ammirato della storia umana ?
E' terminato anche il 2015: è doveroso un ringraziamento a Dio
Hora ruit dicevano gli antichi; il tempo corre velocissimo.
E ci siamo consumati lintero 2015.
E un anno della nostra vita, trascorso, e che non ritornerà mai più.
E tempo di consuntivi per tutti; le imprese, le aziende, i bilanci familiari
Vogliamo provare, io e te, a sintetizzare questo anno 2007 che passa definitivamente nel corso inarrestabile del tempo?
Chiediamoci onestamente, se lanno trascorso, ha aiutato la nostra crescita umana e cristiana.
Ti senti più maturo?
Più padrone di te stesso?
Più generoso?
Hai superato certe posizioni egoistiche?
Purtroppo siamo ancora ammalati di superbia, perché crediamo di essere un granchè e siamo niente.
Siamo ammalati di collera, perché non vogliamo dimenticare e perdonare le offese.
Malati di avarizia, perché non pensiamo che a possedere e al denaro.
Malati nella mente e nel cuore di pensieri e desideri cattivi.
La tradizione popolare esprime i propri desideri, gettando via gli oggetti vecchi.
Arriva il nuovo anno e tutti ci riempiamo la bocca di auguri di pace.
Il mondo la chiede alla scienza, al progresso, alla tecnica, alle grandi
conferenze e organizzazioni mondiali, ma dimentica Dio.
Ricordati che anche tu devi diventare costruttore di pace, superando
egoismo, passando sopra alle inevitabili divergenze di opinioni e
guardando gli altri con amore.
Senti cosa dice S.Bernardo Perché
temi, perché ti spaventi? Non disperarti, non fuggire. Rivolgiti e
guarda: cè il Bambino Gesù, che ancora non sa parlare, che ancora non
sa camminare, solo sa già piangere damore.
Gli auguri di Buon Anno te li faccio con questa invocazione: Madre Santa, ricorda al tuo Bambino Gesù, che ci guardi, ci aiuti, ci protegga".
Il culto della Croce, strumento della nostra redenzione, si è molto diffuso nella Chiesa; la Croce è adorata e riceve omaggi, che non si concedono ad altre reliquie e le feste della Santa Croce rivestono particolare splendore.Non era la Croce considerata dagli antichi come il supplizio più terribile e più infamante? Era allora cosa frequente vedere un ladro o uno schiavo messo in croce e ciò che di questo supplizio indirettamente conosciamo ci permette di valutarne latrocità. Il crocifisso moriva con lenta agonia, soffocato per lasfissia determinata dalla estensione delle braccia in alto, torturato da crampi ai nervi irrigiditi.
LA MADONNA DELLA QUERCIA E LA DEVOZIONE AL SS.mo ROSARIO
La notizia che S.S. Giovanni Paolo II ha proclamato il 2003 anno del SS.mo Rosario mi ha spinto ad iniziare una ricerca che potesse mettere in luce come questa devozione così amata da infinite generazioni di uomini e donne, questa devozione che lega la terra al cielo , è stata vissuta nel santuario della Madonna della Quercia.
Moltissimi Papi hanno raccomandato con bellissime parole questa preghiera mariana, il Santo Rosario. PIO XI diceva che, " fra le preghiere alla Madonna, il Rosario occupa il primo posto." Pio XII ci ha lasciato detto che " il Rosario é la sintesi di tutto il Vangelo, meditazione dei misteri del Signore, inno di lovoro, preghiera della famiglia, compendio della vita cristiana e maniera di ottenere favori celesti." Il Rosario é una preghiera evangelica che ci mostra le tappe fondamentali del misterio di Gesú Cristo, visto a partire dal punto di vista della Vergine Maria.
Così, alleta di dodici anni, Gesù aveva dimostrato alla madre che i suoi legami con lei dovevano, da quel punto, condizionarsi alle scelte connesse con la sua missione. Adesso toccava a Maria di dimostrare al figlio che quei rapporti li andava intuendo, anche lei, in una maniera assolutamente riservata. Li avrebbe individuati attraverso le confidenze di lui e, forse ancor più, in forza di quel suo conservar tutto ciò che la veniva coinvolgendo, memorizzandolo scrupolosamente per riflettervi sopra, nel medesimo atteggiamento assunto col suo primo fatto. Ci fu uno sposalizio a Cana. Se vi troviamo anche Maria e, con lei Gesù, è naturale che si trattasse di una famiglia del parentato, cioè del clan, al quale appartenevano.Cana era un piccolo centro della Galilea, a poca distanza da Sefforis, da cui, come abbiamo supposto, sembra derivasse il suo casato e da Nazaret, dove adesso risiedeva. Lo scenario è fra i più noti alle attuali letture liturgiche, da poterci limitare ad inquadrarne gli elementi essenziali.
COMO DEVEM SER EXAMINADOS E MODERADOS OS DESEJO DO CORAÇÃO
Filho, importa que aprendas muitas coisas, que não as tem ainda bem sabidas. Senhor, quais são ? Que sujeites inteiramente teus desejos ao meu beneplácito: que não sejas amante de ti mesmo, mas zeloso cumpridor da minha vontade. Muitas vezes se inflamam os teus desejos e, com veemência, te excitam:examína, porém, o que mais te move: se a minha honra, se teu próprio interesse. Se eu for a causa, ficarás bem contente, qualquer que seja a minha determinação,mas se lá entrar alguma inconveniência tua, eis aí o que causa embaraço e aflição.
Virgin Mary, The lantern of Your faith has always been lighted; You are the Advocate! Put oil in our poor lanterns so that the light of our life enlightens the Holy Face of Jesus.
Virgin Mary, we are people of little faith; A single sign of difficulty scares us; A single doubt dampens our enthusiasm.
Domingo XXVI del tiempo ordinario. Evangelio Mateo 21,28-32 «En aquel tiempo dijo Jesús a los sumos sacerdotes y a los ancianos del pueblo: « ¿Qué os parece? Un hombre tenía dos hijos. Se acer¬có al primero y le dijo:" Hijo, ve hoya trabajar en la viña Él le contestó: No quiero. Pero después recapacitó y fue. Se acercó al segundo y le dijo lo mismo. Él le contestó: Voy, señor. Pero no fue ¿Quién de los dos hizo lo que quería el padre?»Contestaron: -«El primero» Jesús les dijo: -«Os aseguro que los publicanos y las prostitutas os llevan la delantera en el camino del reino de Dios: Por¬que vino Juan a vosotros enseñándoos el camino de la justicia, y no, le creísteis; en cambió, los publicanos y prostitutas le creyeron. Y, aun después de ver esto, voso¬tros no recapacitasteis ni le creísteis.» Dios, que es amor, siempre nos llama. No nos ha creado para la nada. Oír los llamamientos de Dios siempre es una gracia. La oración nos ayuda a ello.