Da quella ferita esco anche io...
da un legionario romano, che voleva semplicemente accertarsi del tuo avvenuto decesso, mi nasconde un mistero, dove non ho mai osato inoltrarmi. Devo provarci adesso?
Quello squarcio profondo non è provocato dalla lancia romana, dietro ordine del centurione, esattore della morte, ma dalla tua incredibile generosità con noi, o Gesù.
La vita, per la quale eri morto Tu, anzi che eri e sei Tu stesso, era stata racchiusa, fin lì, in quel tuo petto; ora doveva uscirne fuori, per dimostrare che realmente avevi dato la vita per noi, per la nostra salvezza.
Gli antichi saggi avevano dato allumanità solo buone parole.
Perfino Mosè e i profeti avevano unicamente adombrato la salvezza.
Tu solo ce lavresti donata con il tuo sangue. Lumanità avrebbe dovuto a Te, se la vita eterna non si sarebbe risolta in una beffa atroce fra il grembo materno e la fossa della dissoluzione.
Da quella ferita profonda dalla parte del cuore, o Gesù esco anche io, molto più fortunatamente che non dal grembo di mia madre; e lì voglio tornare in attesa che scocchino tutte le ore della mia attesa della tua chiamata.
Intanto permettimi di entrarci fin da ora, in cotesto luogo, riservato alle anime pure, anche se puro non sono.
Mi sentirò più sicuro da ogni brutta sorpresa, anche da quelle che derivano dalla mia insipienza.
Ne ricaverò sempre nuove energie, per portare ad altre anime assetate del tuo Messaggio la certezza che tu le ami davvero.